sabato 23 Novembre 2024

[PLAY 2010] … e in Strani Eoni anche Cthulhu può giocare wargame

Come sia possibile lo si scoprirà il 13 e 14 marzo a Modena, durante PLAY. E la nostra sanità mentale (e ludica) vacilla.


Dopo la sua prima apparizione la scorsa estate torniamo a parlare di un prodotto che nella linea dedicata al genio dell’amato H.P. Lovecraft finora era mancato: un wargame (skirmish) che vede contrapporsi la fazione degli investigatori (agenti della Soglia, società dedita alla sconfitta dell'”orrore”) a quella dei cultisti e delle loro oscure divinità. Eppure ci stupiamo più oggi della sua realizzazione di quanto non ci abbia stupito fino ad oggi la sua mancanza…

L’importanza dell’aspetto narrativo e psicologico nel mondo dei miti di Cthulhu ha sempre fatto sì che quanti si fossero accostati a tale ambientazione lo avessero fatto nel rispetto di quest’aura da incubo introspettivo, veicolando l’attenzione dei giocatori verso la natura investigativa del gioco pur concedendo all’azione la quota dovuta.
Ora invece arriva anche in italiano Strani Eoni che, per affermazione dell’autore (il canadese Mike Atkinson), “ricrea il feeling di un gioco di ruolo, ma senza l’impegno di tempo che un GDR classico richiede“. La qual cosa, a parte il fattore tempo, aveva già tentato di fare la Fantasy Flight con Arkham Horror tra i giochi da tavolo, nonostante tutto con un discreto successo.


A quanto apprendiamo però dal sito della Wild Boar (editrice del regolamento in italiano di Strani Eoni) l’unico contatto con un Gioco di Ruolo sta nel fatto che i personaggi possono accumulare esperienza ed essere sviluppati (un po’ come nello skirmish fantasy Mordheim per capirci), mentre per il resto si tratta di un vero e proprio wargame in dimensioni ridotte.


Il regolamento prevederà comunque una versione leggera per principianti ed una più complessa e cupa in cui sfruttare tutte le potenzialità dei propri adepti; questo oltre alla possibilià d’inserire una quantità di creature dell’orrore slegate dall’universo “lovecraftiano”, fino a raggiungere uno stile che la Wild Boar non esita a definire “pulp“.


Ad accompagnare il libro delle regole ci sono le sculture di Kyla Richards che, per quanto non strettamente necessarie, evocano con un certo gusto l’ambientazione intesa dal gioco.


Comunque a PLAY si vedrà, noi ci saremo e magari scopriremo se nelle intenzioni del cinghiale nostrano ci sono progetti anche per le espansioni di Strani Eoni (la prima gia pubblicata in inglese a gennaio)

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