Non si tratta di un dramma politico nel parlamento israeliano, bensì del nuovo gioco a firma di Michele Mura e targato Red Glove che stiamo osservando per voi in anteprima a PLAY.
Il prototipo, nella sua costruzione penultima, si mostra già ben definito e più che gradevole agli occhi dei primi giocatori, lasciando spazio alla comprensione del comunque non difficile regolamento. Mura stesso ci introduce alle meccaniche del gioco centrando subito il punto con il concetto di “maggioranza”, cercata nell’intento di costruire la più alta torre di Gerusalemme…
L’intuitiva meccanica di piazzamento degli omini concede di far scorrere con rapidità ed aggressività i turni del gioco, rendendolo ben più vivace del noto El Grande, al quale inevitabilmente Jerusalem viene accostato. Un principio d’asta e la possibilità di spendere denari e punti vittoria garantiscono infatti un livello di gestione in più con il quale “distrarsi” dalla meta (la costruzione della torre), mentre gli eventi casuali e i ruoli diversi puntano senza meno alla rigiocabilità.
Jerusalem, ormai avviato alle stampe, nacque come idea nel 2003. Ambientato allora nella Pisa all’epoca della costruzione dell’obliqua torre avrebbe dovuto funzionare per 5 giocatori. Evitando una focalizzazione dei propri giochi nell’ambientazione toscana e dopo sette anni di lavoro discontinuo finalmente questo titolo vedrà gli scaffali dei negozi nella seconda metà di aprile con la sua veste definitiva, nuova grafica e 90 minuti per 2-4 giocatori.
Dell’autore, Michele “Favar” Mura, possiamo (per sua ammissione) preannunciare la prossima fatica ludica: con un brusco cambio di direzione rispetto a Lungarno e Jerusalem si tratterà di un collaborativo per bambini nel quale i ragazzi interpretaranno presumibilmente delle formiche nel tentativo di salvare la regina dalle grinfie del ragno.
