Ancora sotto le Logge di Banchi, ancora con Andrea Chiarvesio: è qui che vediamo un prototipo quasi completamente sviluppato pronto per essere giocato da cinque giocatori, tra questi il designer al quale, nuovamente approfittando della sua cortesia, chiediamo lumi.
Si tratta di Olympus, prossima opera dello stesso autore di Kingsburg, gioco in pieno stile tedesco che vive di una meccanica di “piazzamento lavoratori”, o meglio “piazzamento sacerdoti” e gestione delle risorse; l’ambientazione infatti ci riporta sotto l’Olimpo della mitologia classica, dove i sacerdoti dei giocatori pregano per ottenere il favore delle divinità del sacro monte, onde favorire lo sviluppo della propria città. Nella sei differenti caratteristiche presenti sulla plancia di ciascun giocatore (cultura, popolazione, milizia, agricoltura, caccia e marina) si snodano le possibili strategie di vittoria, strategie che passano ovviamente anche per la costruzione di edifici in grado di sostenere le attività di sviluppo e di guerra.
Nelle due ore di gioco l’interattività tra i 3-5 giocatori è sviluppata non solo tra le colonne dei templi in cui s’incrociano con diversa priorità i sacerdoti, ma anche e soprattutto sui campi di battaglia, dai quali è possibile sottrarre risorse ai giocatori sconfitti.
Ma l’evidenza maggiore in questo gioco è la totale assenza, più che di dadi, dell’intero fattore fortuna. Si tratta infatti di un gioco in cui tutte le variabili sono note, tanto da portare lo stesso Chiarvesio ad affermare che Olympus “piacerà a quanti non sia piaciuto Kingsburg” senza escludere ovviamente che invece piaccia anche a quanti abbiano apprezzato il più aleatorio titolo.
Olympus sarà edito dalla Stratelibri per la fiera di Essen, Spiel 2010, e probabilmente a quella edizione italo/inglese seguirà una versione internazionale stampata da un distributore d’oltreoceano.
Le foto del prototipo di Olympus sono disponibili nella nostra galleria.
