Uno dei primi prodotti annunciati dalla fine della GenCon 2010 è Yggdrasil, un collaborativo per 1-6 giocatori che immerge i partecipanti nell’ambientazione della mitologia nordica.
Il gioco di per sé risulta una sorta di corsa dei cavalli, nella quale i “cavalli” sono rappresentati dalle divinità che tentano di portare in cima all’Albero del Mondo (Yggdrasil appunto), dove si trova Asgard, il Ragnarok (la fine del mondo). Nella meccanica ad ogni turno una delle perfide divinità, a caso, avanza di un passo verso il proprio obiettivo attivando anche uno dei propri poteri, ciò mentre i giocatori si organizzano per evitarlo in vari modi, dal mandare le valkyrie a reclutare vichinghi (?!), al combattere direttamente le divinità stesse nel tentativo di arrestarne l’avanzata.
La durata di 90 minuti poi sembra risultare eccessiva per il rischio che con l’aumentare del tempo aumentino le possibilità che qualcuno dei giocatori finisca per subire l’inevitabilità di alcune scelte, tanto da vedere ridotta la propria partecipazione a quella di croupier del proprio personaggio. Allo stesso modo 90 minuti sono un tempo rischioso in un mercato ludico che invece sta cercando di accorciare i tempi delle partite, riservando tali durate solo ai titoli in grado di “meritarle” per la profondità strategica. Vedremo se sarà questo il caso, sebbene ad oggi pochi collaborativi si sono dimostrati in grado di sostenere per una lunga durata l’individualità delle scelte di gioco.
Con occhi più attenti ad altri titoli che saranno con questo presentati a Spiel 2010 daremo comunque uno sguardo a all’opera di Lefebvre e Rabellino edita dalla Ludonaute (i cugini francesi devono davvero essere affascinati dal genere collaborativo, il che sorprende considerando l’arroganza normalmente loro attribuita).