E’ un periodo fiorente per industria e artigianato ludici italiani, una sorta di Rinascimento (se non una vera e propria Natività) ludico che in quel di Piacenza ha preso corpo con la fondazione di una nuova realtà produttiva: la Placentia Games (perché non “giuochi” poi?).
E quale formula introduttiva avrebbero potuto scegliere questi ragazzi animati proprio da questo tipo di spirito se non quella di aprire le danze produttive con un bel gioco gestionale, di una certa profondità pare, dedicato alla Firenze dei tempi aulici?
Viene così a noi Florenza, un titolo a firma dell’esordiente Stefano Groppi ed illustrato con coraggio da grafiche antiche e leggere, quasi da acquarello, decisamente inconsuete nell’industria ludica moderna.
Per quanto riguarda le meccaniche di gioco le approfondiremo più avanti, quel che ora c’interessa è sapere che nel tentativo di dominare culturalmente sopra i propri avversari ogni giocatore, dei 2-5, dovrà gestire il proprio patrimonio, il proprio rione e le proprie risorse per ottenere i favori di una lunga serie di personaggi storici (pare che la parte di attinenza storica sia stata decisamente più curata di quanto non facciano generalmente tedeschi ed americani quando sfruttano tematiche appartenenti alla storia italiana), da Botticelli a Giordano Bruno.
Il gioco inoltre non si nasconde dietro ipocrisie quali semplicità e ridotta durata, presentandosi come un gioco complesso e della durata di almeno due ore per partita. Un esordio coraggioso per un neo-editore, che difatti si è avvalso della consulenza di uno staff di creativi presente da parecchio tempo nel settore: i ragazzi di Post Scriptum.
Florenza sarà presentato ad Essen 2010, quindi e probabile che nei prossimi tempi ne leggerete ancora da queste parti.