domenica 24 Novembre 2024

Waterloo – Il wargame napoleonico secondo Games Workshop

Era nell'aria da un po' di tempo e ora è ufficiale: Warhammer Historical, la casa editrice nata come “costola” della ben nota Games Workshop e specializzatasi nel trasferire le meccaniche dei principali regolamenti della casa di Nottingham al più paludato mondo dei wargames storici, ha aggiunto un nuovo gioiellino alla sua collezione di prodotti.

Questa volta lasceremo da parte le picche macedoni, i gladii romani, le asce barbariche per indossare un bello shako, imbracciare un moschetto e marciare al ritmo del Vive l'Empereur.

Warhammer diventa napoleonico e assume il titolo – ammettiamolo, non troppo fantasioso – di Waterloo.

L'uscita di questo regolamento, già disponibile per l'acquisto, segna una nuova evoluzione nelle offerte di questo prolifico produttore. Anche se le 288 pagine colorate e rilegate in copertina rigida mantengono i soliti impeccabili standard di bellezza e precisione grafica che ci potremmo attendere (con – guarda caso – non poche foto e illustrazioni tratte dai prodotti degli inossidabili fratelli Perry), il nuovo arrivato si distacca in maniera notevole dai suoi omologhi fantastici.

A differenza dell'ormai venerabile Warhammer: English Civil War o della nuova edizione di Warhammer Ancient Battles, entrambi editi dalla stessa casa, qui non ci troviamo di fronte ad una trasposizione del “motore” di Warhammer Fantasy, pur se con i dovuti aggiustamenti necessari per rendere le meccaniche degli scontri di un determinato periodo storico.

Waterloo, infatti, riduce radicalmente il numero delle caratteristiche delle diverse unità, appare fondato sull'interazione tra basette che ragguppano più miniature e non sui singoli pezzi, utilizza regole ben precise sull'impiego delle formazioni e sulla possibilità di dare ordini multipli nello stesso turno. Se proprio gli dobbiamo trovare degli omologhi, dovremmo cercarli nei “piccoli” 10mm di Warmaster Ancients o ancora nelle grandi armate di Guerra dell'Anello. Ma la sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa di innovativo rimane comunque molto forte, contribuendo ad aumentare l'interesse per questa nuova proposta.

Ciò che non cambia, però, è l'attenzione dedicata all'army building e alla caratterizzazione delle unità. Concepito essenzialmente per rappresentare scontri a livello di divisione, Waterloo si mantiene nel solco dei suoi predecessori offrendo un'esperienza più ludica che strettamente storico-simulativa. Non potrete dunque mettervi al comando di un'armata combattendo un'intera battaglia, ma sarete chiamati a dimostrare le vostre abilità tattica nella miriade di manovre, assalti, difese e ripiegamenti localizzati che compongono uno scontro più ampio e ne decidono l'esito finale. In altre parole, a voi il compito di prendere quel dannato castelletto di Hougoumont o di travolgere i quadrati della fanteria inglese con i vostri corazzieri!

Waterloo contiene al suo interno tutte le statistiche, le regole e i consigli uniformologici per ricreare gli eserciti di Francia, Regno Unito, Prussia e dei loro alleati che nel 1815 hanno combattuto la celeberrima Campagna dei Cento Giorni. Anche se viene espressamente citata la possibilità di adattare le regole del manuale per rappresentare le varie campagne degli anni precedenti, non ci sembra azzardato presumere che in futuro saranno pubblicati nuovi supplementi per quegli specifici eventi bellici.

Aggiungendosi agli altri titoli della casa, Waterloo arricchisce ulteriormente la gamma di periodi “coperti” da Warhammer Historical, recentemente arrivata a coprire anche la Seconda Guerra Mondiale con Kampfgruppe Normandy.

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