La prima pubblicazione di Santa Cruz risale a febbraio del 2012 e il gioco (inizialmente pubblicato solo in tedesco) riscosse un notevole seguito, conquistando il titolo di miglior gioco del 2012 in Austria e una raccomandazione tra le selezioni del presitigioso Spiel Des Jahres tedesco. L’apprezzamento per questo titolo è da ricercare nel fatto che il gioco si presta a soddisfare sia i gamer (per lo più german-style) che i giocatori casuali. Giochi Uniti ha deciso di localizzare in italiano questo titolo di Marcel-André Casasola Merkle (lo stesso di Verrater o Attika), e dato che la distribuzione nei negozi italiani è iniziata a marzo lo ha inserito tra i giochi in dimostrazione a PLAY 2013. Gioconomicon lo ha provato per voi, e la prima impressione non è affatto male.
I componenti di Santa Cruz sono negli standard di un gioco tedesco: una mappa (che rappresenta un’isola vulcanica con due isolotti uno dei quali pure vulcanico), con strade e fiumi che collegano locazioni in cui andranno piazzate delle tessere in cartoncino, mentre in basso c’è un grande segnapunti numerato da 0 a 49; le tessere stesse, che rappresentano vari tipi di insediamenti (torri, chiese e case) ed eventuali tipi di merci ivi localizzate, più alcune tessere tonde che rappresentano gli uccelli, con punteggi da 1 a 3; quattro schede riepilogative che indicano il numero ed il tipo delle carte nel gioco; ed appunto diverse carte. Ci sono 4 mazzi di carte, ciascuno “bilanciato” per un determinato tipo di trasporti (su strada, fluviali, marittimi), e c’è poi un mazzo di carte obiettio. Infine, ci sono quattro dotazioni di pedine in legno, che rappresentano case, chiese e torri (in quantità diverse) più alcune pedine bianche che servono ai fini del segnapunti per indicare +50 punti.
Il gioco è diviso in due manches. Nella prima ciascun giocatore sceglie un mazzo di carte movimento, e poi riceve 4 carte obiettivo. A turno, ogni giocatore gioca una carta, ed è obbligato a giocare una ed una sola carta per turno. Le carte movimento permettono di edificare strutture sulle tessere posizionate sul tabellone. Da notare che la partita inizia per ogni giocatore sbarcando sull’isola, e quindi posizionando una propria struttura, senza giocare carte, su una tessera costiera. Ciascuna tessera si connette tramite strade e/o fiumi ad altre tessere, che vengono scoperte man mano che i giocatori edificano sull’isola. Alcune tessere, come detto, contengono merci, mentre altre contengono uccelli (che valgono punti bonus). Invece di giocare una carta movimento, è possibile giocare una carta obiettivo, ma le carte obiettivo valgono per tutti i giocatori, e quindi chiunque possa soddisfarne le condizioni riceve il punteggio corrispondente.
Posizionare una struttura in una tessera richiede che il giocatore abbia nella sua riserva la struttura disegnata sulla tessera (casa, chiesa, o torre), e permette di ricevere i punti elencati e di “controllare” le eventuali merci ivi presenti. Se sulla tessera c’è il simbolo del segnalino “uccelli”, il giocatore pesca una tessera uccello coperta (può vederla solo chi l’ha pescata), che vale punti.
Quando i giocatori hanno finito le carte, la prima manche ha termine, ed ha inizio la seconda manche. I giocatori raccolgono le proprie pedine dalla mappa, le tessere scoperte restano scoperte, ed il giocatore col punteggio minore ha la possibilità di scegliere se riprendere in mano le proprie carte o scambiarle con quelle di un altro giocatore. Viene poi distribuito un altro obiettivo, ed i giocatori possono scartarne ora uno dalla propria mano. Per il resto, le regole sono le stesse della prima manche.
Alla fine della seconda manche, si contano i punti derivanti dagli uccelli, e chi ha più punti vince la partita.
Santa Cruz è un gioco abbastanza veloce, dalle regole semplici, e che ha un minimo di casualità associato con una fase esplorativa e con meccaniche di gestione della mano. Il tutto risulta gradevole e per nulla noioso, ed a nostro avviso questo gioco può essere adatto per tutti i giocatori, dagli occasionali in cerca di un gioco un po’ più complesso, agli hard gamer in cerca di una pausa da giochi cervellotici. Un possibile difetto che abbiamo riscontrato nella nostra prima partita è l’interazione tra i giocatori che non è altissima, ma potremmo definirla nello standard di molti giochi tedeschi. Insomma, Santa Cruz si è rivelata una piacevole sorpresa in questa PLAY 2013, che merita sicuramente un’altra serie di partite più approfondite per verificare come gira con le varie combinazioni di partecipanti