Dopo una gestazione quasi elefantiaca, le zucche pensanti della Cranio Creations hanno finalmente partorito Pimp My Park… ehm… volevo dire: Steam Park! Il primo gestionale folle e divertente come un lunapark!
Se vi ricordate abbiamo parlato di questo titolo qualche tempo fa, quando era ancora in fase di pre-produzione. Nell’anteprima descrivemmo il mock-up che abbiamo avuto l’opportunità di provare.
Finalmente ad Essen (per il mercato internazionale) ed ora a Lucca (per il mercato nostrano) la Cranio ha iniziato la distribuzione della versione definitiva, facendoci scoprire un gioco che, rispetto a quanto visionato in passato, non cambia solo il nome!
Rimangono sempre l’idea di partenza, con delle plance in cui i giocatori dovranno costruire il proprio parco, cambia invece completamente la gestione dei turni e delle azioni.
A fare da cardine nel gioco un set di dadi a disposizione per ogni giocatore. In ognuno dei 6 turni di gioco gli aspiranti imprenditori dell’intrattenimento giostraio iniziano a lanciare i propri dadi a 6 facce in contemporanea. Dopo ogni tiro potranno trattenere alcuni dadi e rilanciare quelli di cui non sono soddisfatti.
Il primo giocatore che deciderà di fermarsi sarà il primo ad utilizzare le azioni risultanti dai propri dadi, il secondo lo seguirà e così via. L’ordine del turno darà inoltre dei bonus ai giocatori più veloci, premiandoli in “bonus pulizia” per togliere gratis segnalini sporco dal proprio parco o in malus “sporcizia” se sono stati troppo lenti nel decidere i dadi da utilizzare.
Le azioni che potranno risultare dai dadi sono le seguenti:
– Costruire una giostra: una volta scelta questa azione, in base ai numeri di dadi scelti che la rappresentano, il giocatore di turno potrà costruire una o più giostre le cui dimensioni totali dovranno essere pari al numero di risultati ottenuti (es. con 3 tiri costruzioni si potranno costruire o una giostra da tre caselle o una giostra da due ed una da uno, mai comunque più di 1 giostra delle stesse dimensioni per turno, quindi mai 2 giostre da una casella). Le giostre scelte possono essere inoltre di vario colore in base al tipo di attrazione che rappresentano, ma solo giostre dello stesso colore possono essere poste vicino, costituendo così una continuazione della stessa struttura.
– Attrarre del pubblico: all’inizio del gioco viene preparato un sacco con dentro la sagoma in legno di un omino per ciascuno dei colori disponibili (corrispondenti ai colori rappresentati sulle giostre). Per ogni risultato del dado con sopra la sagoma il giocatore di turno potrà prendere un omino in legno di qualsiasi colore e metterlo nel sacco. Completata questa operazione dovrà estrarre a caso dalle tante sagome di legno quanti sono le azioni “attrare il pubblico” ottenute con i dadi.
Le sagome estratte dello stesso colore delle giostre presenti sulla propria plancia potranno essere messe sopra le giostre rappresentando del pubblico stabile, gli altri saranno scartati (in questo modo il numero totale di omini nel sacco sarà sempre lo stesso, varieranno tuttavia i colori e spetterà ai giocatori capire quale sarà più probabile ottenere per le proprie giostre).
– Costruire degli stand: si tratta di stand di servizi ed attrazioni minori che, a seconda della modalità di gioco (base o avanzata) potranno dare dei soldi in più a fine partita o dei vantaggi specifici in base allo stand scelto.
– Giocare una carta dalla mano: ogni giocatore ha in mano delle carte che riceve all’inizio della partita. Queste rappresentano modalità specifiche ed uniche per raccogliere soldi (ad esempio un tot di dollari per ogni dado bianco presente sul tiro scelto, dei soldi per ogni giostra di un determinato colore sulla propria plancia…). Il giocatore di turno potrà giocare una carta per ognuno di questi risultati ottenuti sul dado.
Alla fine di ogni turno i giocatori ripescano un numero di carte pari a quelle giocate mantenendo così costante la propria mano.
– Pulire il parco: cioè togliere due segnalini sporcizia per ogni risultato ottenuto.
– Dado bianco: nessuna azione da svolgere (utile in caso di carte correlate a questo risultato).
Infine, qualsiasi risultato, può essere convertito in un’espansione della propria plancia, aggiungendo delle piccole estensioni da 4 caselle che permetteranno ai giocatori di avere nuovo spazio su cui porre le proprie giostre.
Lo scopo del gioco naturalmente non poteva essere altri che accumulare più soldi possibile, come ogni lunapark che si rispetti. Oltre alle carte il modo principale per far soldi è il pubblico, questo infatti, una volta che si sarà insediato sulle nostre giostre, ci porterà una rendita fissa ogni turno fino alla fine della partita.
Ma cosa potrà rovinare il nostro parco rendendolo un luogo dei divertimenti di serie B? La sporcizia! Le penalità dell’ordine di gioco, alcuni risultati dei dadi (come ad esempio la costruzione di nuove giostre) o lo stesso pubblico presente, produrranno sporcizia all’interno del parco che potrà penalizzarci se non verrà rimossa entro fine partita.
Il gioco, creato dalla premiata ditta di Lorenzo Silva, Lorenzo Tucci Sorrentino ed Aureliano Buonfino, si avvale degli splendidi disegni di Marie Cardouat (celebre per Dixit ed ospite di Lucca Games) e, almeno a giudicare da questa prima prova su strada, segna un ritorno della Cranio Creations alle sue origini. Dopo titoli più “pesanti” come 1969 e la distribuzione di Terra Mystica e Tzolkin, i creatori di Horse Fever tornano finalmente a presentare un gioco divertente e scanzonato dalle meccaniche decisamente non banali. Se Dungeon Fighter è il dungeon crawl visto con gli occhi della Cranio, Steam Park rappresenta senza dubbio la loro interessante visione del mondo dei gestionali.
A lasciare un po’ titubanti la scarsa interazione tra i giocatori, limitata principalmente alla velocità nell’accaparrarsi l’ordine del turno. Ma sarà sicuramente dopo una recensione più completa che potremo scendere più a fondo su questo argomento.