Nel 1989 la Avalon Hill pubblicò un gioco di commercio ambientato nello spazio, chiamato Merchants of Venus. Lo scorso anno la Fantasy Flight, dopo diverse controversie (ne abbiamo parlato qui) ne ha fatto uscire una nuova versione, che include sia le regole originali che un nuovo set di regole più moderne e che cambiano effettivamente l’esperienza di gioco.
La Asterion, sempre attenta alle novità del mercato internazionale, ha localizzato questo titolo in Italia, e così a Lucca Games 2013 abbiamo potuto provare I Mercanti di Venere (MdV), un gioco per 2-4 persone, con una durata di circa due ore.
La preview giocata a Lucca non è, ovviamente, una partita completa, ma ci ha permesso di avere un’idea decisamente chiara del gioco, dei meccanismi, e dei componenti.
Cominciamo da questi ultimi a descrivere MdV. La scatola include una mappa con i dodici sistemi stellari in cui si svolge il gioco, connessi da percorsi di caselle colorate. Ciascun giocatore ha a disposizione un set di pedine, un’astronave in plastica, e diverse schede astronave (due per il gioco base ed una per quello avanzato), il tutto nel proprio colore. Ci sono poi le solite vagonate di segnalini in cartoncino spesso, diversi mazzi di carte nei formati “talisman” e normale, e quattro dadi.
Il gioco base è semplice per quanto interessante: i giocatori partono dalla stazione spaziale e possono seguire diversi percorsi per raggiungere i sistemi stellari sulla mappa. Il movimento avviene tirando i dadi e sommandoli (in genere tre dadi), e di solito ci si muove di tante caselle quanto è il risultato del tiro. Ci sono delle varianti di movimento (per esempio, in alcuni sistemi stellari ci si può muovere solo se su almeno uno dei dadi esce un determinato numero), molte zone contengono caselle “costose” che rappresentano vari incidenti ai quali si scampa pagando crediti, ed altre caselle contengono degli “imprevisti” che in genere sono perdite di crediti o miglioramenti speciali per l’astronave.
Quando si arriva in un sistema e quel sistema è inesplorato, si può esplorare e scoprire la civiltà che lo abita; ogni civiltà produce una determinata mercanzia che si vende in altri sistemi stellari. Una volta esplorato il sistema, si possono acquistare e vendere merci. Quando le merci vengono vendute si pescano dei tasselli “bonus” che rappresentano richieste speciali che, se soddisfatte, fruttano più crediti o passeggeri da trasportare. Inoltre, molte civiltà vendono miglioramenti per le nostre navi, ed è pure possibile acquistare una nave più grande e capiente. Ogni sistema produce due diverse qualità della stessa merce, e la seconda, più pregiata, può essere acquistata solo se si acquistano i diritti di fabbrica del sistema locale (diritti che valgono ai fini dei 2000 crediti necessari per vincere). Durante la partita è anche possibile costruire spazioporti che ci permettono di incassare crediti per qualsiasi transizione effettuata sul pianeta sottostante.
Il gioco essenzialmente ruota attorno al commercio, e potenziare la nave serve a commerciare in maniera più veloce ed efficace tra i vari sistemi. A tutti gli effetti, l’interazione tra i giocatori è molto bassa, ed infatti è possibile completare i turni in simultanea, se non per pochissimi effetti come la pesca dei bonus. Ma comunque la corsa ad essere il mercante più ricco si sente, ed il gioco termina normalmente quando uno dei giocatori raggiunge o supera i 2000 crediti.
Se già nella sua forma “tradizionale” MdV è un gioco interessante, il nuovo set di regole fornisce molte più varianti che rendono la partita ancora più interessante. Per esempio: il mercato fluttua e quindi si può incassare di più o di meno del valore reale di una merce in base alla situazione corrente del mercato; le navi sono di un solo tipo e possono essere migliorate con molti accessori e persino con laser e scudi. E' previsto il combattimento, e gli ostacoli sono costituiti da un mazzo di carte che può avere gli effetti più disparati; le navi possono avere i piloti che a loro volta permettono altre nuove opzioni; non ci sono le fabbriche con le merci “migliori”, e ci sono diverse tecnologie aliene a disposizione dei giocatori.
Insomma, dopo una partita dimostrativa ci sentiamo in grado di dire che MdV ha mantenuto intatto il fascino del gioco originale, ma con una grafica molto più bella, accattivante e moderna, ed il nuovo set di regole rende il gioco ancora più interessante. Pur attendendo una recensione completa, possiamo dire che MdV ha soddisfatto le aspettative dei nostalgici che ne attendevano la ristampa, e dovrebbe essere in grado di piacere anche a chi non ha giocato l’originale tanti anni fa.