giovedì 28 Novembre 2024

[Norimberga 2014] Sir Chester Cobblepot alla scoperta di Kingsport

Come vi abbiamo anticipato,in quel di Norimberga abbiamo incontrato anche il team della Sir Chester Cobblepot, carichi di prototipi e di tante idee come di consueto, ma soprattutto forti di un annuncio che li vede coinvolti in uno dei titoli più ambiziosi di questa fiera, quel Kingsport Festival di cui vi abbiamo parlato nel reportage dedicato a Stratelibri

Come già sappiamo Kingsport Festival è un titolo ambientato nel ben noto (e forse anche abusato) universo partorito dalla mente di H. P. Lovecraft, che ben conosciamo, oltre che per i suoi romanzi, anche grazie alle innumerevoli trasposizioni ludiche. Il gioco è stato ideato da Andrea Chiarvesio e Gianluca Santopietro, la produzione poi è stata affidata a Sir Chester Cobblepot in collaborazione con Stratelibri. L’editore si sta occupando della pubblicazione del gioco in Italia e nel resto del mondo, gestendo i rapporti con i (numerosi) partner internazionali che si stanno interessando al progetto.

Parlando con i ragazzi di Cobblepot scopriamo che l’ispirazione per questo progetto è nata quasi per caso, stavolta è stata un fortuito gioco di parole a stimolare l’ideazione di un interno nuovo gioco. Durante lo sviluppo della conversione elettronica di Kingsburg (famoso gioco da tavolo del 2007 di Chiarvesio e Iennaco) per iPhone è capitato che i programmatori sbagliassero il nome del gioco sul market, trasformandolo in Kinsburg. Nel periodo necessario alla correzione, è venuto spontaneo iniziare a giocherellare con le lettere, inventandosi nomi alternativi e decisamente improbabili. Tra le combinazioni esce fuori anche Kingsport, famosa località immaginata da Lovecraft nei suoi romanzi… a quel punto è scattata la scintilla ed è sembrato più che naturale applicare le collaudatissime meccaniche di Kingsburg a un’altra ambientazione!

Attenzione però, sarebbe scorretto e irrispettoso pensare a un semplice rebranding del titolo originale. Questo Kingsport Festival rappresenta per i creatori un’importante occasione, sia per misurarsi con un setting cosi profondo e amato da tanti appassionati in tutto il mondo, sia per migliorare un gioco già famoso ma che deve confrontarsi con le diverse evoluzioni che ci sono state nel game design negli ultimi anni. In sostanza: la sfida è di migliorare e attualizzare le dinamiche di Kingsburg  realizzando un nuovo gioco ispirato dal ciclo di Cthulhu.
Il primo passo, come sempre per un gioco ambientato, è stato sviscerare il setting documentandosi il più possibile sulle “fonti” (sia quelle ufficiali che quelle successive agli scritti di Lovecraft). Il gioco sarà assolutamente attinente allo spirito delle opere originali, non aspettatevi nulla che abbia a che fare con i vari Arkham Horror, Elder Sign, The Doom that came to Atlantic City, Munchkin Cthulhu o altre amenità che permettono ai giocatori di picchiarsi con i Grandi Antichi come se nulla fosse. Piuttosto aspettatevi atmosfere simili alle sedute del gioco di ruolo Il Richiamo di Cthulhu.
Inoltre i giocatori vivranno un ruolo decisamente originale rispetto agli altri giochi di questo universo: in Kingsport Festival saremo i capi di culti rivali, in lotta fra loro per ottenere il favore delle ben note divinità extra-dimensionali. Invertendo completamente il punto di vista, stavolta i soliti investigatori ficcanaso saranno i cattivi da eliminare!
Per rendere adeguatamente il background del gioco e illustrare questa sfida tra cultisti, sono stati richiesti i pennelli di Maichol Quinto (lo abbiamo visto all’opera con Ventura) e di Alan D’amico, artista sempre presente nelle produzioni di Sir Chester Cobblepot (oltre ad essere ben noto sulle nostre pagine). Ad accompagnare le loro strepitose immagini, troveremo i testi di Alessandro Forlani, scrittore molto apprezzato per le sue opere legate al fantastico e alla fantascienza (tra le altre cose vincitore del premio Urania nel 2012) oltre che appassionato degli scritti di Lovecraft. In generale, ci assicurano i ragazzi di Cobblepot, la cura che è stata riposta in tutti gli aspetti del gioco (il sistema di regole cosi come i testi e le immagini) lo rendono un prodotto di forte atmosfera horror a 360 gradi, basterà anche solo leggere il regolamento per trovarsi catapultati nell’universo di Lovecraft.
Dal punto di vista delle meccaniche, purtroppo non possiamo ancora conoscere i dettagli, ma è chiaro che ci sarà una forte evoluzione rispetto a quanto abbiamo visto in Kingsburg e tanti elementi nuovi, strettamente correlati all’ambientazione, che introdurranno nuove variabili di cui tener conto. Attenzione però, questo non vuol dire che il gioco sia diventato più “complesso” del suo predecessore, Kingsport Festival è stato pensato per essere soddisfacente per i gamer ma anche assolutamente fruibile (e in un certo senso “ammiccante”) per il pubblico più generalista.

Il tempo a nostra disposizione con i ragazzi di Sir Chester Cobblepot purtroppo non è quanto vorremmo, prima di salutarci chiediamo aggiornamenti sulle loro produzioni più recenti. In particolare scopriamo che Paolo e Francesca, il gioco originariamente commissionato per finalità promozionali dalla città di Gradara, potrebbe presto trovare una distribuzione nazionale. Mentre il più volte chiacchierato Ravenna Fatto d’Arme sta tastando la strada del crowdfunding per raggiungere la sua realizzazione.

Il prossimo appuntamento con questo team creativo è a Modena per la prossima edizione di PLAY e chissà che in quella occasione non sia possibile provare una prima versione di Kingsport Festival, magari assieme agli autori Chiarvesio e Santopietro.

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