venerdì 29 Novembre 2024

[PLAY 2014] Concordia – Coloni romani al servizio degli dei

Dopo due anni di sviluppo e playtest in tutto il mondo, Mac Gerdts ha presentato la sua ultima creatura: Concordia, che ha entusiasmato il pubblico a Essen 2013 e che i ragazzi della Cranio Creations hanno localizzato in italiano a tempo di record.

Proprio in occasione di PLAY 2014 il titolo è stato presentato in anteprima ai visitatori del Festival del Gioco italiano.

Naturalmente la nostra redazione ha voluto provare l’edizione italiana di Concordia per fornirvene un primo assaggio.

Concordia è un gioco per 2-5 persone con una durata dichiarata di circa 90 minuti a partita, ambientato nel periodo d’oro dell’Impero Romano, dove i giocatori gestiscono un gruppo di coloni che saranno inviati per tutto il mondo conosciuto a fondare colonie, produrre merci e collezionare il maggior numero di punti vittoria.

Quando dici Mac Gerdts dici “rondella”, ossia il meccanismo della ruota delle azioni che è diventata il marchio di fabbrica del prolifico autore tedesco, e che abbiamo imparato a conoscere giocando ai suoi grandi successi: da Imperial a Navegador, passando per Antike e Antike Duellum. Ed ecco la prima sorpresa: Concordia non ha la rondella. Il gioco, infatti, utilizza come motore un mazzo di carte azione/ruolo, ognuna delle quali è associata a un’azione che deve essere svolta nel turno del giocatore.

Volendo dare una prima sommaria definizione, Concordia è un classico German fondato sulla gestione delle carte (con un pizzico di deck building) e sulla capacità di pianificare le proprie azioni anche osservando le mosse degli avversari. Ogni giocatore si trova a gestire sei coloni (tre di terra e tre di mare), da inviare nelle terre dell’impero o dell’Italia in base al numero dei partecipanti alla partita. Il tabellone, infatti, è stampato su entrambi i lati: si gioca con la plancia dell’impero in 3-5 giocatori, con quella dell’Italia in 2-4.

Il turno di gioco consiste semplicemente nello scegliere una carta dalla propria mano ed eseguire la rispettiva azione. Ogni giocatore inizia con una mano di carte base uguali per tutti, ma esiste anche la possibilità di acquistare nuove carte che vengono messe in vendita in un’area apposita e che andranno ad arricchire la dotazione di ciascun partecipante. Una partita a Concordia termina quando il primo giocatore ha posizionato sulla mappa le sue 15 abitazioni o quando sono state vendute tutte le carte azione a disposizione.
Sulla plancia viene assegnata a ogni città un tipo di risorsa (vino, tessuti, utensili, mattoni e cibo). Un’abitazione costruita su una città consente di produrre una determinata risorsa, ovviamente in conseguenza all’uso di una specifica carta azione.
Ciascuna carta è inoltre associata a uno degli dei del pantheon romano (Giove, Vesta, Mercurio, Marte, Minerva, Saturno (?)). Queste divinità ricompensano individualmente alcune imprese come, per esempio, il numero di coloni in gioco, il numero delle province colonizzate, la quantità di merci prodotte, ecc. Di fatto, il tipo di carte (e quindi di divinità) che collezioneremo durante la partita determina la nostra strategia di gioco, è soddisfacendo le condizioni richieste dagli dei che otterremo punti vittoria alla fine della partita.
Mano a mano che si giocano le carte, queste vengono scartate in un’ apposita pila personale. Una delle carte azione, il Tribuno, consente di riprendere in mano tutte le carte giocate e ripristinare in tal modo l’intera mano a propria disposizione.
Esistono sette tipi di carte azione, ciascuna delle quali è collegata a un ruolo. Il Tribuno, come detto, consente di recuperare tutte le carte giocate in precedenza. Inoltre, spendendo risorse, il Tribuno permette di mettere in gioco un nuovo colono che partirà dalla città di Roma.

L’Architetto da la possibilità di muovere i coloni e di fondare nuove abitazioni, pagando per ciascuna un certo numero di sesterzi e di risorse in base alla città in cui viene edificata. Il Senatore e il Console permettono di acquistare nuove carte azione a disposizione nell’area vendita, gli Specialisti (vignaiolo, tessitore, contadino, ecc.) forniscono risorse specifiche per tutte le abitazioni che sono state costruite nelle città (ogni città produce un tipo specifico di risorsa). Il Mercante permette di ottenere dei sesterzi e di scambiare merci e denaro con la banca, il Diplomatico replica l’azione di un’altra carta giocata da un avversario, mentre il Prefetto consente di scegliere tra il produrre merci o incassare sesterzi.
Le risorse sono accumulate dai giocatori in una apposita plancia personale, che presenta 12 spazi di stoccaggio. Ciascuno spazio può contenere o un colono o un’unità di merce. A inizio partita quattro spazi sono occupati da altrettanti coloni e quindi non sono disponibili per ospitare risorse. Nel corso della partita, mano a mano che i coloni saranno messi sulla plancia con l’azione associata alla carta Colono o alla carta Tribuno, i rispettivi spazi si libereranno per poter ospitare altre risorse.

Come abbiamo anticipato, al termine della partita si suddividono le carte per divinità e si verificano le condizioni dettate da ogni dio. Ci sono divinità che premiano in punti vittoria chi ha costruito abitazioni, altri che pagano per la diffusione dei coloni e altri ancora per la quantità di abitazioni edificate. Il regolamento si raccomanda di seguire un ordine di divinità ben preciso nell’assegnazione dei punti, che saranno segnati sul contapunti che fa da cornice al tabellone, fino a determinare il vincitore.

Attendendo una prova più approfondita, possiamo già dire che Concordia è un gioco che pur spiegandosi in 10 minuti richiede un impegno mentale elevato per puntare a vincere. I giocatori interagiscono in maniera molto limitata tra loro e non sono previsti combattimenti … e neppure le classiche “bastardate”. In ogni caso nessuno si annoia, perché la quantità di decisioni da prendere è notevole e lo sviluppo delle proprie abitazioni, unito all’incremento delle carte a propria disposizione, rendono la partita una piacevole sfida per i propri neuroni.
Una menzione speciale per i materiali, davvero sontuosi, su cui spiccano le risorse in legno sagomate e verniciate: il vino è rappresentato da piccole anforette rosse, mentre il cibo da un covone di grano e gli utensili da piccole incudini. La plancia è spettacolare, enorme e splendidamente illustrata con una suggestiva scelta dei colori e delle decorazioni.

Nonostante il titolo sia in circolazione da diversi mesi nella sua versione originale, l’edizione italiana di Cranio Creations ha ricevuto un’ottima accoglienza a PLAY; lo dimostra anche il fatto che si è classificato primo nella classifica della migliore novità editoriale di PLAY, l’iniziativa che abbiamo lanciato in occasione del nostro decennale e a cui dedicheremo presto un approfondimento.

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