mercoledì 25 Dicembre 2024

GAMA Trade Show 2014 – Alla scoperta dell’innovazione ludica USA

Las Vegas è una città affascinante, opulenta ed esagerata. E sicuramente viene associata al gioco nell’immaginario collettivo. Già su queste pagine però si è fatto un distinguo tra il gioco d’azzardo e il gioco in quanto esperienza ludica, e curiosamente tra mille convention ed eventi Las Vegas ospita anche il più importante appuntamento USA per operatori del settore ludico. Il GAMA Trade Show, l’evento annuale della Gaming Manufacturer Association.

Si tratta di un appuntamento per operatori del settore, e se Norimberga è soprattutto un’occasione per dar vita a partnership transoceaniche, qui l’incontro tra operatori intende soprattutto i retailer, ovvero i negozianti (per lo più americani), e gli editori e distributori. Potenza della confederazione!
Il distinguo è fondamentale per capire il carattere di una manifestazione che si concentra soprattutto sul marketing dei prodotti, sulle strategie di vendita e sulle prospettive del settore. Vi dico solo che tra i seminari organizzati per i visitatori, uno era dedicato a come gestire correttamente il proprio fondo pensione!
I negozianti americani sono principalmente operatori indipendenti, che hanno nei vari distributori i loro fornitori e dalle case editrici ricevono soprattutto indicazioni sui prodotti e sulle attività collegate ai prodotti. Inoltre grazie agli eventi conviviali, dai pasti alla serata open gaming, dal texas hold’em per iscritti fino alla sessione in plenaria, gli operatori raccolgono moltissimi feedback dalle varie realtà: dai problemi della distribuzione alla torneistica, dal customer care all’interesse per le attività pianificate.

Uno degli aspetti più interessanti che è emerso da questo confronto tra operatori è che il 2013 è stato un anno importante per il settore, che ha confermato una tendenza in crescita e che ha riportato giocatori a frequentare con continuità i negozi. L’attività torneistica e più in generale organizzata è sicuramente il principale fattore di successo di un negozio, non sono poche le realtà che ospitano eventi da 50-100 giocatori la settimana.
E gli editori hanno un programma dettagliato ed articolato per coinvolgere nuovi giocatori, mantenere la fidelizzazione dei partecipanti e dare continuità a logiche di lock in e up selling.
A partire dalla Wizards of the Coast e non solo. Ad esempio il gioco di ruolo è stato spesso evidenziato come strumento per completare il catalogo, creare un pubblico assiduo e gestire un calendario di eventi diversificato. Logiche che raramente sembrano applicabili in altri contesti!
Il digital marketing (o il web 2.0?) è stato uno degli altri argomenti di maggiore attenzione, in tutte le sue declinazioni fino a Kickstarter. Internet è sempre stato un veicolo piuttosto importante per il settore, vuoi perché il pubblico ludico è spesso stato contaminato dalle tecno manie, vuoi perché trattandosi di una nicchia di mercato ha trovato nello strumento uno spazio efficace per comunicare e trasmettere la propria passione. Le logiche di marketing virale, l’uso mirato di social network nella gestione degli eventi e delle comunità, podcasting e videorubriche, etc. non sono argomenti nuovi, ma hanno visto negli ultimi 2 anni un’elevata accelerazione e di conseguenza la necessità di gestirle in modo adeguato, continuo e attento.
Il messaggio chiaro è che un uso improvvisato di questi strumenti oggi rischia di essere un boomerang negativo.
E Kickstarter ne è l’esempio più evidente . Dopo gli entusiasmi delle prime proposte tabletop sulla piattaforma di crowdfunfing, siamo giunti ad una fase più matura, in cui i progetti vengono valutati con più attenzione, anche da chi intravede la possibilità che l’avvocatura statunitense si occupi con dedizione al fenomeno, intervenendo su quelle situazioni che di campagna di investimento hanno ben poco e che di tentata vendita hanno molto.

Scusatemi la lunga premessa, ma senza questi elementi difficilmente si comprende il proliferare di giochi ricchi di materiale, di potenziale torneistico e gli stand dei kickstarter che segnano questa edizione del GAMA 2014, tra le più partecipate e ricche degli ultimi 10 anni nonostante uno spiacevole cambio di date, che ha costretto molti operatori a riorganizzare la propria partecipazione (15 giorni di anticipo rispetto alle date annunciate!).

Ecco le cose che mi hanno maggiormente colpito:

AEG: il successo di Love Letter porta a pubblicarne diverse versioni. Tra le mie mani la versione ambientata nella leggenda dei 5 anelli, e veniva anche presentata la lussuosa wedding edition! Molta enfasi sulla linea 5 minuti di divertimento, mutuata dallo stile gaming giapponese.

Golem Arcana: Uno dei successi Kickstarter più interessanti, vedeva la prima apparizione delle miniature (belle) e soprattutto del sistema di gioco basato sulla penna bluetooth! Tanto fresco che il primo giorno di demo il sistema si impiantava, nonostante questo in realtà il gioco sembra interessante. La presenza della penna permette di inserire agevolmente caratteristiche della miniatura, movimento e terreno, e agevola tutti i calcoli. Mentre sono abitualmente molto scettico su questi sistemi, che spesso si riducono a versioni poco integrate o che comunque vedrebbero in un semplice videogame la loro naturale collocazione, devo dire che le demo di Golem Arcana al GAMA mi sembravano interessanti. E il fatto che dietro al progetto ci sia un nome come Jordan Weisman non può che ispirare concretezza.

Palladium: ancora Kickstarter, ancora un grande successo: Robotech RPG Tactics. Molti dei modellini erano alla prima uscita, e soprattutto nella versione preproduzione, ovvero non il modellino di metallo di test ma i modelli in resina con i pezzi reali della versione di produzione. Dettagli molto curati e bella impressione, anche se qualche robot aveva davvero tanti pezzi, per cui non sarà facile montarli correttamente. Bellissimo il MKII Monster, e davvero notevoli i vakyrie e i Glaug Battlepod. Molti i manuali del gioco di ruolo rivisti per l’edizione combinata tattico/ruolo, anche se l’enfasi marketing sulle miniature mi sembrava predominante.

Cthulhu wars: Per la serie Kicksarter di successo… le miniature mostrate nei video erano bellissime… ma al booth a Las Vegas c’erano solo due poltrone in pelle… e degli autori una fugace apparizione il primo giorno. Va bene che c’e’ Sandy Petersen, ma mi aspettavo decisamente di più in una delle prime uscite ufficiali. Forse il successo della campagna mette in secondo piano distribuzione e presenza nei negozi ? Ho avuto l’impressione di qualche ritardo nella progettazione del prodotto. Vedremo.

Catalyst: Avevo l’idea di una casa piccola ma devo dire che la loro presentazione in plenaria durante il pranzo del secondo giorno e’ stata tra le più interessanti e accattivanti. A tutti i negozianti è stato consegnato il manuale di Shadowrun 5.0 fresco di stampa e le miniature del nuovo set base di Battletech! Il primo e’ davvero un bel tomone, per quanto molte (forse tutte?) illustrazioni recuperate dai vecchi manuali. Le recensioni dopo Origins 2013 parlano di miglioramenti soprattutto nella generazione dei personaggi. Il setting e le quick rules vanno incontro alle nuove generazioni di giocatori, senza tradire troppo le schiere di appassionati. Funzionerà ? Le miniature di Battetech in plastica sono davvero belle, e i prodotti della linea editi da veri appassionati. Inoltre ho scoperto The Duke, un misto tra astratto e collezionabile davvero interessante che pare abbia un discreto successo nei negozi americani (il Kickstarter che lo ha finanziato aveva raccolto solo 50000 dollari nel 2012).

Zvezda: La casa sovietica di miniature aveva vinto nel 2013 un Origins per Samurai Battles, analizzato in un articolo di due anni fa su Gioconomicon, ed ero curioso di Armada Invincible, uno scontro uno a uno tra galeoni. Modellini sinceramente discreti, e nel sistema di combattimento ho investito buona parte della serata dedicata a demo e playtest. Il primo dimostratore ha sbagliato metà regole, il secondo mi ha fatto ricredere e venir voglia di provarlo, anche se il mix tra simulazione e giocabilità non mi sembra riuscito benissimo, le navi spagnole mi sono parse perdenti comunque. Rivedibile.

Ares Games: un piacere salutare Roberto e Christoph, i primi italiani che incrocio fin dallo scalo di New York. Nel loro stand faceva bella mostra di se una scatola della Battaglia dei Cinque Eserciti, insieme alle nuove navi di Sails of Glory e i dinosauri della nuova linea dedicata ai più giovani, Dino Race. Dei loro prodotti potete leggere ampiamente nelle pagine di Gioconomicon, ma ci tenevo a citarli sia per la loro presenza indipendente dagli accordi di distribuzione americana sia per completare il panorama dei kickstarter di successo citando Galaxy Defenders, in bella mostra!

Mage Wars: Sottolineo la presenza del successo della Arcane Wonders per la spinta di marketing decisamente in linea con la tendenza del 2013 per il buon successo di un negozio: tornei, community e impatto. Il mix di ingredienti ne ha fatto uno dei fattori di vendita più interessanti, e nelle impressioni percepite più di Krosmaster Arena, stand poco distante e che in Italia è l’esempio più evidente di questa politica.

D&D e Pathfinder: accomuno I titoli per le scelte editoriali che stanno andando nella stessa direzione: scatole di immediato utilizzo, avventure passo passo e personaggi predefiniti che permettono di partire senza studio eccessivo. Sembra essere questa la nuova via al gdr, che come dicevo nell’introduzione si sta configurando come un compendio al catalogo boardgame, almeno nelle strategie di vendita e presenza dei negozi.

Games Workshop: come sempre miniature splendide, c’erano dei meravigliosi Imperial Knights impegnati in uno skirmish in demo nella serata di gioco. Lo stile era molto ironico nella descrizione dei pezzi, non so quanto orientato a coinvolgere nuove leve o semplicemente per spirito di demo. Non sono un esperto della GW e sinceramente tra i rumor sulle uscite e i problemi finanziari mi sono perso, ma la qualità del prodotto mi è parsa ottima come sempre!
Comunque la presenza di GW in questo appuntamento (è tornata a far parte di un’associazione di produttori da soli due anni) dimostra come negli states il gigante di Nottingham punti a recuperare il rapporto con i negozianti.

Academy Games: forse fin troppo americana per citarla quì. 1775 Rebellion, gioco sulla guerra di indipendenza americana, era tra quelli più in vista, ma parlando allo stand ho scoperto che sono stati coinvolti in progetti legati al ministero dell’ istruzione in alcuni stati americani. Mi sembra una strada interessante, soprattutto in un momento in cui i giochi di simulazione storica non sono tra i top del mercato. Chissà che HCD distribuzione non abbia individuato una nicchia interessante anche per l’Italia.

CritSuccess: uno dei kickstarter più curiosi in ambito gaming, suscitavano sicuramente curiosità. Gli anellodadi, occorrerà coniare un neologismo migliore, sono esteticamente curati ma non mi sono sembrati particolarmente funzionali. Forse meglio le versioni segnapunti per gamer accaniti, specie per card game. Presenti nelle varie misure, esattamente come in gioielleria occorreva misurare la sezione delle dita, mi sono sembrati un accessorio da sfoggiare per stupire, ma non so con quale longevità oltre la novità del momento. Certo gli anelli infilati in pila su un bastone da passeggio mi davano spunti per sistemi più evoluti della morra per i giochi dal vivo!

Ninja Division: un marchio emergente, grazie soprattutto alla collaborazione con la Palladium e ai kickstarter, nasce come contenitore di iniziative, ovvero una sorta di incubatore per singoli progetti e autori. Di fatto si è proposta come interfaccia di marketing, nel caso di Kickstarter, e di realizzazione, per quelle case alla ricerca di autori che completassero giochi o meccaniche, in particolare con miniature. In mostra belle miniature di Hell Dorado e Super Dungeon Explore.

Q-workshop: Che belli i dadi in metallo! Pensavo fossero sbilanciati, ma ho finalmente potuto provarli e sono perfetti, quindi non sono solo l’accessorio definitivo per colpire il master! Forti del premio Origins 2013 erano presenti con varie collezioni di dadi e accessori, in particolare una nuova linea di dadi steampunk!

Collins Epic Wargames: piuttosto conosciuti, soprattutto in Usa, per la linea di Frontline, presentavano un sistema universale, Polyversal appunto, per combattimenti di miniature in 6mm. Grazie alle caratteristiche sugli esagoni che vanno a comporre la definizione delle squadre, equipaggiamento compreso, dovrebbe essere garantita flessibilità e ricchezza di informazioni.

Wild West Exodus: un altro kickstarter che ci ha portato delle bellissime miniature. La demo veloce mi ha mostrato uno skirmish classico, l’ambientazione futuristica western ha tutto il fascino del wild wild west.

Hawk Wargames: Per rimanere in ambito science fiction devo dire che la linea di Dropzone Commander era davvero interessante, pezzi molto dettagliati e vari. Il gioco ha fatto l’esordio a Salute, una importante convention britannica specializzata in giochi di miniature, e ha già un discreto seguito di appassionati.

Mi sono sicuramente perso qualche chicca (il boardgame di Megaman ad esempio) nonostante i 3 giorni dedicati a seguire la manifestazione. Inoltre i seminari per autori più interessanti erano programmati per lunedì e martedì, e mi è dispiaciuto non averli potuti inserire nel mio programma.
Spero tuttavia  con questa panoramica, di essere riuscito a comunicarvi lo spirito ambizioso e la volontà di innovare un settore, comunque in costante ascesa, che ho respirato in pochi giorni di GAMA Trade Show.

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