lunedì 25 Novembre 2024

RYU – Quale drago diventerà un’astronave ?

In una galassia lontana lontana (ma non quella che state immaginando voi) esiste un sistema solare formato da molte isole, ciascuna abitata da insolite creature fortemente diverse l’una dall’altra. Ma cosa hanno in comune dei mecha-goblin con delle rudi amazzoni abitanti dei ghiacci? E cosa ancora con degli squali armati di tutto punto? Kim Sato ci offre la risposta a queste domande con RYŪ, la sua ultima fatica ludica presentata alla scorsa fiera di Essen in anteprima e che, dopo numerosi rinvii (era stata annunciata inizialmente per il 2013), dovrebbe arrivare in commercio nel 2015, almeno per quanto riguarda le edizioni inglese e francese, edite da Moonster Games e affidate alle sapienti capacità di distribuzione di Asmodee

L’autore di Gosu continua ad affiancarsi alla coppia di pregevoli illustratori transalpini Bertrand Benoit e Romain Gaschet (anche loro componenti della squadra di realizzazione del card game del 2010) per portare alla luce un mondo fantastico e onirico, lontano dai nostri canoni abituali di fantasy o fantascienza. Vediamo più nel dettaglio di che si tratta…

In RYŪ, da 2 a 5 giocatori vestiranno gli strani panni di altrettante civiltà aliene con l’obiettivo di essere i primi nella costruzione della propria nave madre. Ognuna di queste navi possiede la forma di un drago, ma è composta interamente di parti meccaniche o vegetali che, con l’aiuto di metalli rari, pietre della memoria e ambra incantata, potranno essere assemblate tra loro attivandosi.
In particolare, ciascun drago sarà il risultato di una combinazione di 5 carte che andranno disposte e attivate in un ben predefinito ordine. Per attivare una carta (e quindi girarla dal lato attivo), sarà necessario possedere l’adeguata (in numero e tipo) combinazione delle risorse citate poc’anzi, rappresentate da cubetti colorati.

A inizio partita ogni giocatore avrà quindi la sua nave da costruire e la sua tessera pianeta di origine. Nel sistema planetario ci saranno anche 4 altre tessere di isole “neutrali”, ciascuna delle quali conferisce all’occupante un particolare potere speciale. A ogni turno un giocatore può scegliere se andare nei territori di origine avversari alla ricerca di materiali (non potrà cercare sul proprio), oppure sfruttare le caratteristiche di quelli non allineati.
La ricerca di materiali inizia con il lancio di una moneta, la quale determinerà se l’attività frutterà 4 o 5 cubetti e come questi saranno assegnati.
Nel primo caso (4 cubetti) vengono pescati i materiali da una sacca di tela (che ne contiene in egual numero di ogni tipologia) e vengono rivelati. Successivamente il giocatore che ha effettuato la cerca sceglierà il primo di essi, lasciando al proprietario dell’isola la possibilità di ottenerne 2 dei restanti e tenendo l’ultimo ancora per se. Nel secondo caso (5 cubetti) la distribuzione dei beni procede in maniera un po’ differente: il proprietario del sistema planetario dove si trova l’isola esplorata divide in 2 gruppi a sua scelta il gruzzolo pescato dal sacchetto, facendo scegliere al giocatore che ha attivato la ricerca il primo di essi e tenendo per se il restante. Una volta effettuata qualunque ricerca, i materiali ottenuti dai giocatori saranno accumulati dietro i rispettivi schermi e la tessera dell’isola sfruttata verrà girata sul lato indisponibile (non sarà dunque più possibile sfruttarla per ottenere materiali) e potrà essere riattivata solo nel momento in cui tutte le restanti saranno divenute inattive.
Se tra i cubetti estratti appare quello speciale bianco, allora viene immediatamente indetta una fase di asta al buio tra tutti quanti. Nel dettaglio, ciascuno deciderà segretamente quali e quanti cubetti investire e, una volta svelate le scelte, chi ne avrà puntati in maggiore quantità, avrà la possibilità di costruire gratis la prima parte della propria nave tra quelle ancora da completare. Tutti i materiali usati in quest'asta sono comunque persi e vengono reinseriti nel sacchetto, tuttavia anche coloro che non hanno usufruito del bonus di costruzione potranno ottenere un gettone influenza per ogni cubetto perso in questo modo.
I gettoni influenza sono di due tipi: influenza verso i mercanti e verso i pirati e possono essere spesi per attivare i poteri sulle isole neutrali. Tali poteri permettono ai giocatori che ne usufruiscono di ottenere cubi extra, oppure segnalini “jolly” (che possono valere come un materiale qualsiasi), oppure maggior forza nelle meccaniche di distribuzione dei materiali, o ancora di rendere istantaneamente inattiva un’isola al momento attiva o viceversa.
I primo giocatore che completerà la costruzione del proprio drago concluderà la partita e sarà dichiarato vincitore.

Non siamo riusciti ancora a toccare con mano questo atteso titolo, tuttavia la scarsità di informazioni a disposizione al momento non ci ha impedito di poterne già notare molti dei suoi aspetti che ci sembrano decisamente interessanti. Nonostante l’indubbia rilevanza del fattore fortuna, l’abile mix di aste, draft e scelta di azioni, sembra delineare un gioco dallo spessore comunque apprezzabile. La durata contenuta (sono stati dichiarati 15’ a giocatore) insieme alla cura  dell’ambientazione preannunciano un titolo che potrebbe attirare le attenzioni di un vasto pubblico di giocatori. L’unico neo che sembra apparire potrebbe consistere nell’uguaglianza, dal punto di vista delle meccaniche, delle razze in gioco che, se da un lato lo protegge da possibili squilibri, dall’altro potrebbe stonare un po’ rispetto alla ricchezza di elementi di ambientazione. Su questi aspetti però è il caso di sospendere il giudizio e attenderne l’uscita o la possibilità di provarlo alle prossime fiere internazionali (non è stata ancora annunciata una localizzazione italiana).

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