lunedì 25 Novembre 2024

Spiel des Jahres 2015: la parola a Tom Felber

Vi è venuto qualche dubbio dopo l’annuncio delle nomination dello Spiel Des Jahres di quest’anno ? Tipo cosa ci fa in questa lista un “remake” come Broom Service? O come ha fatto a candidarsi lo sconosciuto (almeno da noi) The Game ?
A queste ed altre domande risponde il presidente della giuria Tom Felber, che con l’occasione analizza questa annata ludica e rimarca, come già fece l’anno scorso, un continuo calo qualitativo dal punto di vista della produzione…

Commento del presidente dello Spiel des Jahresallannata ludica 2015
Chi ogni anno gioca così tanti nuovi giochi come i membri della giuria dello Spiel des Jahres, si rende inevitabilmente conto di una cosa: il gioco perfetto, quello adatto ad ogni esigenza, preferenza e situazione non esiste.

Ciò nonostante quello che la giuria annualmente cerca di fare è trovare ciò che più si avvicina a questo gioco perfetto, sempre tenendo a mente che sia un titolo adatto a promuovere e rafforzare “la diffusione del gioco come bene culturale nella famiglia e nella società”, cosìcome sta indicato alla voce “scopo” nello statuto dell’Associazione.

Dalla scorsa estate i nostri giurati e giurate si sono nuovamente impegnati in modo intensivo in questo questa attività, passando sotto la lente di ingrandimento gioco dopo gioco dopo gioco per metterne alla prova il fascino, i materiali, la grafica ed il regolamento. In questo siamo stati riforniti di parecchie opere favolose. Per noi è tranquillizzante sapere che negli autori sgorgano ancora la ricchezza di idee e la gioia di innovare. Spesso ci siamo splendidamente divertiti, ma, dobbiamo ammetterlo, a volte anche un po’ annoiati. Alla fine dal mucchio di fieno della produzione ludica abbiamo estratto alcuni giochi. Poiché però il gioco perfetto per ogni esigenza e situazione non esiste, l’associazione ogni anno prepara delle liste di giochi consigliati con diversi titoli, così che tutti gli interessati possano trovare un gioco che sia tagliato su misura per le loro esigenze.

Come l’anno scorso, anche nel 2015 nella nostra lista hanno trovato spazio 25 giochi, tutti un po’ particolari. Li abbiamo nuovamente divisi nelle nostre tre categorie riconoscibili dal colore. In ciascuna categoria la giuria ha poi nominato tre titoli per ciascuno dei premi principali: il colore rosso indica i titoli per tutti, ovvero anche per quelli che non hanno una famiglia. Il colore blu è per i giochi per bambini, mentre l’antracite si riferisce a quei giochi per persone già un po’ esperte nell’apprendere ed utilizzare i regolamenti. La linea divisoria tra rosso e antracite misura lo sforzo e le richieste necessarie per immergersi nei rispettivi mondi ludici.

Prima di continuare con le mie lodi devo però liberarmi di un peso: la quantità di giochi che presentano carenze, nel lavoro redazionale o nei regolamenti o nella qualità dei materiali o nella grafica che ostacola l’esperienza ludica anziché supportarla, è ancora una volta vistosamente alta. Troppo spesso si ha l’impressione che i giochi non siano stati rifiniti con cura e che siano stati lanciati sul mercato troppo rapidamente. La giuria ha nuovamente combattuto duramente per inserire anche quest’anno nella lista diversi giochi con alcune di queste piccole carenze, perché il loro valore ludico e la relativa esperienza di gioco sono così straordinarie, che gli errori nel dettaglio diventano trascurabili nell’impressione generale. Ovviamente ci sono anche casi opposti: giochi perfetti nella veste, nella grafica e nelle regole, che però offrono un’esperienza di gioco mediocre, non riescono ad emozionare nessuno e quindi non vengono considerati. Questi giochi sono paragonabili ai film di Hollywood con attori costosi, effetti speciali giganti, ma a cui alla fine manca un anima.

Ci sono anche giochi che non sono riusciti ad arrivare nella lista, perché il regolamento assomiglia ad un libro di enigmi e la decodifica dei testi cervellotici non fa esattamente parte del sistema di gioco. La giuria sa benissimo, che per alcuni giocatori mancano nella lista i loro giochi preferiti. Come sempre la giuria non eleva nessuna pretesa di assolutismo. La valutazione dei giochi è e resta una questione soggettiva. Attraverso un lungo processo con decisioni a maggioranza, la giuria si è dovuta separare da titoli molto promettenti, cosa che ha lasciato profonde cicatrici nell’animo di alcuni membri della giuria finiti in minoranza. La quantitàdi giochi in concorso è però semplicemente troppo grande e la giuria vuole mantenere le liste chiare.

Commento allo Spiel des Jahrese al Kennerspiel des Jahres
Se si considerano solo le liste dei giochi consigliati e nominati nella giuria che si è occupata solo dei giochi rossi e antracite, salta nuovamente all’occhio il background internazionale di molti titoli. A posteriori ci siamo resi conto, che gli autori dei 15 giochi consigliati provengono da almeno 12 nazioni diverse. Oltre alla Germania abbiamo gli Stati Uniti, l’Inghilterra, l’Australia, la Nuova Zelanda, il Giappone, la Corea del Sud, l’Austria, l’Italia, la Francia, il Belgio, i Paesi Bassi e pure la Frisia Orientale. Anche gli editori tedeschi cercano sempre più spesso di raggiungere il successo acquistando licenze all’estero, come dimostra l’esempio di “Machi Koro”. Abbiamo cercato di portare nelle liste una grande varietà, in modo che ci sia veramente qualcosa per ciascuno: giochi con un classico tabellone, giochi di dadi, giochi di piazzamento, giochi di carte, party game, giochi per due, rumorosi giochi di comunicazione e silenziosi giochi di riflessione. Le liste mostrano meravigliosamente quante diverse atmosfere di gioco si possano creare e quale ampio spettro di esperienze possano essere rese possibili dal gioco come bene culturale e mezzo di intrattenimento casalingo.

Quest’anno con “Vollmondnacht: Werwölfe” la giuria del premio rosso ha inserito per la prima volta nella lista dei giochi consigliati un titolo che sfrutta una app per un gioco analogico in modo sensato e arricchente. E se veramente esiste un trend, accanto a quello della spessa citata digitalizzazione, questo è sopratutto quello di riciclare e rielaborare vecchie idee di gioco per farne nuovi giochi. Così ad esempio la struttura portante del nominato “Broom Service”si rifà al gioco “Wie verhext!”, ma è stata modificata così profondamente, che ne è risultato un’opera unica nel suo genere.

Uno sguardo alle liste dei giochi consigliato dallo “Spiel des Jahres”e “Kennerspiel des Jahres” mostra che i sistemi di gioco ci dirottano in mondi conosciuti che vanno dal profondo passato mitologico di “Deus” alla moderna ambientazione fantasy arricchita di elementi fantascientifici di “Loony Quest”. Una particolarità è sicuramente rappresentata da “Arler Erde”, in cui Uwe Rosenberg ha rielaborato realisticamente la storia locale in un profondo e ingegnoso gioco di costruzione e grazie all’opuscolo allegato con i dettagli sul background storico ha proposto quasi un’opera d’arte completa. Tuttavia come in “Auf den Spuren von Marco Polo”, tutto questo è inserito in uno sforzo regolamentare che la giuria ritiene ancora uno scalino oltre il livello dei giochi nominabili per il Kennerspiel.

Nei giochi nominati allo “Spiel des Jahres” i giocatori mettono assieme in scena un copione per un western ricco di effetti speciali, si mettono alla prova come urbanisti nella realizzazione di grossi progetti cittadini oppure collaborano nel deporre carte numerate alla maniera di un solitario. Con questa scelta la giuria vuole sottolineare nuovamente che anche formidabili idea di gioco contenute “solo” in piccole scatole possono avere il potenziale per uno “Spiel des Jahres”. I tre giochi nominati per il “Kennerspiel des Jahres” presentano un servizio di consegna per alchimisti, la creazione di miti nel leggendario mondo greco e la tessitura di reti tra diversi mestieri e stati sociali nel medioevo.

So che suona scontato e che lo scrivo quasi ogni anno, ma è veramente così: il sistema di selezione e le discussioni interne alla giuria mostrano chiaramente che nelle due categorie “Spiel des Jahres” e “Kennerspiel des Jahres ”non ci sono dei favoriti. La gara resta avvincente fino a lunedì 6 luglio, quando i vincitori verranno annunciati in una conferenza stampa a Berlino, dopo essere stati scelti una votazione segreta poco prima. Fino ad allora nessuna pausa, perché i membri della giuria continueranno a provare intensamente i giochi nominati, confrontandoli tra loro e sopratutto giocandoli e rigiocandoli con numerosi nuovi giocatori nella speranza che i futuri vincitori si cristallizzino davanti ai loro occhi.

Tom Felber
Presidente Spiel des Jahres

(articolo originale – traduzione a cura di Fabrizio Paoli )

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