mercoledì 27 Novembre 2024

Mythomakya: l’autore ci racconta come combatteranno le sue divinità

Ci sono volte in cui un appassionato di giochi ha il desiderio di andare oltre, di tentare di dare il proprio personale contributo a quanto già offre il mercato. Talvolta basta un momento, una scintilla che si accende mentre magari si stanno svolgendo tutt’altri compiti; in altri casi, al contrario, si tratta di un articolato percorso di riflessione lungo una strada ricca di momenti di “avanti tutta” e di clamorosi ripensamenti.
L’esperienza di Luca Feliciani è un insieme delle due: sì perché nonostante avesse da tempo in mente una meccanica che avrebbe voluto porre a cardine di un gioco, ha lavorato a lungo prima di poter finalmente vederla applicata in un prodotto che soddisfacesse la sua personale idea di esperienza ludica.
Come avrete sicuramente intuito, stiamo parlando di Mythomakya. E’ da molto che si parla di questo titolo e delle sue vicissitudini narrate dal sito ufficiale così come dalla relativa pagina facebook. Ora però, siamo riusciti a intervistare l’autore e, grazie alla sua estrema disponibilità, ci siamo fatti raccontare un bel po’ di interessanti retroscena della realizzazione del prodotto e, in anteprima, potremo finalmente parlarvi del funzionamento del gioco.

Luca, prima che un giocatore, è un vero e proprio amante del concetto di “gioco” tout court e, guardando all’interno dell’offerta a oggi disponibile sul mercato, non nasconde di avere una certa predilezione verso tutti quei titoli che, a suo dire, potrebbero avere le potenzialità per attrarre nuove leve verso il nostro hobby preferito. Da vecchio conoscitore anche dell’universo  dei gioco di ruolo, Luca, rimane fermamente convinto che un gioco da tavolo debba essere realizzato al fine di far vivere una storia ai partecipanti e, anche basandosi su meccaniche ben congegnate, non si può prescindere da una curata architettura di ambientazione e grafica. Dunque, anche se la meccanica a cui aveva pensato lo convinceva, andava comunque arricchita da un’ambientazione dotata, secondo lui, di un’adeguata attrattiva. Dopo un’attenta riflessione, viene infine convinto dalla mitologia greca che, a suo dire, ha l’indubbio vantaggio di non invecchiare mai, restando sempre attraente e suscitando curiosità in tutti, giocatori o meno.
Per quanto però, altezzosi dei e fieri eroi rappresentino inesauribili fonti di ispirazione, ammette Luca, se rappresentati non nelle giuste modalità, potrebbero portare a una indesiderabile sensazione di deja vu.
Pertanto c’era bisogno di un qualcuno che riuscisse a dargli un tocco di originalità e freschezza. Nell’attenta opera di ricerca, la scelta è ricaduta sulla matita di Mirka Andolfo, illustratrice nota per le sue collaborazioni con Walt Disney Italia, Sergio Bonelli, Marvel e DC Comics, e in grado di riuscire a fondere tematiche e loro rappresentazioni in maniera del tutto inaspettata, come ad esempio nel suo lavoro Sacro e Profano. La collaborazione di Mirka, secondo l’autore, ha portato dei vantaggi sia perché insieme sono è riusciti a dare una rappresentazione della mitologia rispondente a ciò che loro avevano in mente ma, al tempo stesso, del tutto unica, sia perché la firma di un famoso illustratore strizza comunque l’occhio ai suoi fan, rendendo il titolo potenzialmente appetibile anche al di fuori del solo mercato degli appassionati di giochi.

D’accordo, ma come funziona Mythomakya? Luca finalmente risponde per Gioconomicon a questa domanda. Essenzialmente parliamo di un gioco abbastanza semplice che si basa su meccanismi di prese. Il regolamento offrirà due modalità di confronto, una più semplice e una lievemente più articolata. In entrambi i casi il principio è quello di uno scontro da 2 a 6 giocatori a suon di miti e divinità, con l’obiettivo di conquistare il maggior quantitativo di mele d’oro
Nella modalità semplice ci si affronta adoperando solamente le carte mito. Ognuna di queste carte possiede un colore, che rappresenta la tematica di appartenenza (mare, fuoco, morte, etc…), un valore di forza e un quantitativo di mele d’oro. Se si piazza una carta di un colore, gli altri saranno obbligati (se possibile) a giocarne una del colore corrispondente. Chi possiede la carta con il valore maggiore di forza, potrà effettuare la presa collezionando le mele d’oro corrispondenti. Purtroppo, in alcuni casi, il destino rema contro anche al più temerario e le sorti della battaglia possono arridere anche allo sfavorito. Tra le carte, infatti, a inizio partita viene deciso un colore che rappresenterà la Moira, che volgerà automaticamente lo scontro a favore di chi l'avrà giocata.
Lo scontro procede quindi giocando tutte le carte in proprio possesso: va precisato però che queste non sono semplicemente distribuite in mano ai contendenti, ma vengono inizialmente organizzate sul tavolo in mazzetti coperti davanti a loro, sormontati da un’unica carta scoperta. Pertanto, ognuno sa parzialmente cosa appartiene agli altri e tutti potranno rivelare altre carte solo dopo che avranno giocato prima quelle scoperte in cima. Al termine delle carte disponibili, chi possiederà più mele d’oro sarà il vincitore.
Nella modalità più avanzata,entrano in gioco particolari carte mito dotate di poteri speciali, ma soprattutto gli dei, che sono carte dotate di ulteriori abilità in grado di cambiare le regole basilari del gioco e che potranno essere usate spendendo le mele d’oro accumulate fino a quel momento. Al netto delle possibili combo generate da queste abilità speciali, il gioco è strutturato nello stesso modo, con le uniche differenze che ognuno avrà una propria mano coperta di carte divinità (che conoscerà solo lui) e i mazzetti di carte mito da giocare saranno tutti composti da carte scoperte

Nonostante ora sia chiaro che Mythomakya sia un gioco basato su principi estremamente semplici, come abbiamo potuto leggere sin qui, il percorso per arrivare al prodotto finito non lo è stato altrettanto. Anche la modalità di raccolta fondi, ci racconta Luca, ha subito una decisa svolta. Inizialmente convinto che il crowdfunding sarebbe stato la scelta ideale, si è però subito reso conto che l’investimento che andava fatto per la creazione, gestione e monitoraggio di una campagna consona alle sue ambizioni, lo avrebbe fortemente distolto dal suo obiettivo principale, ovvero dalla realizzazione di un titolo che lo soddisfacesse pienamente. Grazie al provvidenziale incontro con il team di Pendragon Game Studio, ci rivela, è riuscito a trarre vantaggio da tutta la loro esperienza editoriale per essere finalmente nelle condizioni di concentrare tutti i suoi sforzi nella lavorazione del gioco.
Quindi quando potremo vedere Mythomakya nei negozi? E’ di pochissimo tempo fa la notizia che, grazie allo sforzo dei ragazzi di Pendragon, il titolo farà il suo esordio in quel di Lucca Comics & Games 2015, teatro ideale per questo importante lavoro di commistione tra gioco e fumetto. In attesa quindi di poter mettere le mani su Mythomakya, noi non possiamo far altro che dare un caloroso in bocca al lupo a Luca Feliciani per il futuro che lo aspetta. Nonostante sia un ragazzo pacato e modesto, dal punto di vista delle idee è un vero e proprio vulcano in attività e, possiamo garantirvi, che ha già in mente innumerevoli modi per espandere a 360° il mondo che sta plasmando. 

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