martedì 24 Dicembre 2024

Dragon Keeper – nel dungeon dalla parte del drago

Nel tempo in cui draghi e uomini erano nemici, si narra che tra le fila degli avventurieri più coraggiosi, alcuni decisero di tradire le loro gilde, per schierarsi dalla parte delle forti creature alate, convinti che la costante protezione da parte di queste ultime, fosse bene ben più importante che un mero bottino trafugato durante qualche sortita nel dungeon.
In Dragon Keeper, siamo quindi noi giocatori a vestire i panni di questi guardiani del drago, con l’obiettivo di proteggerlo dalle incursioni degli avventurieri e di catturarne il maggior numero, al fine di guadagnarsi la stima del drago.
E’ da poco partita la campagna Kickstarter a cura della casa francese Iloepli – salita agli onori della cronaca lo scorso anno per il riuscitissimo Korrigans – per il finanziamento di questo interessante lavoro di Etienne Daniault, illustrato con pregio da Boris Moncel in collaborazione con Ismael Pommaz, che ha già avuto modo di mostrare i suoi pennelli grazie ad Archipelago e Barony.    

Dragon Keeper è un gioco che permette dunque a 2-4 giocatori di mettersi alla difesa del drago, catturando avventurieri lungo i tre livelli sovrapposti del labirinto, che la fantastica creatura ha eletto come propria tana.

All’inizio della partita, viene prima di tutto composto il dungeon, impilando su tre piani altrettante superfici di gioco, tutte composte da una disposizione casuale di 5×5 tessere avventuriero su ciascun livello.
A ogni giocatore poi viene distribuita coperta una tessera gilda originale e 4 tesori.
Su ognuna delle aree di gioco sono disegnate inoltre le 2 direzioni di movimento lungo le quali i giocatori dovranno spostare la miniatura del drago, piazzata inizialmente al centro della griglia di tessere del primo piano (e più avanti, anche dei successivi).
A turno, ognuno dovrà eseguire le seguenti azioni: spostare il drago lungo la prima direzione di movimento e raccogliere per se una qualsiasi tessera avventuriero sul percorso indicato; muovere la miniatura poi nella seconda direzione e prendere una nuova tessera da consegnare al giocatore alla sua destra, collezionando un tesoro qualora questa sia di valore superiore a 2. Infatti le tessere avventuriero non sono tutte uguali, ma sono suddivise in vari colori, tra cui i 4 corrispondenti alle gilde in gioco, e posseggono dei valori numerici (che poi diverranno punteggi a fine partita), oltre che (alcune di esse) poteri speciali. Questi poteri sono validi solo se le relative tessere sono state prese per se (quindi non quelle date dagli altri) e potranno essere usati scartandole. Questi permetteranno di effettuare mosse extra, di scambiare tessere con altri giocatori, di prenderne di aggiuntive tra quelle in gioco, oppure di liberarsi di quelle “scomode” (come vedremo più avanti), per il calcolo del punteggio finale.
Le tessere avventuriero così raccolte (e date agli altri) dovranno essere impilate davanti a chi le possiede in gruppi di colore corrispondente.
Nel momento in cui il giocatore di turno non può più prendere (o dare) una tessera, perché esaurite nella corrispondente riga o colonna di movimento, il livello viene considerato completato e si passa a quello sottostante. Prima però di riprendere con la successione dei turni, ognuno dovrà restituire un numero di tesori dipendente dalle tessere avventuriero rimaste sul livello appena completato (più tessere residue, corrispondono a una maggiore quantità di tesori da dover restituire). E’ importante notare che, se non si hanno sufficienti tesori, si verrà eliminati dal gioco!
Al termine del livello finale, la partita si conclude ma, prima di procedere al calcolo del punteggio, bisognerà pagare un tributo al drago. In tal senso, ogni giocatore scarta la pila di tessere più alta tra quelle in suo possesso (più la seconda, in caso la pila più alta sia quella della gilda di appartenenza del giocatore), per poi procedere alla conta dei punti sommando semplicemente il valore delle tessere rimaste e aggiungendo due punti di bonus a colui il quale abbia conservato un maggior numero di tesori. Attenzione però, le tessere dello stesso colore della propria gilda conteranno in negativo! Ovviamente, chi avrà totalizzato il punteggio più alto sarà il vincitore, condividendo la vittoria in caso di parità.
In estrema sintesi quindi, Dragon Keeper pone i giocatori davanti all’obiettivo di collezionare tessere in maniera molto oculata. Si dovrà infatti saper scegliere quelle che più ingolosiscono in termini di punteggio e quelle che più potranno dar fastidio agli avversari, ma bisognerà altrettanto prestare attenzione a bilanciare le pile collezionate, onde evitare di dover cedere proprio quella che racchiude il punteggio più ricco.

Soprattutto nell’ultimo anno si nota nelle produzioni ludiche un atteggiamento sempre più marcato tendente al tentativo di “riconcepire” in qualche modo l’area di gioco e all’andare un po’ oltre i concetti tradizionali che girano intorno alla classica componentistica. La tridimensionalità di quell’area tradizionalmente occupata dal tabellone di gioco è un approccio che fa parte di questa tendenza e, Dragon Keeper si pone proprio in questo filone, proponendo un curioso artefatto a strati sovrapposti che, ci sembra, possa rendere molto bene la sensazione di scendere sempre più giù nel dungeon. Al di là di questo però, il titolo appare molto godibile anche per la relativa semplicità delle meccaniche unite a dei tempi di gioco che ci sembrano abbastanza contenuti e che potrebbero alleviare i fastidi dovuti all’eliminazione prematura di un giocatore. Da quanto abbiamo potuto ricavare dalle informazioni in nostro possesso (il manuale in inglese è disponibile online), la cospicua dose di interazione “forzata” dalla struttura stessa del turno, così come dagli effetti delle tessere, potrebbe offrire un pizzico di interesse maggiore a quella che sostanzialmente è un gioco di set collection.

Insomma, se siete incuriositi dai titoli leggeri ma non scontati, potete anche provare a supportare la campagna, d’altronde le scelte editoriali (grafica e materiali) ci sembrano di tutto rispetto e oltretutto il prezzo per il pledge appare molto competitivo, soprattutto se paragonato ad altre produzioni dello stesso genere. Avete tempo fino al 4 febbraio.
Noi non possiamo che confidare nell’annuncio di un’edizione nostrana su cui mettere al più presto le mani,  e di poterlo cosi testate a fondo per offrirvi un’accurata recensione.

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