Una bimba bionda sorride in copertina, innocente, avrà cinque anni al massimo… vatti a fidare!
È comunque vero che il libro si apre con l’impiccato e il tris, ma si chiude con Quarto! e Hex, che non sono mica carezze. Quindi mai confondere semplice con facile: carta e matita, nella loro essenzialità, sanno sorprendere, e offrono una palestra per la mente a costo e km 0.
Oggi parliamo di un libro, ma sempre di giochi ovviamente: Giochiamo insieme con carta e matita di Andrea Angiolino, appena pubblicato dalle edizioni Sonda.
In una qualsiasi pausa di questo ozioso agosto potete dare ai vostri piccoli gamer qualcosa da portare con loro sempre, anche nei banchi di scuola a settembre per tenere viva la tradizione della battaglia navale – che mai si perda e si dimentichi, come la campana e l’elastico – magari aggiungendo qualcosa in più perché dal tris si può partire con “verticali” che iniziano dal Filetto selvaggio o alla birra, passano per Trip, Infilaquattro, e arrivano fino al Pare Mare; gli ultimi due sono niente di meno che, rispettivamente, Forza quattro e Quarto!
Ma non sono gli unici giochi in scatola nascosti o palesati in questo libricino: si trovano Coyote (grazie alla collaborazione con l’autore del boardgame originale) e MasterMind, Scotland Yard e Black Box. Molti i game designer citati o che hanno collaborato come l’appena nominato Spartaco Albertarelli, Néstor Romeral Andrés, Lewis Carroll, Paolo Fasce, Alessandro Gatti, Dan Glimne, Piet Hein, Beppi Menozzi, John Nash, Silvano Sorrentino. Si citano anche i giochi da tavolo di Alfredo Genovese, Gabriele Mari, Giacomo Santopietro…
Passare dal foglio alla scatola e viceversa è questione di poco: ce lo racconta l’autore in uno degli imperdibili approfondimenti, grazie ai quali questo libricino insegnerà anche ai più pigri ad apprezzare le note e le varianti perché se è vero che tutto sembra assecondare e facilitare la lettura, dalla legenda per ogni titolo alla suddivisione per tipo di carta, dagli schemi alla pratica tabella finale, alla fine è difficile resistere ai suggerimenti sulla strategia o alle considerazioni sugli aspetti storici e didattici: tra le righe c’è davvero di tutto dalla filosofia zen alla storia della penna a biro, argomento intorno al quale Andrea Angiolino ha addirittura curato le molteplici uscite di un’opera a fascicoli.
Tra le cose più curiose, troviamo un sistema con carta e matita per simulare il lancio della moneta e un computer fatto con le scatole di fiammiferi e le biglie colorate. Nella ricca bibliografia sono elencati ottimi testi e i riferimenti alle opere scritte dall’autore riguardo questa particolare ricerca di giochi, iniziata ormai un quarto di secolo fa.
Gli esercizi sono alla portata di tutti: è stato per me facile proporre a due bambine, che frequentano le scuole elementari, una selezione di sfide con gli aggiustamenti che questo supporto così duttile permette; così il cerchio di Crossline è diventato un orologio e laTalpa Peruviana fili e bottoni; le mie giovanissime amiche sono entrate immediatamente in partita e chissà, magari in futuro gli torneranno in mente e cercheranno avversari.
Variare il nome è solo una delle tante libertà che questo tipo di giochi concede, le sperimentazioni portano a nuovi giochi, tant’è che molti dei titoli vengono arricchiti con varianti del calibro del Go-Moku.
La nuova selezione “Giochiamo insieme con carta e matita” di Andrea Angiolino (Ed Sonda, 144 pag., prezzo copertina € 14,00) è come la colazione degli alberghi internazionali, il cui buffet offre sfizi per ogni gusto: giochi di logica e di parole, matematici e di abilità da fare con i vostri figli perché poi possano imparare e proseguire con le loro gambe, anzi con le loro matite! E probabilmente, anche voi troverete pane per i vostri denti… anzi, carta per le vostre stilografiche!