martedì 26 Novembre 2024

Essen 2016 – Impressioni di gioco – Parte 3

Che il sabato dello Spiel fosse il giorno più affollato lo avevamo previsto, ma onestamente non ci aspettavamo una tale calca da rendere difficile anche il solo spostarsi. E questo anche pensando al fatto che la superficie espositiva quest’anno è notevolmente cresciuta. C’è già profumo di record di presenze.
In questa folla di visitatori, provare giochi è diventato sempre più difficile, ma il nostro inviato non si lascia scoraggiare e procede incessante passando da un tavolo all’altro e raccontandoci le prime impressioni di

– Goths save the queen
– Ice Cool
– Master of Orion
– Scratch Wars
– Treasure Lairs

Goths save the queen(editore: Sit Down!)
Impressioni di gioco di: Marco Signore
Aspettative iniziali: 3 di 5 (non era esattamente tra i miei obiettivi primari)
Magnetismo del tavolo: 4 di 5 (gioco di carte, ma illustrazioni molto allegre e divertenti)
Rapidità di comprensione: 3 di 5 (regole semplici ma spiegate in metà francese e metà inglese)
All'atto pratico: 4 di 5 (quasi un party game, di durata limitatissima)
Retrogusto: 4 di 5 (giochino divertente ad ottimo prezzo)

Ho trovato questo Goths save the Queen guardando le belle illustrazioni, e quando ci siamo seduti al tavolo c’è voluto più tempo a spiegarlo che a giocarlo. La trovata fantastica di questo gioco è che si gioca in team 2 vs 2, ma in ogni squadra uno fa il re e l’altro il warlord della tribù. Ogni giocatore ha 10 carte azione, ma perché un’azione abbia successo deve essere “ordinata” dal re ed “eseguita” dal warlord. Il re gioca una carta coperta, il cui dorso fornisce indizi sul tipo di azione (ma non sull’azione esatta), ed il warlord ne gioca un’altra coperta sperando di aver indovinato le intenzioni del re. Poi le carte si scoprono, e se le azioni sono uguali, si eseguono; se sono dello stesso tipo, si lascia la carta del re sul tavolo (in modo che l’azione potrà essere completata al prossimo turno, volendo), e se sono diverse le carte vengono entrambe riprese in mano.
Tutto questo ai fini di mandare i nostri guerrieri a cercare la regina, la cui locazione è però nascosta. Il gioco è assai divertente, ed una partita in 4 dura meno di 10 minuti, quindi un filler / party game davvero adatto a  tutti, a patto di avere 4 persone con cui giocare e disposte a divertirsi senza troppo impegno ma con un pizzico di intuito e bluff. Davvero consigliato.

Ice Cool (editore: Brain Games)
Impressioni di gioco di: Marco Signore
Aspettative iniziali: 3 di 5 (non pensavo fosse il mio genere)
Magnetismo del tavolo: 4 di 5 (il tabellone è molto carino)
Rapidità di comprensione: 5 di 5 (regole semplicissime)
All'atto pratico: 4 di 5 (divertente in 3 o 4)
Retrogusto: 3 di 5 (alla fine è giocabile solo in 3 o 4, anche se ha regole per 2)

Nell’ambito dei giochi di “flicking” troviamo qui ad Essen Ice Cool, che è la storia di un inseguimento tra pinguini. Il campo di gioco ha i bordi rialzati ed è diviso in stanze, e su ogni porta ci sono dei pesci colorati. Uno dei pinguini farà l’inseguitore, che dovrà catturare gli altri pinguini studenti per prender loro il documento di studente, mentre gli altri devono scappare e nel frattempo raccogliere i pesci del proprio colore. Il tutto… a punta di dito. Appena l’inseguitore prende i documenti di tutti gli altri, o uno degli studenti raccoglie tutti i suoi pesci, il turno finisce ed un altro giocatore assume il ruolo dell’inseguitore.
Il gioco è divertente ma solo se giocato almeno in tre persone (ed il massimo è 4), ed è molto veloce, un gioco di abilità e destrezza, essenzialmente. I componenti mi sono piaciuti, ma la mia reticenza ad inserirlo in wishlist è dovuta al fatto che è un altro di quei giochi che dipendono molto dal gruppo con cui passate le serate – tuttavia questo Ice Cool è breve a sufficienza da meritare più di una sola partita.

Master of Orion (editore: HobbyWork)
Impressioni di gioco di: Marco Signore
Aspettative iniziali: 2 di 5 (Avevo letto che era un gestionale da tre ore e più)
Magnetismo del tavolo: 3 di 5 (Carte, tante carte, cubetti e plance con gli Umani)
Rapidità di comprensione: 5 di 5 (gioco semplice e spiegato bene)
All'atto pratico: 5 di 5 (molto interessante, rapido e scalabile)
Retrogusto: 5 di 5 (acquistato subito)

Probabilmente non tutti i lettori ricorderanno Master of Orion (su Amiga o PC), che è a tutt’oggi probabilmente il paragone irraggiungibile dei videogiochi 4X di fantascienza; bene, quando ho sentito della versione da tavolo sono subito stato interessato, ma le prime notizie parlavano di un gioco di gestione risorse che poteva durare anche 3 ore e più. Così, mi sono seduto al tavolo – lo ammetto – con molti pregiudizi (d’altronde io non amo assolutamente i giochi gestionali “freddi”). Già a metà del primo turno di gioco, invece, mi sono dovuto ricredere: Master of Orion non riesce certamente a catturare l’epos e la grandiosità del videogioco da cui deriva, ma è un boardgame di tutto rispetto. Una partita dura 8 turni, durante i quali si devono costruire strutture su massimo 4 pianeti a noi appartenenti. Le strutture forniscono risorse ed hanno abilità speciali, ed ogni giocatore ha diverse azioni in base alla quantità di risorse ed alla felicità del suo popolo; alla fine della partita si contano i punti, e chi ne ha di più, vince. L’interazione nel gioco è praticamente continua perché moltissime delle abilità influenzano gli avversari, ed è inoltre possibile attaccare le civiltà nemiche. Una partita dura al massimo 8 turni ma può finire anche prima, ed in 4 senza conoscere le regole abbiamo giocato 7 turni in un’ora circa (la partita è comunque finita). Insomma, ho iniziato la partita pensando “spero non sia troppo noioso…”, e l’ho comprato appena finita la demo. Peraltro, il gioco è andato sold-out, e siamo stati fortunati a poter prenotare le ultimissime copie rimaste.

Scratch Wars (editore: Notre Game)
Impressioni di gioco di: Marco Signore
Aspettative iniziali: 3 di 5 (non lo conoscevo)
Magnetismo del tavolo: 2 di 5 (carte, per quanto simpaticamente illustrate, e delle asticelle gialle)
Rapidità di comprensione: 4 di 5 (regole molto semplici)
All'atto pratico: 3 di 5 (idee semplicistiche ma originali)
Retrogusto: 3 di 5 (al momento il gioco esiste solo in Repubblica Ceca)

Mi sono avvicinato a questo gioco per puro caso, ma le idee proposte me l’hanno fatto trovare simpatico, anche se sicuramente non posso gridare al capolavoro. Scratch wars si basa sul concetto del grattar via la superficie di una carta per rivelarne le statistiche al di sotto. Ogni carta rappresenta un eroe unico (sono tutte carte diverse, inclusi i nomi), che può usare armi rappresentate da una ruota con indentature all’interno. Questa ruota viene “tirata” facendola girare con un bastoncino che contemporaneamente tiene pure conto dei punti ferita dell’eroe. Il meccanismo è divertente e certamente originale. Inoltre il gioco è supportato da un’app che permette di fare duelli, campagne e persino un’avventura per conquistare diverse locazioni. L’app permette di giocare pure in solitario, mentre il gioco cartaceo è per due o più giocatori ed ha diverse modalità di gioco. Per quanto abbia avuto solo un’esperienza cursoria con Scratch Wars, devo dire che nella sua semplicità mi ha intrigato, soprattutto per l’idea delle ruote da far girare con l’asticella. Magari sarà l’eterno bambino che ho dentro (e grazie al quale resto un appassionato di giochi), però mi è rimasta la voglia di rigiocarci. Peccato che al momento il gioco non abbia distribuzione al di fuori della Repubblica Ceca, altrimenti gli avrei dato un’occhiata più approfondita.

Treasure Lairs (editore: AEG)
Impressioni di gioco di: Marco Signore
Aspettative iniziali: 3 di 5 (gioco di carte fantasy con mostri e tesori!)
Magnetismo del tavolo: 3 di 5 (illustrazioni bellissime, ma per il resto è un gioco di carte)
Rapidità di comprensione: 4 di 5 (regole non difficili ma un po’ un problema l’inglese)
All'atto pratico: 4 di 5 (un gioco divertente, ma un po’ troppo astratto)
Retrogusto: 3 di 5 (ottime premesse ma molto poco ambientato)

Che cos’è che convincermi a provare un gioco che, almeno dalla descrizione, non sembra davvero offrire molto di più di quanto già visto in migliaia di altri giochi sulle avventure fantasy ? Chiaramente l’aspetto estetico, che in questo Treasures Lairs colpisce veramente chiunque si avvicii al tavolo demo.
In Treasure Lair bisogna metter su bande di avventurieri per affrontare quest e recuperare i soliti tesori, ma ogni quest è costituita da numerose prove, ciascuna risolvibile con una o più abilità, mentre gli eroi che assoldiamo non hanno mai tutte le abilità; il gioco è divertente all’inizio, ma si risolve ben presto in un continuo calcolo di quale icone usare e di quanti personaggi inviare nella quest per risolverla e guadagnare i tesori. Le illustrazioni sono davvero belle ed evocative, ma in un certo senso si bada molto più a capire quali icone ci servono che a leggere che avventuriero abbiamo o che mostro affronteremo. Ciò nonostante il gioco è gradevole e l’astrazione potrebbe attirare giocatori che altrimenti lo snobberebbero per via dell’ambientazione fantasy magari poco gradita ad un pubblico meno “american”. Di giochi del genere, onestamente, ne ho già parecchi e quindi non l'ho preso, anche se le sole illustrazioni gli farebbero fare una bella figura in collezione.

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