lunedì 25 Novembre 2024

Yeti

Dopo anni di gossip, voci sussurrate e mai confermate, dicerie e quant'altro, finalmente la leggenda diventa verità. E' stato avvistato lo Yeti!
L'abominevole uomo delle nevi vive sull'Himalaya, laddove freddo, neve e bufere la fanno da padrone, ma questo non scoraggia gli intrepidi esploratori che, dopo anni di vani tentativi, stanno cominciando ad affollare gli scoscesi pendii del complesso roccioso alla ricerca di un modo per immortalare stralci di vita della misteriosa creatura.
Indossiamo i nostri piumini più caldi perché con Yeti – titolo di Benjamin Schwer edito in Italia da dV Giochi – partiremo anche noi alla caccia delle tracce della creatura e, perché no, di qualche scoop che possa farci guadagnare uno sperato successo.
Dopo aver fatto una prima perlustrazione alla scorsa Play – dove il gioco faceva il suo esordio in Italia – eccoci pronti per affrontare questa dura escursione. Pronti dunque a iniziare questa simpatica avventura? Seguiteci dunque in questa recensione e…copritevi bene!

  • Titolo: Yeti
  • Autore: Benjamin Schwer
  • Editore: dV Giochi
  • Genere: Push your luck
  • Numero Giocatori: 2-5
  • Durata: 40-60 minuti
  • Dipendenza dalla lingua: nulla
  • Illustratori: Dennis Lohausen

Io chiedo a una scalata non solamente le difficoltà ma una bellezza di linee [Walter Bonatti] (Materiali e confezione)

Al primo sguardo, Yeti si presenta in una veste decisamente allegra e accattivante. Le illustrazioni – opera di Dennis Lohausen – tradiscono ottimamente lo spirito allegro e spensierato del gioco. Aprendo la scatola, nei fogli di cartone fustellato, troviamo tutti i componenti per "costruire" la nostra montagna che compone il nostro tabellone tridimensionale e che, una volta assemblata, fa sì una bella impressione ma – c'è da ammetterlo – l'avrei preferita un pelo più grande. Queste dimensioni infatti risultano al limite dell'usabilità e spesso, nelle partite che ho effettuato, hanno creato qualche problemino di visibilità o nel posizionamento dei pezzi.
Sempre in cartone, troviamo la plancia delle foto, 7 tessere equipaggiamento, 5 segnalini bonus vetta a forma di impronta, 6 tessere meteo (per la variante di gioco), una tessera giocatore iniziale, uno yeti e 5 campi base da assemblare, questi ultimi ciascuno di un diverso colore a indicare l'appartenenza a uno dei giocatori.
A chiudere la dotazione ci sono alcuni componenti in legno, ovvero 5 alpinisti e altrettanti segnapunti dei medesimi colori dei campi base e 7 dadi personalizzati belli grandi e colorati.
Il manuale, infine, risulta di agevole lettura, chiaro e ricco di disegni esplicativi.
Tutto il materiale è di buona qualità e, in particolare, la montagna è divertentissima da assemblare la prima volta e, tra l'altro, non necessita di essere smontata perché trova tranquillamente spazio nella scatola.

  

Regola numero uno da queste parti: sempre, no… mai uscire se c'è una tempesta [Mosters Inc., Yeti] (Descrizione del gioco)

In Yeti, come detto, da 2 a 5 giocatori impersoneranno degli esploratori in cerca di tracce e contributi multimediali, per documentare la presenza dell'omonima creatura nel freddo dell'Himalaya.
Per far questo, dovranno scalare le cime rocciose, individuare le orme del mostro, equipaggiarsi con attrezzature d'avanguardia, scattare foto e girare video del misterioso essere.
All'inizio della partita, sistemato al centro il tabellone-montagna con in cima le tessere bonus (in numero dipendente dai partecipanti al gioco) e a fianco la plancia delle foto e le tessere equipaggiamento (ordinate per costo), ciascun giocatore prende il suo alpinista e lo piazza insieme al corrispondente campo base in uno degli spazi di partenza. Infine, i segnapunti vengono posti sullo zero del tracciato, mentre lo Yeti è messo sul 50 del medesimo.
Sorteggiato il primo giocatore, egli riceve 5 dadi, mentre gli altri 2 vengono distribuiti ai successivi (in ordine di turno), in modalità che dipendono dal numero dei partecipanti. Distribuite infine le schede di riepilogo è tutto pronto per iniziare.
A turno, i partecipanti tireranno ripetutamente i dadi a loro disposizione e ne metteranno da parte alcuni, per poi applicarne gli effetti una volta terminati i lanci.
La scelta delle facce da conservare e di quelle da ritirare dipenderà molto dalle condizioni,  dall’opportunità di fare punti al momento e, in minima parte, dalla strategia che si sta portando avanti.
Vediamo dunque come funzionano più in dettaglio queste fasi. In sostanza, dopo ogni lancio, ciascuno dovrà conservare i risultati neve ottenuti, decidere se tenere anche tutti i dadi che mostrano un'altra singola faccia e poi rilanciare nuovamente i restanti. Nel caso però che non saltasse fuori alcun risultato neve, allora il giocatore – prima di ritirarli – sarà obbligato a conservare tutte le facce con una delle altre figure.

  

Conclusa questa fase, gli effetti ottenuti dovranno essere applicati seguendo un certo ordine. Dapprima bisogna quantificare le nevi totalizzate: se meno di 3 non succede nulla (tranne il fatto che la terza potrà essere cambiata con un risultato a piacere), mentre se sono in numero superiore scatta una bufera che fa avanzare lo yeti di un certo numero di caselle (dipende da quanti stanno giocando) – senza però poter superare i segnapunti dei giocatori – e rende indisponibili tanti dadi quante sono le nevi oltre la terza. Questi torneranno a essere usabili solo dopo un intero giro di tavolo. Successivamente, si possono usare le monete per acquistare foto dalla plancia (sostanzialmente punti vittoria immediati), oppure per comprare attrezzature prendendone le relative tessere. Queste ultime assicurano effetti di vario tipo (ad esempio avere una moneta in più al prossimo lancio) e possono essere a uso singolo (pertanto, dopo l'uso vanno rimesse al centro del tavolo) oppure permanenti. Attenzione però, si potranno acquistare anche gli oggetti già in possesso di altri che, volenti o nolenti, dovranno lasciarli andare guadagnando punti vittoria in compenso. Proseguendo, si sfrutteranno gli sherpa per scalare i livelli della montagna e tentare di arrivare per primi al bonus della vetta, che assicurerà punti vittoria a tutti quelli che la raggiungeranno (solo una volta per uno e in valore decrescente dal primo che la tocca all'ultimo). Tuttavia, gli sherpa non servono solo a questo, infatti ciascuna impronta presente alla fine del lancio dei dadi assicurerà un numero di punti vittoria crescente con il livello a cui il nostro esploratore è arrivato. Otterremo quindi per ogni impronta 1 punto al campo base, 2 al primo livello, 3 al secondo e 4 in cima.
Infine, con le tende, potremo rimanere sui livelli più alti del pendio e quindi evitare di dover tornare ogni volta la campo base. Chiaramente, più tende avremo accumulato, più in alto riusciremo a restare.
Chiusa l'applicazione degli effetti dei dadi, al giocatore attivo non resta che cedere il turno al prossimo per permettere alla partita di procedere sempre così, fino a che uno dei segnapunti non abbia superato la posizione dello yeti sul tracciato: in quel momento si ultima il round in corso e si sommano i punti ottenuti. Chi ne avrà di più sarà il vincitore.
Se si volesse utilizzare la variante presentata al termine del regolamento, basterebbe mescolare le tessere meteo, impilarle e pescarne una ogni round: queste imporranno  condizioni speciali che renderanno la vita più facile (o difficile) ai giocatori.

  

Esitare va benissimo, se poi fai quello che devi fare [Bertold Brecht] (Esperienza di gioco)
Come prima cosa, va sottolineato che la montagna sistemata sul tavolo è davvero gradevole a vedersi e ha le capacità di attirare la curiosità anche di passanti occasionali che magari sono intorno al gruppo di gioco. Questa cosa, purtroppo, non si sposa perfettamente con l'usabilità che, a tratti, ho trovato al limite: i piani della montagna sono appena sufficienti per ospitare i segnalini e anche la simbologia impressa tutto intorno a essi è troppo minuta, non risultando sempre perfettamente leggibile. Peccato, bastava davvero poco per passare da un prodotto bello a uno quasi perfetto per le sue finalità.
Venendo poi alle partite effettuate, devo dire che la presentazione scritta sul manuale descrive perfettamente il tenore del gioco: Yeti è infatti un titolo tattico, dove l'obiettivo è sostanzialmente quello di cercare di trarre il massimo profitto dal proprio turno di lancio di dadi. E' impossibile infatti conservare benefit per più round, fatta eccezione per gli oggetti (che comunque possono facilmente passare di mano in mano) e quindi poter impostare "strategie" su due o più turni. Inoltre, l'interazione è presente (sostanzialmente tramite il passaggio di equipaggiamento e il tentare di ottenere le bufere quando un giocatore è vicino alla vittoria), ma blanda e non molto efficace quindi la risultante pratica, almeno nella mia esperienza, è quella che ognuno trascorre la partita a "coltivare il proprio orticello" turno dopo turno.
L'inserimento delle tessere meteo, per contro, aggiunge delle minime varianti e permette una modulazione dei tempi di gioco, che passano a oscillare dai 30' all'ora abbondante (a fronte dei 40' della versione base), ma – va detto – non riescono a rendere la sfida sufficientemente interessante nei casi in cui la durata di questa viene allungata.
Considerando però che Yeti si prefigge di essere sostanzialmente un gioco per neofiti o famiglie, devo dire che centra discretamente gli obiettivi di divertimento "leggero", ma non banale e che possiede il giusto appeal tramite la combinazione di buoni materiali con una grafica scanzonata ma curata.
Nonostante questo, però, data l'ambientazione a base di esplorazione, mi sarei aspettato una migliore caratterizzazione quantomeno dell'aspetto del percorso: nelle partite giocate, infatti, non mi sono mai sentito dentro un viaggio e il raggiungimento della vetta della montagna diveniva soltanto un modo come un altro per racimolare qualche punto. E' chiaro che non si sta dissertando di un gioco ad alte caratteristiche di immersività, ma anche con questi presupposti ho percepito alcuni dettagli un po' troppo sbiaditi.

  

Un'avventura è un inconveniente considerato nel modo giusto [Gilbert Keith Chesterton] (Considerazioni finali)
In definitiva Yeti è un titolo capace di attrarre e di divertire abbondantemente i neofiti e tutti quelli che sono ai primi passi con il mondo dei boardgame, grazie alla sua grafica e alla componentistica tridimensionale che – nonostante le dimensioni al minimo sindacale – risulta veramente d'impatto una volta montata. Ciononostante, il grado di sfida per chi ha già un po' di partite alle spalle è decisamente basso e l'estremo tatticismo delle meccaniche, misto a una scarsa interazione e a qualche aspetto non perfettamente caratterizzato, rende l'esperienza di gioco eccessivamente ripetitiva. Perciò, la durata del gioco base è anche superiore al necessario e consiglio quindi di giocarlo da subito con le tessere meteo tutte dal lato del bel tempo, per poi – se piace – provare a cambiare la configurazione delle stesse.

Pro
– Materiali visivamente molto allettanti
– Regolamento immediato
– Buona sfida di ottimizzazione nella sua semplicità

Contro
-Montagna un po' troppo piccola
– Esperienza di gioco alla lunga ripetitiva
– Alcuni aspetti sono poco caratterizzati

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