martedì 26 Novembre 2024

Aspettando il nuovo anno ludico ripercorriamo assieme il 2016

Sono tempi emozionanti quelli in cui viviamo. Ormai da alcuni anni siamo nel pieno della rivoluzione tabletop: la nostra forma di intrattenimento preferita è giunta ben oltre i tavoli da gioco di camerette e negozi sperduti, raggiungendo le grandi catene commerciali, le pagine di riviste patinate e talvolta anche gli schermi televisivi. E’ ancora presto per parlare di mainstream, ma è evidente la crescita costante del settore in termini di aziende, qualità dei prodotti e di portata del pubblico. Proprio per questo, dunque, vale la pena esaminare attentamente questi momenti così dinamici e ricchi di cambiamenti partendo, perché no, dal volgere lo sguardo alle nostre spalle e dare un’occhiata ai principali avvenimenti che hanno segnato l’appena concluso 2016…

L’appuntamento che tradizionalmente apre l’anno è il raduno di inventori di Giochi a Torino: IDEAG, che nel 2016 ha raggiunto in men che non si dica i 65 autori iscritti e che tra un paio di settimane ha la seria opportunità di superarsi vista la mole di nuove richieste ricevute. Questo evento, insieme ai numerosi altri raduni di game designer durante tutto l’anno, testimonia la crescita vertiginosa di nuove proposte autoriali nostrane. Ovviamente dovremo verificare sul campo se tutta questa propositività corrisponderà a un congruo livello qualitativo delle proposte, ma considerando l’intera offerta boardgame, contiamo oltre 50 giochi firmati da autori italiani tra quelli usciti nel 2016. Decisamente un bel risultato!
Tra i tanti titoli, quelli che maggiormente hanno diffuso il verbo dell’”italian style” in tutto il mondo, probabilmente sono Leo, di Leo Colovini (vincitore del Deutscher Spiele Preis e candidato al Kinderspiel Des Jahres), Die geheimnisvolle Drachenhöhle, di Walter Obert e Carlo Emanuele Lanzavecchia (raccomandato dalla giuria del Kinderspiel Des Jahres) e naturalmente Pozioni Esplosive, di Stefano Castelli, Andrea Crespi e Lorenzo Silva che, oltre al titolo di Gioco dell’Anno Italiano, si è conquistato il premio JUGuinho in Portogallo e il premio Verkiezing Speelgoed Van Het Jaar in Olanda.
Sempre parlando dell’importanza del ruolo del designer, ricordiamo che a inizio anno perfino la Hasbro (o almeno la divisione tedesca) ha ripreso a pubblicare il nome dell’autore sulla scatola dei giochi. Lo ha fatto a gennaio con Der magische Zwergenwald di Reiner Knizia e ha proseguito la linea a ottobre con Yippie Yippie Yeti di Frank Bebenroth. Il modello potrebbe averlo copiato da un altro gigante del settore, la HABA, che con la sua nuova linea di giochi per più grandicelli (niente scatola gialla e tutti commissionati ad autori famosi), ha ottenuto un ottimo risultato con Karuba di Rüdiger Dorn, finalista dello Spiel Des Jahres 2016.

Anche sul fronte del gioco di ruolo l’annata  stata decisamente ricca di eventi di rilievo. A gennaio la Wizards of The Coast ha inaugurato la Dungeon Masters Guild, uno shop virtuale dove chiunque può pubblicare ed eventualmente vendere le proprie creazioni che sfruttano il set di regole di D&D 5 (al momento in cui vi scriviamo ci sono oltre 3000 manuali disponibili). Questa iniziativa ha dato un’ulteriore spinta al gioco di ruolo più famoso del mondo che, anche in soli termini di brand, aumenta la sua diffusione grazie a citazioni televisive (come nel telefilm evento di quest’anno Stranger Things o nell’ormai abituale The Big Bang Theory) e al film in piena realizzazione a Hollywood.
Ma gioco di ruolo non è solo D&D, ce lo ha ricordato bene 7TH Sea, un grande ritorno dal passato che per la sua nuova edizione ha raccolto oltre 1.300.000 dollari su Kickstarter, cifra mai viste tra i crowdfunding di GDR.  In realtà, come ha ben evidenziato il nostro Eugenio Lauro in questo approfondimento, 7TH Sea è stato il più riuscito tra le operazioni di rilancio di titoli del passato che hanno riportato alcune vecchie glorie ad affollare gli scaffali dei negozi. Il 2016 ha infatti visto il ritorno in nuove e lussuose edizioni de Il Richiamo di Cthulhu, Kult, Uno Sguardo nel Buio e Mutant Chronicles.
Concentrandoci sulla scena italiana, anche qui possiamo riscontrare ottimi segnali, prima di tutto dal punto di vista editoriale: la scorsa Lucca Comics & Games ha segnato un vero e proprio record in termini di nuove uscite tra prodotti gdr nostrani e localizzazioni: oltre 50 manuali tra core e sourcebook. E anche sul fronte del gioco organizzato  ci sono state delle belle prove sul campo, come la versione italiana del Free Rpg Day e il primo entusiasmante Epics D&D organizzato a Lucca C&G.

Ma quando si parla di crescita del mercato e nuove uscite, è ancora una volta il gioco da tavolo a farla da padrone. Il numero di pubblicazioni nel 2016 in tutto il mondo è enorme, solo in Italia ne abbiamo contate circa 200, e questo senza considerare le espansioni, i sourcebook, gli accessori e le ristampe con cui superiamo tranquillamente i 400 prodotti . Le tirature medie destinate ai nostri scaffali si sono alzate ulteriormente (soprattutto per i blockbuster come Dobble, Vudù o Insoliti Sospetti) ed è veramente improbabile che titoli di rilevanza internazionale non godano di una localizzazione italiana nel giro di qualche mese.
Da segnalare inoltre, la grande operazione legata a Raccontami una Storia, il narrativo di Gabriele Mari (Pendragon Game Studio) che, dopo essere entrato nel catalogo Asmodee in tutto il mondo, è stato il protagonista di una campagna di loyalty presso la catena di supermercati Conad raggiungendo tirature di decine di migliaia di pezzi.
Come descritto dalla nostra rubrica “Tra Breve in Italia”, il mercato può contare su nuove proposte praticamente a cadenza quindicinale; viene il sospetto che siano anche troppe rispetto alle dimensioni dell’utenza, ma gli operatori non sembrano d’accordo e continuano a sfornare novità. Anzi, solo quest’anno abbiamo contato l’esordio di 4 nuove realtà editoriali (MS Edizioni, Doppio Gioco, Cosmic Games e MoveTheGame).

Un mercato in fermento si riconosce anche dalle manovre finanziarie, specialmente quelle dei giganti del settore. Asmodee ci ha già abituato alla sua rampante strategia: l’ultima acquisizione dichiarata lo scorso luglio è quella della F2Z (il marchio che coordina le produzioni di Z-Man, Plaid Hat games e Preztel Games)  mentre, negli states, il gigante francese ha ottenuto la licenza di distribuzione di Coloni di Catan, che abbandona la storica casa Mayfair. Quest’ultima non ha mancato di tranquillizzare gli utenti nonostante l’importante perdita e anzi, ha ingrossato le proprie fila acquisendo a giugno le quote di maggioranza della Twilight Creations (per intenderci la casa editrice di Zombi!!!).
Forse si è sentito un po’ vittima di queste manovre il buon Zev Shlasinger, fondatore di Z-Man che a febbraio ha abbandonato il suo storico ruolo societario ed è passato a lavorare alla Wizkids. Gli effetti dell’arrivo di questo luminare del boardgame moderno nella casa di Heroclix non hanno tardato a farsi sentire, visto che la Wizkids ha ripreso a sviluppare prodotti in questo settore, compresi accessori per titoli di altri marchi famosi.
La Cool Mini Or Not ha annunciato lo scorso agosto un cambio di marcia, un rebranding che passa per la definizione di un nuovo logo, l’acquisizione del marchio Zombicide (precedentemente sviluppato da Guillotine Games)  e la quotazione alla borsa di Hong Kong.
Ma la notizia che maggiormente ha travolto gli animi degli appassionati è quella del divorzio tra Games Workshop e Fantasy Flight. Lo scorso settembre è stato ufficializzato quello che era nell’aria già da un po’ di tempo: niente più cardgame e boardgame ambientati nel mondo di Warhammer per il catalogo FFG! Poco dopo l’annuncio, alcuni titoli sono diventati richiestissimi tra i gamer, consci del fatto che non ci saranno ulteriori ristampe all’orizzonte. Non è ancora chiaro se ora la GW cederà la licenza ad altri produttori o se riprenderà a realizzare giochi come negli anni 90 (i recenti Silver Tower e Blood Bowl non sono una conferma sufficiente). Quel che è certo è che il gigante di Nottingham sta esplorando altre strade: è infatti di quest’anno il primo approccio ai supermercati e i toy center con dei minikit per imparare ad assemblare e dipingere le miniature di Warhammer.

Anche in Italia la gestione di diversi marchi di riferimento ha subito qualche cambiamento. Come era prevedibile, molti dei giochi Fantasy Flight passeranno da Giochi Uniti al catalogo di Asmodee Italia; di contro, la casa partenopea ha intensificato parecchio la produzione propria di nuovi titoli inediti che hanno esordito sugli scaffali proprio negli ultimi mesi dell’anno.
Altro segnale interessante è stato l’ampliamento dell’offerta di dV Giochi: lo storico editore di BANG!, da diversi anni sta affiancando titoli localizzati alle proprie produzioni ma sempre restando coerente con il proprio target di riferimento. Quest’anno però troviamo a catalogo anche uno scatolone importante pieno di miniature come Fire Team Zero, un titolo che lascia ben intendere la voglia di sperimentare altre strade in territorio italiano.
Da segnalare che la Red Glove curerà la localizzazione e distribuzione di uno dei marchi più cari agli eurogamer, la “What’s Your Game?”, andando cosi ad arricchire il consolidato catalogo con proposte per gamer incalliti che ben conoscono il livello qualitativo di questo editore. La casa del marchio rosso, inoltre, ha celebrato proprio nel 2016 il suo decennale, con una bellissima festa alla fortezza di Sarzanello, diventata già di fatto un evento fisso nel calendario dei giocatori italiani.

Il mercato però, lo abbiamo imparato, non si fa solo con la filiera tradizionale. Il crowdfunding non è più un fenomeno di cui stupirsi, piuttosto un mezzo consolidato di promozione e finanziamento anche per grandi società. Le campagne realizzate nel settore gaming raggiungono cifre sempre più alte, andando a competere anche con i progetti di natura tecnologica o cinematografica. Tra i migliori di quest’anno troviamo il boardgame di Dark Souls con i suoi 3.7 milioni di sterline, il dungeon crawler di CoolMiniOrNot; Massive Darknesscon 3.5 milioni di dollari; Joking Hazard, ovvero il gioco di carte della striscia satirica Cyanide and Happiness,che ha racimolato 3.2 milioni di dollari; Bears vs Babies, nuovo titolo ideato da quei folli di Elan Lee e Matthew Inman, che non ha raggiunto le cifre dell’incredibile Exploding Kittens ma ha comunque incassato 3.2 milioni di dollari; Mythic Battles Pantheon, ovvero la versione con le miniature di Mythic Battles che ha chiuso dicembre con 2.6 milioni di dollari; per non parlare del già citato 7TH Sea: Second Edition che con i suoi 1.3 milioni ha segnato il record per i giochi di ruolo cartacei.
Il campione di quest’anno, però, che mentre scriviamo sta continuando a incrementare backer e soldi a vista d’occhio, è senza dubbio Kingdom Death: Monster 1.5, versione migliorata del già fortunato Kingdom Death Monster del 2012, che ha raggiunto l’impressionante cifra di 8.6 milioni di dollari e ha ancora 7 giorni per tentare di sorpassare il campione Exploding Kittens che registrò 8.7 milioni nel 2015.

A guardare questi risultati, sembra evidente che la chiave del successo per i progetti ludici di crowdfunding sia la componentistica, in special modo le miniature, sempre più belle, dettagliate e grandi. Ma come ci insegnano The Oatmeal e Cyanide and Happiness, anche presentare un prodotto ludico non banale legato a brand o a personalità famosi (specialmente su internet) può garantire belle sorprese. Che sia il 2017 l’anno dei giochi dedicati a Xkcd e, perché no, a Zerocalcare?
Il crowdfunding ludico comunque, non ha riguardato solo la produzione diretta di giochi, sono state parecchie le idee finanziate tra accessori e progetti video, ma quella che forse più rimarrà un precedente interessante è stato il salvataggio dell’associazione culturale La Civetta, luogo di ritrovo per i giocatori della capitale in notevoli difficoltà economiche che tramite la piattaforma Giochistarter ha ottenuto i 5000 euro necessari a sopravvivere.
E parlando di crowdfunding, non si può non citare il progetto più discusso della storia del gioco, il problematico HeroQuest 25th, edizione celebrativa dello storico boardgame degli anni 80 che ormai ha superato da ben 3 anni la sua celebrazione, ma che finalmente si è fatto vedere in pubblico durante una manifestazione spagnola di inizio dicembre (deludendo non poco gli astanti per lo stato del lavoro) e che promette di arrivare a casa dei finanziatori a marzo 2017. Senza nessuna aspettativa, rimaniamo a osservare questa telenovela che, molto probabilmente, non terminerà l’anno prossimo.

Il buon andamento del settore si può misurare anche dalla crescita delle manifestazioni a questo legate. Senza contare gli innumerevoli nuovi appuntamenti che fioccano in tutte le provincie dello stivale, anche solo guardando quelli più noti c’è da esultare. PLAY, il principale festival dedicato unicamente al gioco, ha segnato quest’anno le 33.000 presenze, riuscendo ad accoglierle e farle giocare tutte agevolmente. Lucca Comics & Games non è un evento dedicato al solo gioco, ma è sicuramente quello di riferimento per quanto riguarda il lancio di novità editoriali, e siamo sicuri che tra i 270.000 biglietti staccati di quest’anno una buona percentuale era di giocatori accaniti.
Guardando all’estero la fiera di Essen ha segnato il suo nuovo record con 174.000 appassionati da tutto il mondo, giunti per provare ben 1200 nuovi giochi! Mentre la GenCon di Indianapolis non è riuscita a superare per un soffio le 61.000 presenze uniche del 2015, ma ha saputo comunque accogliere le 201.000 presenze totali dei 4 giorni espandendosi nello stadio cittadino.

Dal punto di vista agonistico non possiamo sicuramente vantare l’incredibile medagliere realizzato nel 2015 dove, lo ricordiamo, abbiamo conquistato i titoli mondiali di Blood Bowl,Monopoly e Magic: The Gathering, ma ci complimentiamo ancora con Luca Zanaica, che a luglio del 2016 ha portato a casa il titolo di campione del mondo di Krosmaster Arena!

Questo 2016, purtroppo, non è stato costellato solo di belle notizie. Lo scorso aprile ad esempio ha fatto molto discutere la sentenza della corte federale del Texas che, bocciando il capo di accusa nel ben noto processo che vedeva dV Giochi contro Yoka Games per il palese plagio di BANG! (lo storico titolo di Emiliano Sciarra), ha di fatto sancito che non basta il copyright a tutelare un’opera ludica.
Ma chiaramente la notizia più triste dell’anno è quella dell’addio che abbiamo dovuto dare a uno dei maestri che hanno contribuito a definire la formazione dei giocatori di tutto il mondo: Joe Dever. Il Lupo Solitario si è spento all’età di sessanta anni lo scorso 30 novembre, in maniera del tutto inattesa per i suoi innumerevoli fan che non hanno mancato di inondare la rete con messaggi di cordoglio in ricordo dell’amato maestro ramas.

Insomma, a ripercorrerlo tutto è stato veramente un anno intenso, ricco di emozioni, novità e anche di begli obbiettivi raggiunti. E questo vale anche per Gioconomicon: il numero di lettori del sito è ulteriormente aumentato e lo stesso vale per i follower delle nostre pagine facebook e twitter, gli iscritti alla newsletter e gli utenti abbonati ai i nostri feed. Come abbiamo detto all’inizio di questo resoconto, non è ancora il momento di parlare di mainstream, ma che ci sia una crescita costante di pubblico e giocatori possiamo confermarvelo anche noi, che ci impegniamo ogni giorno per proporvi contenuti interessanti e all’altezza delle aspettative che un magazine ludico competente deve garantire.
Crediamo nelle parole di David Doust , boss di CoolMiniOrNot che a inizio anno ai nostri microfoni ha dichiarato che “Questa è l’età dell’oro per il mondo del gioco”. E noi abbiamo intenzione di continuare a viverla al meglio questa golden age, con impegno e anche con ambizione!

Grazie a tutti voi per il sostegno che ci dimostrate ogni giorno e auguri da tutta la redazione di Gioconomicon.net per una buona fine e un ottimo nuovo inizio.

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