E’ da qualche anno ormai che lo Steampunk è tornato alla ribalta, e non stupisce quindi di vedere più di qualche gioco da tavolo con questa ambientazione. Stavolta si tratta di Triplock, un gioco che viene definito dagli autori come un “astratto pesantemente ambientato”, edito dalla Chip Theory Games e che è riuscito ottimamente a combinare il successo di detto setting con il rinnovato interesse che attualmente il pubblico dei gamer sta mostrando verso i titoli astratti. Il titolo infatti ha raggiunto il suo traguardo principale in praticamente sei minuti ed è ancora per qualche giorno disponibile su Kickstarter, dove ha già ampiamente superato il proprio obiettivo minimo e sbloccato una decina di succosi stretch goal.
Un cenno ambientativo è necessario, data la cura dedicatagli: ci si trova nella città di New London, di fatto governata dalla Royal Company, una corporazione potentissima di cui nessuno sembra ricordare l’ascesa al potere. I giocatori impersoneranno degli artisti del furto, a loro perfetto agio tra lucchetti, ingranaggi e codici segreti. Nonostante tutta la loro segretezza, sembra però che qualcuno li abbia infine notati, e abbia inviato loro un lucchetto particolarmente difficile da aprire con dentro le indicazioni per un certo luogo…
Al di là dell’interesse per l’ambientazione, Triplock è comunque un’opera ricca anche dal punto di vista delle meccaniche, tanto è vero che si presenta in due principali varianti: 1 contro 1 e in solitaria contro il gioco. Parliamo brevemente della prima modalità: in questo caso si tratta di porre quattro pile di tre chip, grandi e pesanti come quelle da poker, sul mini tabellone. Ognuna di queste pile è composta in maniera casuale da una chip Meccanismo (recante due diversi simboli sulle differenti facce) messa in mezzo a due chip Failsafe, dalle quali è inizialmente protetta. L’obiettivo sarà quello di rendere visibili sul tabellone le specifiche combinazioni degli otto simboli Meccanismo presenti sulle proprie carte Diagram. Ognuna di queste carte potrà essere messa in gioco (coperta) mostrando verso il tabellone uno dei suoi quattro lati, tutti recanti differenti combinazioni (e ricompense). Il primo ad accumulare 10 punti vittoria, oppure a risolvere cinque carte Diagram, sarà il vincitore.
Ma come si potrà operare sulle chip a terra per arrivare a mostrare la combinazione richiesta? Semplicemente, a turno si tireranno due dadi a sei facce, ognuna collegata ad una particolare azione. Sarà quindi possibile ribaltare una pila, rimuovere un Failsafe, scambiare due pile tra loro, pescare nuove carte Diagram ed effettuare azioni che risultano combinazioni delle precedenti. Si potrà effettuare solamente una o entrambe le azioni ottenute dai dadi, oppure sarà sempre possibile scartare entrambe le opzioni ed effettuare un’azione a propria scelta tra le sei disponibili.
Una piccola aggiunta a complicare il tutto: mentre i giocatori lotteranno per manipolare i meccanismi a proprio vantaggio, si potrà anche scegliere quali delle tre possibili track di vantaggio intraprendere. Le track sono composte da diversi passi, da effettuare uno per volta alla fine di ogni proprio turno, e che garantiranno diverse ricompense al termine del percorso, come punti vittoria o azioni extra.
Infine, come da tradizione, ogni personaggio può mettere in campo un’abilità speciale che lo contraddistingue, da tenere assolutamente in conto per la vittoria!
Graficamente il titolo, pur con i suoi materiali non definitivi, si presenta egregiamente: il punto di forza ovviamente è rappresentato dalle chip, che fanno sfoggio della propria fisicità sul centro del tabellone, nonostante le ridotte dimensioni dell’area di gioco. Il regolamento appare elegante e ben fatto, con diverse possibilità per mettere i bastoni tra le ruote del proprio avversario, anche se solo giocandolo si potrà valutare l’influenza effettiva della componente di fortuna. Quel che sembra, e che è importante annotare, è, che grazie alla possibilità di intraprendere due strategie principali e al poter avere più carte Diagram contemporaneamente, il gioco non sembri un banale braccio di ferro verso la combinazione desiderata, laddove un giocatore si limita a disfare quello che il suo avversario ha posto in essere nel turno precedente. Appare invece esserci una certa flessibilità che possa consentire l’aggiramento degli ostacoli o il cambio repentino di obiettivo, come d’altronde ci si attenderebbe dall’interpretazione di simili artisti della furtività e dello scasso.
Spendiamo ancora qualche parola sul gioco in solitario: benché personalmente non mi posso definire né un esperto né un amante del genere, anche qui l’attenzione posta dagli autori sembra piuttosto elevata. Le diverse carte disponibili e l’inclusione di una modalità campagna vanno quindi a sottolineare l’intenzione dichiarata di fornire una modalità di gioco in solitaria con una autonomia e dignità sia dal punto di vista delle meccaniche, sia da quello dell’immedesimazione, e che non sempre si riesce a vedere in altri titoli, men che meno in quelli di genere affine; non si tratterebbe, insomma, della solita aggiunta posticcia e mal riuscita a un regolamento concepito esclusivamente per due giocatori.
I meccanismi sono pronti a essere sfidati: se Triplock può interessarvi, ricordate di visitare la pagina kickstarter prima della, ormai prossima, scadenza!