Ammettiamolo: i giochi 4X (eXplore, eXpand, eXterminate, eXploit) esercitano un fascino magnetico su moltissimi giocatori. La possibilità di controllare un’intera civiltà, costruire flotte di astronavi, esplorare infiniti pianeti, ricercare tecnologie e – ci piaccia o no – guerreggiare a colpi di mass driver e cannoni fotonici dà quella sensazione di quasi onnipotenza che solletica l’ego da Cesare di ognuno di noi. Le variabili necessarie ad una tale esperienza, però, sono davvero tante, ed è sempre complicato ricrearle in un gioco da tavolo, soprattutto se di breve durata – da questo punto di vista, la pietra di paragone per i 4X da tavolo resta infatti il colossale Twilight Imperium della Fantasy Flight Games.
Tuttavia, ci sono stati diversi altri tentativi di “ridurre” ad un’esperienza più contenuta temporalmente questo genere ludico, come per esempio Tiny Epic Galaxies; la Portal, nota casa editrice polacca, cambia formato e tenta di offrirci un’esperienza 4X che si possa giocare in circa un’ora, basata esclusivamente sulle carte. Nasce così Alien Artifacts, un gioco per 2-4 gocatori a firma Marcin Senior Ropka e Viola Kijowska, in cui si cerca di competere per ottenere più punti vittoria degli altri gestendo al meglio la propria mano di carte, il tutto all’incirca in un’ora di gioco.
La scatola di Alien Artifact, prevista per il prossimo ottobre, includerà 7 mazzi di carte, divisi in: Pianeti, Tecnologie, Risorse, Astronavi, Sistemi Alieni, Piani Difensivi, ed Artefatti Alieni (da cui il titolo del gioco). Questi mazzi vanno mischiati all’inizio della partita, e resi accessibili a tutti i giocatori. Ciascun contendente controllerà una diversa civiltà stellare, rappresentata in gioco da una plancia che ne indica i vari passi di setup, le abilità speciali, e la ricchezza; a sinistra della plancia andranno posizionate le carte In Costruzione, mentre a destra quelle che costituiscono il proprio Impero (cioè le carte attive). C’è inoltre una plancia centrale, numerata, per tener conto dei punti vittoria di tutte le civiltà in gioco, e del numero di round passati.
Come avrete intuito dalla descrizione dei componenti, il motore di Alien Artifacts è costituito dalle carte, ciascuna delle quali ha un diverso modo di essere impiegata. I tipi di carte che ci permettono di espandere il nostro impero sono tre: Astronavi, Tecnologie, e Pianeti, e ciascuna di esse richiede Risorse (vedi più avanti) per essere costruita, cioè messa in gioco. Ogni carta ha due lati, uno Logistico (che conferisce bonus permanenti in una delle quattro X) e l’altro Operativo (che serve ad ottenere punti vittoria), ed al momento di impiegarla dovremo scegliere quale dei due utilizzare, a discapito dell’altro. Le Astronavi ci serviranno per espanderci a danno dei nostri concorrenti, ma anche per esplorare Pianeti, i quali invece ci forniscono ulteriori risorse, mentre sviluppando nuove Tecnologie otterremo l’accesso a miglioramenti e nuovi modi di guadagnare punti vittoria.
Le carte Risorse presentano un numero al centro di due righe di simboli; quando giochiamo una carta Risorsa dobbiamo scegliere una sola delle due righe da “attivare”, raccogliendo così le relative risorse. In ogni turno avremo a disposizione solo tre carte Risorsa, e dovremo scegliere al meglio come utilizzarle per attivare o acquistare gli altri tipi di carte in gioco. Ogni tipo di risorsa (ve ne sono quattro) è legata a una precisa attività, per cui per esempio se abbiamo bisogno di fare ricerca useremo le icone blu, invece delle rosse che sono destinate alle attività militari. Il numero al centro, invece, è importante durante i combattimenti, e può variare da 1 a 4.
Infine, gli ultimi tre tipi di carte sono particolari: i Piani Difensivi servono quando dobbiamo difenderci da attacchi avversari, e ciascuno di essi ha particolari effetti; i Sistemi Alieni e gli Artefatti Alieni, invece, costituiscono gli obiettivi principali delle nostre flotte, e ciascuno di essi ha delle abilità speciali accessibili finché lo controlliamo.
Una partita ad Alien Artifacts si svolge in round, variabili in base al numero di giocatori. Durante un round, il primo giocatore effettua un turno, e poi il gioco passa al giocatore successivo in senso orario, e così di seguito fino alla conclusione della partita. Il round termina quando il mazzo Risorse è esaurito: a questo punto, la partita termina se il contatore dei round è sul numero 1, altrimenti il mazzo viene rimescolato e si prosegue col prossimo round.
Un turno è costituito da due sole fasi: nella prima il giocatore di turno può compiere una, ed una sola, azione; mentre nella seconda può scartare quante carte vuole e pescarne altre. A parte le carte Risorsa, che hanno un limite massimo di tre, non c’è limite a quante carte si possono avere nella propria mano. Le azioni possibili sono varie, e ci permettono di mettere in produzione navi, esplorare mondi alieni, ricercare nuova tecnologia, e via di seguito: in breve, usando un’azione possiamo giocare una carta dalla nostra mano pagandola con carte Risorsa. È possibile anche pianificare, cioè piazzare carte Risorsa dalla propria mano sul lato sinistro della nostra plancia, per “preparare” un futuro progetto, magari troppo costoso per un unico turno. è anche possibile attaccare navi avversarie o pianeti alieni. Il combattimento ha un minimo di casualità data dall’uso delle carte Risorsa: in pratica si pesca una carta Risorsa dall’apposito mazzo e se ne aggiunge il numero centrale al valore di attacco delle proprie Navi, e poi si verifica questo valore sulla tabella dei Piani Difensivi adottati dal difensore oppure su quella della carta del Sistema Alieno che stiamo eventualmente attaccando, e se ne traggono le conseguenze. Qualcuno potrebbe pensare che un dado a 4 facce possa garantire la stessa casualità, ma in questo modo è possibile invece farsi qualche conto per esempio su quanti 3 sono già usciti, il che renderebbe il combattimento meno aleatorio. Come dicevamo, alla fine della partita si sommano i punti, e chi ne ha di più è dichiarato vincitore.
Alien Artifacts è un gioco che appare interessante anche solo ad una prima lettura del regolamento: ci sono molte scelte da fare con risorse limitate, e la possibilità di giocare le proprie carte in maniera Operativa o Logistica aumenta ulteriormente le scelte per il giocatore: meglio mettere in cantiere altri modi di fare punti, o invece costruire la corazzata che potrebbe darci un vantaggio netto nei combattimenti? La pianificazione attenta delle poche carte Risorsa a disposizione ci costringerà spesso a scelte drastiche, e il destino del nostro Impero è legato alla nostra oculatezza, ma anche alla fortuna di incontrare un artefatto importante o un pianeta particolarmente ricco.
Nonostante l’esperienza si possa rivelare una fredda sfida nella capacità di calcolo delle variabili in gioco, Alien Artifacts sembra davvero orientato verso i 4X, e si rivela essere un titolo che potrebbe piacere sia agli amanti dei gestionali più o meno “euro” che ai giocatori “ameritrash”. Già questa considerazione dovrebbe rendere il titolo della Portal un buon acquisto nella prossima stagione ludica autunno-inverno (e sicuramente uno dei giochi da provare al prossimo Spiel di Essen), ma naturalmente solo una seria e massiccia prova al tavolo rivelerà la capacità di divertirci e di intrigarci di questo 4X veloce. E chissà che non si riveli cosi valido da scatenare l’interesse di qualche editore nostrano per una localizzazione.
Dopotutto, “lo spazio è pieno di misteri”, come si cantava nella sigla di un noto telefilm sci-fi degli anni ’70, e solo la nostra guida illuminata potrà condurre il nostro Impero indenne tra i vortici e gli scogli che si annidano nella nera vastità del cosmo.