Correva l’anno 2009 quando in giappone faceva la sua comparsa il fumetto “L’Attacco dei Giganti” (Shingeki no kyojin). Destinato a diventare in brevissimo tempo un cult internazionale, il fumetto narrava le vicende degli abitanti dell’ultima città degli umani, circondata da mura altissime e assediata dai Titani, esseri enormi, deformi e dissennati, il cui unico scopo, apparentemente, è divorare gli esseri umani. Uno dei motivi per cui il fumetto ha avuto indubbiamente successo è la peculiare ambientazione, il senso di disperazione e di isolamento tangibile nell’opera, la lotta estenuante dei protagonisti contro degli avversari apparentemente invincibili. Antoine Bauza e Ludovic Maublanc hanno raccolto la sfida di proporre in veste ludica la sanguinosa lotta contro i Titani, vediamo come hanno affrontato questa prova!
- Titolo: Attack on Titan: l’Ultima Resistenza
- Autori: Antoine Bauza, Ludovic Maublanc
- Editore: Cosimc Games
- Genere: cooperativo
- Numero Giocatori: 2-5
- Durata: 30 min
- Dipendenza dalla lingua: alta (testo su carte – gioco completamente in italiano)
- Illustratori: N/A
“Sai cosa pensavo? Che sarebbe bello se anche noi, un giorno, potessimo andare a vedere che cosa c'è là fuori.” – Armin (Materiali e confezione)
La scatola, insolitamente lunga, presenta il tema del gioco sin dalla copertina, con tre dei protagonisti che assalgono il Titano colossale, che appare all’inizio del fumetto. Aperta la scatola capiamo subito che il tema viene portato avanti con rigore; infatti tutte le componenti sono taglia XXL!! Iniziamo dal gigante, una sagoma di cartone alta ben 40 cm che raffigura un Titano. Per chi non conosce il fumetto, i titani hanno forma umanoide, sono nudi ma privi di organi genitali e alti dai 4 ai 15 metri circa. Il Titano è mostrato nell’atto di divorare un membro del corpo di ricerca, la divisione militare di cui fanno parte gli Eroi. La sagoma ha delle fessure, su cui dovremmo montare delle piattaforme di cartoncino numerate, che nel gioco indicheranno a che altezza si trovano gli Eroi che affrontano la creatura. Assemblato il Titano troviamo la Torre, sempre in cartoncino spesso e da montare, la quale rappresenta un edificio in cui gli eroi hanno posto dei cannoni, che utilizzeranno per danneggiare il Titano. Sia il Titano che la Torre sono molto facili da comporre, nondimeno una seppur minima spiegazione su come fare sarebbe stata gradita. Assieme alla torre troviamo inoltre i modellini dei cannoni, sei piccole riproduzioni in legno, da porre su di essa una volta montata.
Sempre in cartoncino spesso, troviamo una serie di segnalini: i Civili, che andranno messi ai piedi del Titano e dovranno essere difesi dagli Eroi; le ferite, che questi ultimi subiranno durante il combattimento; i loro i stand up, stampati su entrambi i lati, con da una parte l’eroe a figura intera, e dall’altra il volto e, infine, l’indicatore della salute del Titano.
Finiti i cartoncini, passiamo alle carte, presenti in due formati. In quello gigante (15,5 cm x 10 cm) troviamo le schede degli otto Eroi, le tattiche per affrontare il Titano e quattro diversi tipi di creatura. Le carte sono, semplicemente, stupende. Illustrate con immagini riprese dall’anime e dal fumetto, così grandi che permettono di utilizzare una iconografia molto chiara e di avere anche il testo per spiegare gli effetti. Le carte più piccole sono invece quattro mazzi di azioni per il Titano, uno per ogni tipo presente nel gioco.
Chiudono la componentistica i dadi, venti e speciali divisi in quattro colori, che raffigurano le possibili azioni degli Eroi. Anche questi sono “ipertrofici”, bei cubi da 2 cm di lato, con le immagini incise e perfettamente chiare.
Dopo aver assemblato tutto, il colpo d’occhio è veramente notevole: il Titano svetta sul tavolo e gli eroi al confronto sembrano veramente minuscoli: la stessa torre arriva si e no all’altezza della vita del mostro. Le carte, i dadoni, tutto quanto concorre a creare qualcosa di visivamente accattivante, qualcosa che attirerà sicuramente l’attenzione anche dell’occhio più distratto.
“Il desiderio di scoperta che è nell'essere umano non è un qualcosa che si può soffocare facilmente.” – Grisha (Descrizione del gioco)
Una volta assemblate le parti, posti i dodici segnalini civili ai piedi del Titano e i sei cannoni sui due piani della torre, il giocatore Titano sceglierà uno dei quattro tipi possibili: Base, Deviante, Distruttore o Vorace. In base a questo cambieranno leggermente le azioni a disposizione e la frequenza di attacco verso una data risorsa. Ad esempio il titano Vorace tende a divorare i civili, mentre il Distruttore colpisce spesso la Torre.
Anche gli altri giocatori selezionano gli Eroi da utilizzare. Ce ne sono otto disponibili fra cui sceglierne quattro, per cui è possibile cambiare la composizione a ogni partita. Ogni Eroe ha un’abilità speciale, per cui Eren, ad esempio, potrà distribuire i suoi dadi agli altri giocatori, mentre Mikasa considera doppi i simboli spada.
Fatto ciò, ognuno prende i tre segnalini ferita da mettere sulla propria scheda e i cinque dadi del colore corrispondente al supporto in plastica del proprio stand up; inoltre pongono i loro eroi dove preferiscono tra i piani della Torre e il piano zero (il tavolo, ai piedi del Titano). Le carte tattica vengono mischiate e poste in una pila a faccia in su e il giocatore Titano prende le sue sette carte azione. La partita può iniziare!
Una sfida è suddivisa in turni, a loro volta composti in sette fasi. Se in qualunque momento una fazione raggiunge una delle proprie condizioni di vittoria, le ostilità hanno termine. Per il giocatore Titano ci sono ben tre modi di vincere la partita, ovvero distruggendo tutti i cannoni,
divorando tutti i civili oppure
uccidendo almeno un eroe.
Per gli Eroi l’obiettivo invece è solo uno, uccidere il Titano!
La prima fase del turno vede il Titano scegliere due delle sue carte azione, ponendole a terra, una coperta e una scoperta. Le carte riportano un effetto (ad esempio il Titano attacca gli Eroi sulla Torre, oppure in determinate altezze sul Titano, oppure divora dei civili, e così via) e i risultati dei dadi che gli Eroi possono spendere per annullare l’azione.
La seconda fase vede invece gli Eroi lanciare i loro dadi. Essi possono rilanciarli quante volte vogliono, cercando di ottenere gli effetti voluti, ma ogni volta che si ottiene la faccia con il volto del Titano, l’eroe perde il dado, che viene assegnato al Titano.
Nella terza fase il Titano può spendere i dadi ottenuti nella fase precedente in modalità che variano in base al sua tipo. Ad esempio il Titano Vorace può spendere due dadi per ripristinare tre punti ferita, oppure tre per togliere un dado a un Eroe. I mostri hanno anche una terza abilità, che però è disponibile solo quando sono gravemente feriti e, continuando con il nostro esempio, il Titano Vorace può usare cinque dadi per divorare quattro cittadini.
I dadi adoperati dal Titano vengono restituiti ai giocatori che, nella quarta fase, li lanciano un’ultima volta, ignorando eventuali altri risultati a favore della creatura.
Nella quinta fase si attivano le carte azione scelte dal Titano, iniziando da quella scoperta. Gli eroi possono spendere i dadi richiesti per annullare l’azione, oppure subirne gli effetti.
Successivamente, nella sesta fase, questi ultimi sfruttano i dadi loro rimasti per attivare alcuni effetti, ovvero:
Movimento, con cui l’eroe può spostarsi di un livello in alto o in basso.
Spade, per infliggere un danno al titano se l’eroe è su una delle piattaforme.
Cannoni, con i quali gli ’eroi sulla torre, possono sparare con i cannoni e infliggere due danni al Titano.
Scudi e Rampini, che servono per annullare le carte Azione del Titano. I Rampini, in particolare, annullano le carte che avrebbero effetto sull’Eroe (es. un’azione che colpisce tutti gli Eroi al livello 0, ogni eroe può evitare l’effetto spendendo due rampini). Gli scudi invece rendono inutili quelle carte che colpiscono la torre, o i civili oppure hanno altri effetti speciali. E’ necessario spendere un numero di scudi pare al numero dei giocatori, ma questi possono anche essere usati per cambiare la carta tattica visibile, spostandola in fondo al mazzo e quindi rendendo visibile la successiva.
Oltre a sfruttare i dadi per muoversi o danneggiare il titano, in questa fase gli Eroi possono spenderli anche per attivare la carta tattica visibile in cima al mazzo. Queste hanno un effetto e tre condizioni che vanno rispettate per poterlo attivare: due di queste riguardano la posizione degli eroi e i dadi che devono spendere da quelle locazioni, l’ultima è una richiesta di dadi ulteriore che però può essere soddisfatta da qualunque eroe presente in gioco. Ad esempio, la tattica Mutilazione permette di far scartare al Titano una carta azione, che non sarà più disponibile per tutta la partita. Per poter essere attuata è necessario che un eroe sia al livello 6 sul Titano e spenda una spada, che un’altro al piano 1, sempre del Titano, e usi uno scudo e una spada, e che infine gli Eroi, come gruppo, due spade. Se si ottengono tutte le condizioni, la carta tattica viene risolta, applicando l’effetto e togliendo quella carta dal gioco. Va notato che il Titano non può essere ucciso soltanto infliggendo danni, ma è necessario anche risolvere una tra due specifiche carte tattica, cioè il Fendente al Collo oppure l’Eliminazione: entrambe prevedono che il Titano sia stato ferito gravemente e che ci sia un eroe sulla nuca del titano, la piattaforma numero 8, che possa spendere due spade. Questo è in linea con il fumetto dove si vede che per uccidere definitivamente un Titano l’unico modo è, appunto, tagliargli la nuca in un punto preciso.
Una volta che gli Eroi hanno speso tutti i dadi, c’è la settima e ultima fase dove gli eroi li riprendono tutti in mano il Titano scarta le due carte azioni giocate, che non saranno disponibili nel prossimo turno, ma recupera quelle scartate nel turno precedente.
Fatto questo, s’inizia un nuovo turno dalla fase uno.
“Mio padre ha detto che il momento di maggior pericolo è quando si sta tutti tranquilli” – Eren (Esperienza di gioco)
Non posso negare di essermi seduto al tavolo con parecchi dubbi. I giochi su licenza spesso hanno dei problemi dovuti alla necessità di adattare le regole a un’ambientazione rigida, e molte volte sono pensati per un pubblico che conosce più il brand che le tematiche ludiche, cosa che tende a renderli piuttosto semplicistici.
La coppia Bauza-Maublanc ha saputo però far svanire i miei dubbi come neve al sole o, più correttamente, come un gruppo di civili davanti a un Titano.
Il gioco è ambientato perfettamente: già dalla sagoma del Titano che divora un membro della squadra esploratrice, si capisce che non si fanno sconti e che i temi del fumetto, per quanto violenti, saranno tutti affrontati. E infatti, tra i civili non troviamo figure generiche, bensì uomini, donne, bambini e anziani. Quando, durante una delle nostre partite, gli Eroi hanno deciso che sacrificare un civile era accettabile, come Titano ho colto la palla al balzo per far notare loro che avrei divorato una bambina inerme. La volta successiva ci hanno pensato due volte prima di considerare le perdite civili “accettabili”.
Anche la gestione del Titano si allinea perfettamente al fumetto. Questi può essere ferito, anzi viene spesso ridotto malissimo in tempi brevi, ma può rigenerarsi costantemente e, soprattutto, non morirà finché non viene reciso il punto preciso dietro la nuca. Le diverse condizioni con cui il Titano vince (divorare tutti i civili, eliminare tutti i cannoni, uccidere un eroe) permette a quest’ultimo di variare la propria strategia, cercando sempre di tenere sul chi vive gli Eroi.
La meccanica dei dadi, che gli Eroi possono rilanciare quanto vogliono, ma che possono andare ad alimentare le abilità del Titano, rende perfettamente quel senso di disperazione, dove gli Eroi potrebbero ottenere dei vantaggi importanti ottenendo certi risultati, ma ogni tentativo rischia di potenziare il nemico…
Nelle nostre partite abbiamo riscontrato che le due fazioni sono molto ben equilibrate: ovviamente quando si gioca con gli Eroi il Titano sembra invincibile, mentre quando si impersona il Titano sembra che la vittoria sia sempre un passo oltre. Sicuramente alcune combinazioni di Eroi possono essere più performanti di altre, inoltre nelle nostre partite abbiamo notato che il titano Deviante forse è un po’ svantaggiato rispetto agli altri, ma nel complesso si tratta di sbilanciamenti sempre molto contenuti che non hanno mai influito più di tanto sulle partite, che sono state in ogni occasione “tirate” fino alla fine.
Un plauso va anche a come il gioco “scala” in base al numero di giocatori senza aggiungere regole particolari. Con meno giocatori infatti ci sono semplicemente meno dadi in gioco, per cui il titano non potrà utilizzare sempre le sue abilità, mentre i giocatori non avranno sempre tutto quello che serve. In quattro giocatori, per contro, il Titano riceverà ogni turno danni ingenti, ma avrà abbastanza risultati a lui utili per attivare più volte le sue abilità speciali.
Ultimo aspetto, ma non certo il meno importante, una partita dura una mezz’oretta circa, per cui in una serata è facile farne due, tre di fila, cambiando eroi o ruoli.
In mezzo a tanti pregi devo però segnalare un difetto: le meccaniche non fanno nulla per impedire che uno dei giocatori prenda il comando delle operazioni, dirigendo le azioni degli altri, scegliendo quali dadi tenere e quali lasciare, e così via. E’ un difetto tipico di molti cooperativi già esistenti e di successo, e non è certo facile risolverlo, nondimeno rimane a mio avviso un difetto qui presente, per cui è possibile che un giocatore meno attivo, o con personalità meno preponderante, si riduca a tirare i dadi e fare quello che gli dicono gli altri.
“Compagni, la vostra morte è stata preziosa. Oggi il genere umano, per la prima volta, ha battuto i giganti.” – Rico. (Considerazioni Finali)
Attack on Titan: l’ultima resistenza è un ottimo titolo, sicuramente un must per gli appassionati del soggetto, ma anche un prodotto gradevole per chi non sa nulla dei Titani e delle vicissitudini di Eren, Armin e Mikasa. Dopo ogni partita viene il desiderio di riprovarlo cambiando qualcosa, e le molte combinazioni di Eroi e Titani gli conferiscono una longevità non indifferente. Abbastanza facile da spiegare a chiunque, senza diventare banale, richiede sempre una certa dose d’impegno e, sicuramente, non basta certo affidarsi ai dadi per vincere.
In definitiva questo titolo vanta una componentistica eccellente, un regolamente solido e un’ambientazione popolarissima, apprezzabile dai fan, che riconosceranno nel gioco quegli elementi propri del fumetto, e dai giocatori, che troveranno un titolo che non fa sconti per quel che riguarda la resa dell’ambientazione.
Pro:
– Regolamente semplice ma non semplicistico
– Componentistica eccellente
– Ambientazione resa perfettamente
– Alta rigiocabilità
Contro:
– Un giocatore può prendere il sopravvento e decidere la strategia per tutti
– Una guida, seppur minimale, all’assemblaggio dei componenti, sarebbe stata gradita.