sabato 23 Novembre 2024

The Rise of Queensdale – Quattro chili di legacy da Alea

(English version)

Da sempre la Alea – marchio ormai iconico del mondo dei giochi strategici di casa Ravensburger – ci ha abituato a opere di un certo tipo e anche di un notevole successo, come ad esempio Puerto Rico oppure I Castelli di Borgogna.
Stavolta però decide di stupire il pubblico con un nuovo gioco che, pur rimanendo a pieno titolo nella "grande famiglia" eurogame, ha moltissime caratteristiche che potrebbero rivelarsi insolite agli abituali frequentatori del catalogo dell'editore tedesco, a partire dalla sua componente legacy.
Durante la Spielwarenmesse 2018 di Norimberga, una volta attenuato lo stupore, siamo riusciti a capire qualcosa di più riguardo The Rise of Queensdale – questo il titolo dello "scatolone" – grazie alla disponibilità di André Maack. Seguiteci quindi nella nostra anteprima, ma non vi preoccupate, non vi faremo spoiler.

In The Rise of Queensdale il re ha espresso il desiderio di costruire una città degna della sua consorte e dunque da 2 a 4 giocatori verranno inviati nell'omonima valle per erigere un insediamento letteralmente regale.
L'incipit ricorda vagamente i presupposti di Charterstone e infatti per stessa ammissione di André – che ha sviluppato il prodotto assieme agli autori Inka e Markus Brand – l'idea era quella di provare a realizzare un titolo legacy ma fortemente competitivo.
Il principio che regola una partita è quello per cui i giocatori devono gestire le loro risorse, generate tramite il lancio di una serie di dadi del proprio colore, per tentare di costruire edifici nella valle, fruire dei loro bonus e arrivare prima degli altri al raggiungimento degli obiettivi di punteggio. Un aspetto interessante è che quest'ultimo non è sempre uguale per tutti i giocatori: ci spiega Maack infatti che il percorso dei punti vittoria sarà a traguardi sequenziali e dunque, chi vince la prima sfida arrivando per primo a 10 punti, potrà aver la meglio anche nella seconda soltanto giungendo a 16 prima che chiunque altro collezioni 10 punti.

Il nostro interlocutore, approfondendo l'iter di sviluppo del gioco, ci presenta questo elemento come parte integrante di un'"impalcatura" di regole mirata a garantire la permanenza di un certo equilibrio di partita in partita. "Quando si realizza un legacy cooperativo, tutti i giocatori in blocco ricevono avanzamenti o malus, ma quando il titolo è invece competitivo bisogna elargire ricompense a chi vince, ma allo stesso tempo assicurare agli altri le stesse possibilità di farlo successivamente". Da qui nasce l'idea del percorso sequenziale di punti vittoria – chiaramente più i traguardi saranno lontani più sarà difficile primeggiare – insieme ai bonus permanenti per i vincitori, ma anche alla possibilità di migliorare i dadi per tutti gli altri. Sì, chi non arriva a dama in una singola sfida potrà modificare i propri dadi tramite appositi adesivi e renderli più remunerativi in termini di produzione di risorse.

Sempre parlando di materiali, non si può dire che in questa scatola ne mancheranno. Si stima che la confezione piena abbia un peso di circa quattro chilogrammi e in effetti, da quanto abbiamo visto, è veramente ricolma di materiale di gioco. Uno degli elementi più intriganti – e che ci ha genuinamente stupito – è la modalità "a puzzle" con la quale vengono innestate le tessere edificio nel tabellone…c'è di mezzo una ventosa, ma non vi diciamo di più per non rovinarvi la sorpresa. Il prezzo di tutto questo, chiaramente, è stato quello di dover addivenire ad alcuni compromessi sull'ingegnerizzazione della scatola: niente box sigillati dunque per i materiali aggiuntivi da scoprire, ma semplicemente una loro sistemazione numerata di modo che sia possibile raggiungere il necessario senza esser costretti a sbirciare elementi successivi. La stessa scatola è di dimensioni notevoli, decisamente fuori dallo standard Alea e, ammette André, se i riscontri dovessero essere promettenti, questo gioco potrà diventare il primo di una nuova linea di "big box" dell'editore tedesco.
Essendo un titolo legacy, come ci sottolinea l'intervistato, The Rise of Queensdale sarà pregno di elementi di storia e, cosa ancora più importante, saranno i traguardi raggiunti dai giocatori a determinare il tipo di avvenimenti (o meglio, parte di essi) che avranno luogo: dunque, come succede in Seafall, rimarrà costante un fil rouge di eventi e di scoperte in game che collegheranno le partite tra loro e che, sfida dopo sfida, arricchiranno il regolamento con nuove meccaniche per un gioco sempre più profondo. Nonostante questo, ci tiene a chiarire lo sviluppatore, l'obiettivo è comunque quello di mantenersi – stavolta al contrario di Seafall – sempre entro l'ora di gioco a partita (mediamente ce ne vogliono 18 per arrivare al termine di tutta la campagna), così da lasciare anche la possibilità di inanellare più sfide consecutive.

Questi però sono aspetti che sarà possibile verificare soltanto mettendo il gioco alla prova. Per chi conosce il tedesco, l'attesa è ormai agli sgoccioli, visto che il rilascio è previsto per il mese di Marzo; purtroppo tutti gli altri non possono fare altro che aspettare la localizzazione inglese, in arrivo per la prossima Gencon di agosto. Data la fortissima componente di storia – le parti scritte che abbiamo potuto vedere sono veramente tante – possiamo dire che questi tempi sono ampiamente giustificati.
Queste considerazioni ci portano al commiato dal nostro disponibilissimo interlocutore e ci lasciano una enorme curiosità di poter mettere le mani su The Rise of Queensdale, magari anche in una versione localizzata in italiano. E' chiaro che si tratta di un titolo sfidante sia dal punto di vista della produzione che da quello del rischio imprenditoriale che necessità, ma la speranza è sempre l'ultima a morire.

Per dare un'occhiata più dettagliata ai componenti di The Rise of Queensdale vi invitiamo a guardare con attenzione anche il nostro primo videoreportage dalla Spielwarenmesse.


English language

The Rise of Queensdale – 4 kilos of Legacy from Alea
Alea, the strategic games division of Ravensburger, has always been known for the quality and weight of their games, with titles such as Puerto Rico or The Castles of Burgundy; but this time it is going in for a real surprise: a new game that, though still an “eurogame”, sports several features that may sound quite unusual to the abitual audience of the German publisher, starting from its legacy mechanics.
During the Spielwarenmesse2018 in Nuremberg, once stopped gazing in amazement, we managed to understand a bit more about The Rise of Queensdale– this being the title of the big box – thanks to the kindness and availability of André Maack. So please stay with us in this prevew, but worry not: there will be no spoiler!

In The Rise of Queensdale the king decided to build a city worthy of his consort, and so invited 2 to 4 players in the valley of Queensdale to build a veritable royal city. This incipit vaguely reminds us of Charterstone: as André himself admitted, he developed the game with Inka and Markus Brand, attempting to create a legacy yet strongly competitive title.

In this new game, the players have to manage their resources, rolling dice of their own colour, to try and erect buildings in the vale, use their bonuses, and reach the scoring goals before their opponents. An interesting aspect is that the score is not always the same for all the players: in fact, Maack tells us that the scoring track will be with sequential goals; so, whoever wins the first challenge (by getting 10 points) will only be able to win the second by reaching 16 points before anyone else gets 10 points.

Our host then gave us some more details about the game development: this sequential scoring track is part of a rules “scaffolding” that aims at balancing the game. When you work on a cooperative legacy title, all the players collectively suffer penalties or are granted bonuses; but when the game is competitive, the winner should get a prize, but all the other players should have the chance to win the same bonus later. From this idea the sequential scoring track is born: the further a goal is, the more difficult will be to reach it; the player that reach them gets permanent bonus, yet all the other players receive the chance to customise their dice. Yes, the players that don’t get first to a given bonus will be able instead to customise his dice using special stickers, so that they will produce more resources.

And the box itself is fully loaded with materials. The box will weigh around 4 kilograms, being full to the brim with game pieces. One of the most intriguing elements – that really amazed us – is the “puzzle” system to place the building tiles on the board… it involves a sucker, too, but we will not tell anymore about it, not to spoil the surprise! But the abundance of materials has had an impact on the box layout: there will be no sealed boxes for legacy-style discoveries, but everything will be placed in numbered places so that will be always possible to take only what you need without looking at elements you should not yet know about. The box itself is quite large, out of the Alea standards and, according to André, should the gamers respond positively to the title, The Rise of Queensdale will be but the first of a new “big box” line for Alea.
Being a “legacy” title, this game will be full of story elements and, more importantly, the goals reached by the players will determine many events that will happen in the game; as in Seafall, a constat fil rouge of discoveries and events in game will tie the sessions, challenge after challenge, and will enrich the rules with new mechanics for a deeper and deeper game experience. Yet, André remarks, the aim will always be to keep in one hour for a game (unlike Seafall), taking about 18 hours to end the whole campaign; in this way it will be possible to play several challenges in one gaming session. But these aspects can only be tested by playing the full game. Well, for those who can play in German language, the wait is almost over, since the German version will be published next March; all the other gamers must wait for the English version, which will be out in August, most possibly in time for the next GenCon. Since the story will be very important in The Rise of Queensdale (we have seen a lot of text in the game), this long wait is more than justified.

With this, we say goodbye to our host, filled with great curiosity and anticipation for this new, huge title, and hoping – why not? – for an Italian version, too. It is clear that The Rise of Queensdale is a challenging title, both from a production and management points of view, yet life is never without hope, as they say. 

For a more detailed look to the components of The Rise of Queensdale, we invite you to carefully watch our first videoreportage from Spielwarenmesse.

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