sabato 21 Dicembre 2024

I Grandi Condottieri nei wargame: Federico II di Prussia

Terza puntata della nostra serie incentrata sui grandi condottieri e i giochi loro dedicati. Dopo Alessandro Magno ed Erwin Rommel ecco a voi un altro grande della storia, e non solo per gli eventi bellici che lo videro protagonista. Federico II di Prussia, noto come il re filosofo, fu un sovrano che affiancò all’azione militare quella riformatrice, operando in tutti i campi, da quello amministrativo-giudiziario a quello economico, con una particolare predilezione per lo sviluppo scientifico e artistico. Un sovrano illuminato che comunque è il protagonista di un elevato numero di giochi di simulazione bellica. E questo è ciò che ci interessa!

Ci sono diverse analogie tra Federico II di Prussia e un altro condottiero di cui abbiamo trattato di cui abbiamo già parlato: Alessandro III di Macedonia. Entrambi erano figli poco amati di un padre insensibile e militarista, ma dal quale hanno ereditato un potente esercito e uno stato economicamente forte; entrambi si sono trovati sovrani di una nazione “minore” che aspirava a diventare una grande potenza ed entrambi sono considerati i maggiori condottieri della loro epoca.
Federico da giovane era stato il figlio ribelle di un padre violento; adorava la musica, leggeva instancabilmente, e conversava amabilmente con i filosofi, ma quando il 31 maggio 1740 Federico Guglielmo, il "re soldato", con soddisfazione del figlio, morì nel castello di Potsdam, Federico (II) dimostrò subito di volere modernizzare e unire i suoi possedimenti, vulnerabili e distanti tra loro e fu presto chiaro alle diplomazie europee che intendeva perseguire questo obiettivo con una politica espansionistica e una serie di guerre aggressive.
La morte di Carlo VI d'Asburgo, avvenuta pochi mesi dopo la sua incoronazione, gli permise di incominciare a realizzare i suoi disegni. Si rifiutò di ratificare la Prammatica Sanzione e la conseguente successione al trono austriaco di Maria Teresa con la conseguente crisi tra Prussia e Asburgo che portò all’invasione della Slesia da parte dell’efficiente esercito prussiano lasciatogli dal padre, episodio che diede inizio alla prima guerra di Slesia.
La reazione austriaca portò alla battaglia di Mollwitz, il 10 aprile 1741, nella quale Federico ebbe il suo primo, non brillantissimo, scontro campale come comandante in capo. Questa battaglia è stata simulata la prima volta nel 1994 nel numero 19 della rivista spagnola Alea con Mollwitz, 1741 (Alea, 1994 – Semprún). Si tratta di una simulazione a livello di battaglione-reggimento non banale e con alcune idee originali; avrebbe dovuto essere il primo di una serie intitolata Al son del Minué, ma non ha avuto seguito. Dopo un ventennio di oblio questa battaglia è tornata in auge negli ultimi anni con ben tre pubblicazioni sull’argomento. La prima, Mollwitz 1741 (White Dog, 2015 – Berry) è una simulazione abbastanza classica. L’anno successivo uscì in Polonia un nuovo gioco, con mappa più grande, un numero molto superiore di pedine e un regolamento che enfatizza l’importanza del morale delle truppe: Bloody Fields of Mollwitz (Strategemata, 2016 – Łukasik); entrambe queste simulazioni sono discrete, anche se caratterizzate a mio parere da una grafica inferiore alla media di giochi prodotti attualmente.
Nel 2017 anche la Clash of Arms ha pubblicato un gioco sulla battaglia di Mollwitz: The Battles of Mollwitz 1741 (Clash, 2017 – Hinkle) con il sistema Battles from the Age of Reason. Questo sistema a livello di battaglione (un turno di gioco equivale a 20 minuti, un esagono 100 yards) è sicuramente il più affascinante, completo, storicamente accurato e (cosa che non guasta) graficamente appagante regolamento esistente sulle battaglie della seconda metà del ‘700. Si tratta di un regolamento di oltre 40 pagine (senza considerare le regole dello scenario) che prende in esame veramente tutto quello che c’era negli scontri dell’epoca, dal tipo di marcia delle unità alla cadenza di fuoco in base al tipo di tiro effettuato. Non è sicuramente adatto ai “neofiti” e anche i grognard devono giocarlo un po’ prima di poter dire di conoscerlo perfettamente, ma una volta “capito” permette veramente di immergersi nelle manovre e nelle tattiche utilizzate dagli eserciti settecenteschi o per lo meno come noi immaginiamo che fossero. Nonostante il titolo si riferisca soltanto a Mollwitz, all’interno della scatola è presente anche una simulazione della battaglia di Chosusitz, del maggio 1742, dopo la quale Federico riuscì a imporre al nemico l'acquisizione definitiva della Slesia e si disimpegnò dal conflitto.
La Prussia rientrò in guerra con la cosiddetta seconda guerra di Slesia nel 1744, ma su questa parte del conflitto non esistono simulazioni, nonostante siano avvenuti diversi scontri interessanti come Hohenfriedberg, Soor o Kesselsdorf. La guerra di successione austriaca si concluse definitivamente nel 1748 con il Trattato di Aquisgrana.
Per chi volesse simulare l’intera guerra sull’argomento Strategy & Tactics ha pubblicato due giochi dello stesso autore (Joe Miranda): Frederick's War: 1741-48 (S&T262, 2010 – Miranda) un gioco poco riuscito con molte regole discutibili, una scala assurda e una mappa veramente brutta e War of the Austrian Succession (S&T289, 2014 – Miranda), un prodotto discreto anche se con una CRT non del tutto convincente e un titolo ingannevole perché in realtà il gioco simula solo la Prima guerra di Slesia (1740-42).Se vi piacciono i card driven e avete un po’ di pazienza la Compass Games ha in preordine A Pragmatic War: The War of the Austrian Succession 1741 – 1748 (Compass, 2018? – Firer), che dovrebbe uscire per la fine del 2018.
La politica espansionistica di Federico preoccupò le potenze europee e permise all'Austria, non rassegnata alla perdita della Slesia, di realizzare una alleanza con la Francia e la Russia in funzione antiprussiana. Federico, sentendosi circondato preferì anticipare i nemici e diede inizio nella tarda estate del 1756 a quella che passerà alla Storia come Guerra dei sette anni.
Un discreto numero di giochi sono ambientati durante questo conflitto. Praticamente tutte le principali battaglie di Federico II in questa guerra sono state simulate. Frank Chadwick nella serie 120 della GDW pubblicò The Battle of Lobositz (GDW, 1978 Chadwick) e The Battle of Prague (GDW, 1980Chadwick). Si tratta di due giochi piccoli, divertenti e non molto bilanciati che utilizzano lo stesso regolamento. Lo stesso Chadwick in precedenza aveva realizzato Torgau (GDW, 1974Chadwick) sull’omonima, sanguinosa, complessa e interessante battaglia con un sistema di gioco molto innovativo per l’epoca che integra movimento e combattimento. Dopo più di 30 anni Chadwick è tornato sulla Guerra dei sette anni con Leuthen: Frederick's Greatest Victory (VPG, 2012 – Chadwick), una simulazione di quella che è forse la più famosa vittoria di Federico.
Nell’elenco dei giochi sulle battaglie della Guerra dei sette anni a fare la parte del leone ovviamente è la serie Battles from the Age of Reason di cui ho già accennato; fino ad ora sono stati pubblicati cinque titoli. Il primo fu Kolin (Clash, 1994 – Dangel) ed è inusuale che si sia scelto di far iniziare la serie con una battaglia non molto nota e, soprattutto, che rappresentò la prima sconfitta di Federico II. Giocato con l’ultima edizione del regolamento (le regole sono state “ripulite”, ma rimangono sostanzialmente le stesse) questo rimane uno dei miei titoli preferiti. Anche il secondo titolo della serie: Zorndorf (Clash, 1996 – Dangel) ha come argomento una battaglia di Federico dall’esito incerto dopo la quale entrambi i contendenti si attribuirono il successo. Si tratta della maggiore battaglia combattuta dal re prussiano contro i russi e uno dei primi scontri in assoluto tra russi e tedeschi in età moderna. Il terzo gioco della serie riguarda finalmente una vittoria delle armi prussiane: Leuthen (Clash, 1997 – Dangel), ma, secondo me, è meno interessante dei precedenti perché la maggior parte della famosa manovra obliqua prussiana che permise di attaccare il fianco debole austriaco è già avvenuta al momento dell’inizio della partita e la situazione di partenza è abbastanza demoralizzante per il giocatore asburgico, anche se le condizioni di vittoria non sono affatto semplici per il Prussiano. La successiva pubblicazione fu Lobositz: First Battle of the Seven Years War (Clash, 2005 – Dangel), che, al contrario delle altre battaglie della serie, si presenta con una sola mappa e un foglio di pedine, ma comunque non è consigliato come gioco introduttivo per chi volesse imparare il sistema in quanto si tratta di una battaglia complessa, non facile da gestire e con diverse regole particolari. L’ultimo gioco sulla Guerra dei sette anni realizzato con il sistema Battles from the Age of Reason per ora è Prague: The Empty Triumph (Clash, 2014 – Dangel). Anche in questa battaglia come nelle due precedenti tenere l’Austriaco può essere frustrante vista la qualità delle unità prussiane, ma, come sempre, è un gioco interessante e impeccabile dal punto di vista della simulazione storica.
Se escludiamo i giochi di Chadwick e quelli di Dangel, due veri esperti del periodo, non ci sono molte altre simulazioni sull’argomento, ma non possiamo non citare i due quadrigame di Bob Kalinowski:Prussia's Glory (GMT, 2002 – Kalinowski) e Prussia's Glory II (GMT, 2002 – Kalinowski). Queste simulazioni hanno un sistema di gioco abbastanza semplice e la scala delle unità è a livello di brigata. Questo sistema, oltre a battaglie già simulate (Leuthen, Zorndorf, Torgau, Praga e Kolin) e uno scontro dove non era presente Federico (Krefeld), è l’unico che permette di simulare quelle che sono considerate rispettivamente la più grande vittoria di Federico II (Rossbach) e la più grande sconfitta (Kunersdorf). I giochi hanno ricevuto critiche molto positive riguardo alla giocabilità e alla semplicità e recensioni molto negative, che tendenzialmente condivido, riguardo alla storicità.
Se invece delle singole battaglie vogliamo simulare l’intera campagna il primo gioco che viene in mente non può che essere il “vecchio” Frederick the Great (AH, 1975 – Curran, Davis), la cui prima edizione fu pubblicata addirittura nello Strategy & Tactics 49. Secondo me dopo più di 40 anni rimane una semplice, ma valida simulazione; si tratta di un gioco che sintetizza bene le caratteristiche della guerra dell’epoca. Purtroppo non include il gioco campagna, ma solo sette scenari, uno per ogni anno di guerra. Quasi 20 anni più tardi Robert G. Markham ha realizzato un gioco con la stessa scala (si può tranquillamente giocare un gioco con la mappa dell’altro) e con un titolo quasi uguale: The Campaigns of Frederick the Great (3W, 1993 – Markham). Ho già espresso in altri articoli la mia antipatia per la 3W, da me considerata una delle peggiori case produttrici di wargame della storia, e anche in questo caso la realizzazione del gioco è ben lungi dall’essere priva di pecche, ma recuperate le errata online e venuti a capo del regolamento, organizzato malissimo, il gioco non è male e avrebbe meritato maggiore fortuna. Alcune idee come quella sull’attivazione dei leader sono molto interessanti e sono state utilizzate in altri giochi con maggior successo. Lo stesso anno anche Joe Miranda ha pubblicato un gioco sull’argomento: The Seven Years War (S&T163, 1993 – Miranda). Si tratta del vecchio Frederick the Great a cui sono state applicate diverse idee prese dalla serie Wars of the Age of Reason (impulsi multipli, Discipline class, diplomazia, Balance of Power). In generale il prodotto non sembra completamente riuscito, personalmente ho trovato fastidioso il doppio regolamento (standard e avanzato) con molte regole differenti e il mancato sviluppo che ha portato alla pubblicazione di chiarimenti sulle regole o errata nei numeri 165, 166, 167 e 169 di Strategy & Tactics (sono anche presenti pedine per il gioco nei numeri 170 e 171 della rivista).
Ovviamente non poteva mancare il card driven sulla Guerra dei sette anni: Clash of Monarchs (GMT, 2008 – Kalinowski). Questo gioco è più complicato della media dei card driven perché il designer, autore anche dei due Prussia's Glory, ha cercato di includere tutti gli aspetti della guerra; inoltre non aiuta il fatto di avere un regolamento scritto in maniera assai confusa. Non l’ho giocato abbastanza per capire se è un capolavoro (una volta “digerite le regole”) o un’occasione sprecata; probabilmente la verità è nel mezzo.
Anche la rivista francese Vae Victis ha pubblicato due giochi di argomento “federiciano”. Leuthen 1757 (VV32, 2000 – Ferreira) è un gioco poco interessante e abbastanza noioso sull’omonima battaglia, mentre è sicuramente più stimolante Frédéric II: La guerre de Sept Ans (VV65, 2005 – Besida), una simulazione operazionale dei primi anni della guerra, penalizzata purtroppo dal tipo di pubblicazione, ma che meriterebbe più interesse tra i giocatori.
Il mercato offre anche alcuni prodotti definiti da coloro che cercano di classificare ogni cosa comelight wargame. Prussia's Defiant Stand (Worthington, 2007 – Draker) utilizza i “cubetti”, mentre la Histogame ha pubblicato due giochi di Richard Sivél che utilizzano un sistema di combattimento assolutamente astorico e non collegato alle tattiche dell’epoca, ma, mi dicono, molto divertente: Friedrich (Histogame 2004 – Sivél) e Maria (Histogame 2009 – Sivél), rispettivamente sulla Guerra dei sette anni e sulla Guerra di successione austriaca.
Si trovano in commercio anche alcuni giochi strategici ambientati all’epoca di Federico II, con mappe che comprendono l’Europa o addirittura tutto il mondo, ma, nonostante le dichiarazioni sul retro della scatola, sono ben lungi dal poter essere considerati simulazioni storiche, quindi esulano dall’argomento di questo articolo.
La fine della Guerra dei sette anni vide la Slesia rimanere alla Prussia, entrata ormai nel novero delle grandi potenze europee. Dopo quella guerra Federico II si occupò di migliorare e modernizzare il suo stato, senza farsi più coinvolgere in conflitti e godette subito di grande fama sia in patria che all’estero. Si dice che nell'ottobre 1806 Napoleone, durante la campagna di Prussia, davanti al sepolcro di Federico II disse agli ufficiali che lo accompagnavano: «Giù il cappello, signori: se fosse ancora vivo non saremmo qui».
Adesso avete una panoramica abbastanza completa sull’argomento, quindi è ora di giocare: non vi resta che scaricare da internet la Preußens Gloria (è adattissima, anche se in realtà è stata scritta solo nel 1871) e fare marciare la Guardia Reale prussiana sul campo di battaglia.

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