Quello che stiamo vivendo è decisamente il periodo d'oro del genere "roll & write". Negli ultimi mesi il mercato è stato letteralmente travolto da una cascata di nuovi esponenti di questa specie, che ne esplorano le caratteristiche e, talvolta, provano pure a reinterpretarlo. Il successo di questa categoria è tale che anche titoli più "importanti" cominciano a confrontarcisi. Recentissimo tra questi è il caso di Kingsburg che, dopo il lungo percorso che lo ha portato a emergere in un'edizione completamente nuova, arriverà il prossimo febbraio in una rielaborazione "carta e penna" intitolata Kigsburg: the Dice Game, edito ancora da Giochi Uniti e ideato sempre da Andrea Chiarvesio, stavolta in tandem con Christian Giove.
Grazie alla disponibilità dell'editore, siamo riusciti a visionare in anteprima il regolamento per potervi spiegare come funzionerà il contenuto di questa piccola scatolina.
Il titolo è per l'appunto basato sulle meccaniche roll & write, ovvero i giocatori – da 2 a 5 – lanceranno una serie di dadi e ne sfrutteranno i risultati per raccogliere risorse e tracciare edifici sul proprio foglio. Lo scopo infatti è il medesimo del gioco da cui tutto ha inizio, ovvero cercare di essere i governatori più bravi nel civilizzare le terre di confine del regno di re Tritus e nel renderle ricche di edifici, mantenendole al contempo al sicuro dagli attacchi degli invasori.
Pertanto, all'inizio della contesa, a ciascun giocatore viene consegnato un foglio del governatore, dove segnerà a matita gli edifici che riuscirà a erigere, le truppe che recluterà e il tempo che scorrerà prima della prossima invasione. La partita quindi si svolge in turni nei quali il giocatore attivo lancia più volte i cinque dadi per cercare di realizzare la combinazione che reputa più fruttuosa. Come avrete certamente intuito, si è liberi di ritirarli tutte le volte che si desidera, tranne quelli che recano il simbolo della clessidra che, a meno di segnalini o edifici speciali (che vedremo dopo), non potranno più essere toccati.
I risultati dei dadi possono essere sia numerici, che consentono di influenzare gli esponenti della corte del re (ce ne sono 10, raffigurati su una plancia a parte e che erogano vari bonus in risorse, corone o truppe), sia recare particolari simboli in grado di garantire truppe o segnalini. Le prime, come detto, verranno segnate sull'apposita area del foglio del governatore, mentre i segnalini saranno raccolti dalla riserva e conservati fino al loro uso. In particolare, le risorse jolly sono usabili in luogo di una normale risorsa (oro, pietra e legno) per la costruzione degli edifici, ma nel momento in cui se ne prende uno si è costretti a darne un secondo a un altro giocatore; le corone possono venir barattate per un altro segnalino oppure usate per la realizzazione degli edifici speciali; i segnalini ritiro permettono di rilanciare risultati clessidra; infine i token clessidra, quando presi, possono anche essere dati a un altro giocatore e gli costeranno risultati clessidra aggiuntivi alla fine del suo turno.
Avrete certamente intuito che le clessidre assumono un'importanza cruciale: infatti queste costringono il giocatore attivo ad annerire caselle di tempo e a giungere, prima o poi, al momento in cui dovrà fronteggiare l'invasione. Ognuno dovrà affrontarne fino a tre che, a differenza di papà Kingsburg, hanno una forza predeterminata rispettivamente di 3, 7 e 12. Se al momento dello scontro, il giocatore avrà tante truppe da sopravanzare la forza dell'invasore, allora potrà fregiarsi dei punti vittoria indicati sul foglio, altrimenti sarà costretto a distruggere l'edificio di maggior valore tra i propri.
Comunque, in ogni caso prima di menare le mani, le risorse guadagnate grazie ai consiglieri – magari con l'aiuto di qualche token – andranno spese per costruire gli edifici (ovvero cerchiarli sul foglio), ma solo uno per turno, e poter quindi fruire dei loro bonus da lì in avanti…sempre che non vengano distrutti da qualche barbaro invasore, cosa che non solo li abbatterà annullandone i benefici, ma ne renderà permanentemente impossibile la ricostruzione. Chiaramente, anche i bonus degli edifici concernono l'ottenimento di truppe, risorse, segnalini, la manipolazione dei dadi a proprio vantaggio, oltre che gli immancabili punti vittoria. Durante questa fase, è bene cercare di spendere il più possibile, anche perché le risorse ottenute dai consiglieri saranno perse alla fine del proprio turno. È importante inoltre notare che ogni giocatore ha il suo foglio personale e che è libero di costruire gli edifici in qualunque ordine desideri, tuttavia quelli di valore 3 sono unici, dunque il primo che costruisce uno di questi, inibirà agli altri la possibilità di farne uno equivalente.
La partita procede in una serie di turni come descritto, fino a che un giocatore non abbia fronteggiato la sua terza invasione. In tal caso, si svolgerà un round ulteriore e si procederà al calcolo del punteggio finale: ovviamente, chi avrà il totale maggiore di punti vittoria sarà il vincitore.
Da quanto abbiamo potuto evincere dalla lettura del regolamento, questo piccolo "condensato" di Kingsburg in salsa roll & write appare richiamare discretamente il suo papà nell'aspetto e nella sensazione generale dell'andamento di gioco; chiaramente, l'interazione demandata alla gestione dei segnalini o degli edifici speciali sembra donare sfumature diverse rispetto a quanto succedeva nel titolo base, inoltre il nuovo equilibrio tra le risorse "volatili" di turno in turno e la liberta di costruzione degli edifici, è un altro aspetto tutto da scoprire. Dunque non resta che darci appuntamento a febbraio, quando potremo sicuramente intavolarlo per inquadrare bene questa operazione e capire se riuscirà a restare coerente rispetto al suo papà, così importante per il mercato ludico nostrano, ma anche – perché no – se sarà in grado di mostrare a tutti sufficienti caratteristiche distintive che possano fargli guadagnare un posto anche sullo scaffale degli appassionati di Kingsburg.