Che la scorsa annata sia stata caratterizzata ancora una volta da una crescita sorprendente è un dato di fatto. Lo abbiamo capito anche dai riscontri che i numerosi operatori incontrati alla settantesima Spielwarenmesse ci hanno fornito: tutti sembrano essere perfettamente concordi con questa tesi. Dello stesso avviso è anche il parere di Silvio Negri Clementi, con il quale possiamo interloquire, per la prima volta nel suo stand, presso la prestigiosa fiera teutonica, e che ci accompagna nella disamina di quello che è stato il 2018 per Pendragon Game Studio e di cosa ci potremo attendere per il futuro dell'editore milanese.
Come anticipato, l'anno passato è stato molto buono; il "drago blu" ha fatto segnare un +25% alla voce fatturato ma – stando a quanto ammesso dal patron – numeri alla mano, il fattore di crescita globale del settore è decisamente più ampio e, paradossalmente, rischia di svantaggiare gli attori che non riescono a gestirlo adeguatamente, rendendo sempre più ardua la possibilità di distinguersi nel mezzo di quest'offerta sempre più ampia. Più in dettaglio, Negri Clementi ci spiega che reputa necessari un miglior "time to market" e una maggiore visibilità del "brand", pertanto per il futuro ha già deciso di intensificare la presenza diretta in molti eventi nazionali e internazionali, ma anche di stipulare specifici accordi con i retailer – il primo è già stato attivato con l'Excalibur Games di Milano – per l'istituzione di "corner" dedicati all'offerta Pendragon o per eventi promozionali.
Comunque sia, i numeri della scorsa annata possono reputarsi positivi e, secondo l'editore, i titoli portabandiera di questa crescita sono stati senza dubbio Breaking Bad e This War of Mine, tuttavia una menzione speciale va dedicata a Stay Away, giunto addirittura alla terza ristampa.
Veniamo quindi a parlare del futuro di Pendragon e di quali saranno le novità che verranno presentate al pubblico nel 2019…e non solo!
Per iniziare, il primo che probabilmente toccherà gli scaffali dei negozi è Ride: Gioca o Muori, un adrenalinico card game in cui 2 – 4 giocatori competeranno nell'estrema gara di downhill narrata nell'omonimo film. Poco più in avanti, nel pieno della primavera, riusciremo finalmente a intavolare l'Isola dei Vulcani, un'idea di Andrea Mainini e Luciano Sopranzetti, il cui prototipo si era già intravisto alla scorsa PLAY e nel quale i giocatori, tramite meccaniche di selezione azioni, cercheranno di esplorare un'isola erigendo moai e fondando villaggi, stando però attenti a governare la lava che fuoriuscirà dai vulcani e a far fronte all'inesorabile inabissamento della terra.
La versione che abbiamo visto dal vivo da un ottimo colpo d’occhio, d’altro canto la componentistica contribuisce parecchio a comunicare bene le dinamiche di quest’isola, che continuerà a mutare fino a quando non rimarranno due soli vulcani!
Un pò più in là, verso agosto, ancora "made in Pendragon" e ancora una volta da autori italiani, sarà la volta di 15 Uomini, un interessante titolo a tema piratesco di Emanuele Briano e Alessandro Ciceri, in cui i giocatori saranno trasportati tra le file dell'equipaggio di una nave pirata e saranno, gioco forza, costretti a far fronte agli ammutinamenti che certamente si verificheranno. Il gioco si basa sui ruoli segreti e, tramite un bel mix di meccaniche, riesce a ricreare il round robin piratesco fatto di accuse e sospetti. A contribuire all’atmosfera, le bellissime illustrazioni dei pirati raffigurati sulle carte.
Ma la roadmap che l'editore sta tracciando riserva ancora un altro paio di sorprese. La prima è Last Aurora, un'interessantissima opera di Mauro Chiabotto in cui verremo immersi in un mondo post-apocalittico attanagliato dal gelo, in cui i giocatori intraprenderanno un disperato viaggio per salire sulla nave Aurora che potrà portarli in salvo. Sia le meccaniche – ci saranno tematiche di viaggio, esplorazione ed evoluzione del proprio mezzo di trasporto – che le illustrazioni del collettivo francese Skeleton Crew, sembrano trasferire ottimamente sensazioni a cavallo tra Fallout e Mad Max. Insomma, un prodotto decisamente interessante per il quale l'editore sta riflettendo sulla migliore strategia di lancio possibile e che, stando all'editore, non è escluso che passi per Kickstarter.
Un titolo che invece percorrerà per certo la strada del crowdfunding è Interstellar: the Last Chance, un titolo decisamente imponente per tematiche e dotazioni, ideato da Andrea Crespi e Davide Calza. Anche in questo gioco la fine del mondo è vicina, ma stavolta – poggiandoci su previsioni scientificamente verosimili – la colpa sarà del sole e della sua trasformazione in gigante rossa. Questa situazione costringe a dover costruire un'astronave – la Interstellar per l'appunto – per trasferire l'umanità su un esopianeta adatto alla vita. I partecipanti saranno quindi corporazioni, alle prese con tantissimi temi: dalla costruzione della nave spaziale, all'esplorazione dei pianeti per raccogliere risorse, dall'organizzazione dei salvataggi alla cura dei rapporti politici; insomma, un'opera che si preannuncia dal respiro decisamente ampio, gestita con meccaniche (che ci promettono essere molto più snelle di quanto ci si potrebbe aspettare) di selezione azioni tramite un pool di token che sarà arricchito via via durante lo svolgimento della sfida. La versione che abbiamo visto era assolutamente prototipale, ma utile a capire le dimensioni che il gioco avrà una volta apparecchiato sul tavolo.
Approfondiremmo molto volentieri ancora di più queste tematiche, ma purtroppo il tempo è tiranno anche stavolta, pertanto non resta che ringraziare Silvio Negri Clementi per essersi reso disponibile a questo confronto. Avremo certamente modo di darvi nel futuro ulteriori dettagli su queste opere che si profilano quanto mai interessanti.
Intervista raccolta da Massimiliano Calimera