“La X non è mai il punto dove scavare”, ci insegna il buon professor Jones durante il suo corso di archeologia. Eppure quasi tutti coltiviamo il sogno di trovare un’antica mappa che ci conduca a un perduto tesoro dopo peripezie degne dei migliori episodi della saga di Tomb Raider. Sarebbe bello essere addirittura stipendiati per farlo… ed è quel che ci propone la Legend Raiders Inc., un’azienda che recluta archeologi e avventurieri per cercare oggetti leggendari nei più remoti angoli della terra. Vi interessa? Ebbene, saltate a bordo e preparate la vostra fida bussola e l’immancabile pala (frusta e cappello sono opzionali). Ecco Legend Raiders, un gioco Post Scriptum per 2-4 giocatori, ideato da Dario Massarenti e Francesco Testini, che abbiamo potuto provare in anteprima durante la scorsa edizione di PLAY allo stand della rivista ioGioco.
In Legend Raiders, ogni giocatore sceglie un alter ego tra diversi avventurieri e cacciatori di tesori, ciascuno con un nome che strizza più di un occhio ai classici del genere, e cercherà di condurre spedizioni alla ricerca di artefatti mitici e città perdute. Alla fine della partita, chi avrà collezionato più monete (punti) sarà ovviamente il vincitore; i punti si fanno naturalmente scavando… ma stando anche attenti a non avere troppi siti di scavo attivi in contemporanea.
L’artwork e i componenti che abbiamo potuto vedere a Modena sono decisamente di buona qualità, e si integrano perfettamente nel tema del gioco, con le illustrazioni di Matthew Mizak che ricreano in maniera eccellente l’atmosfera che Legend Raiders vuol portare sui tavoli di gioco. All’inizio della partita ciascun giocatore riceve una plancia, che include il ritratto del proprio alter ego, tre aree di scavo vuote, una “mappa” composta da sei caselle (anch’esse vuote all’inizio della partita), uno zaino che può contenere sei oggetti e una torcia, rappresentata da un segnalino “accesa/spenta”.
Gli oggetti del gioco sono di quattro tipi diversi (bussola, pala, corda e lanterna), e sono fondamentali in quanto rappresentano le risorse per “risolvere” gli scavi. Nel mio turno, dovrò prima tirare il dado speciale per vedere cosa accade: potrò così ricevere una particolare risorsa o girare il segnalino torcia di tutti i giocatori al tavolo.
Poi avrò una scelta: o iniziare una nuova ricerca, prendendo una delle tessere scoperta visibili sul tavolo, o completarne una o più attive dalla mia scheda. La prima opzione è semplice: ci sono sempre quattro tessere scoperta visibili, ciascuna rappresentante un artefatto o una città perduta, e sotto ciascuna tessera ci sono due risorse estratte a caso; io posso decidere quale di queste tessere sarà la mia prossima ricerca e piazzarla quindi sulla mia plancia, prendendomi anche le risorse. Il vantaggio è che potrò avere più progetti di ricerca (fino a 3), ma lo svantaggio è che otterrò meno punti quando andrò a completarne uno. La seconda azione è altrettanto semplice: ogni tessera riporta una serie di simboli di risorse e, scartando esattamente quelli dalla mia disponibilità, posso completare la ricerca e piazzarla coperta nella mia area mappa, talvolta ottenendo anche monete aggiuntive per tutti i miei futuri successi! Inoltre, completando una ricerca, pescherò anche una carta speciale che potrà valere punti alla fine della partita se ne completo i requisiti, o avere effetti immediati (per esempio, scegliere la faccia del dado quando lo tiro).
Va anche menzionato che ogni personaggio ha un attrezzo preferito, che se usato durante la risoluzione fornisce un bonus di monete, e che la torcia, se accesa, vale come un segnalino risorsa jolly (se usata, viene spenta, ovviamente).
La partita finisce quando un giocatore completa sei scoperte, e a quel punto si calcolano le monete ottenute decretando vincitore è chi ne avrà di più.
Semplice? Sì, decisamente adatto a tutti i giocatori, ma questo non significa affatto che Legend Raiders sia un gioco banale, anzi! Le decisioni da prendere sono tante: per esempio, ogni tessera scoperta che ho sulla plancia comporta che prenderò meno monete quando ne completerò una, ma d’altro canto avrò più possibilità di ultimarne più di una in un turno e quindi “incassare” di più. Le città sono generalmente più difficili rispetto agli artefatti, ma mi daranno sicuramente una moneta in più per ogni successiva scoperta. In più, dovrò anche scegliere bene quali tessere prendere, perché alcune carte bonus richiedono di avere determinati tipi di oggetti (p.es., due città e un’arma). La partita dimostrativa non è durata molto, ma è stata tesissima e, sinceramente, ci ha lasciato la voglia di rigiocare, perché le meccaniche rendono il gioco divertente e probabimente mai noioso, e a noi è venuta voglia subito di provare nuove strategie, nuove scelte, e nuovi modi di pianificare la vittoria.
C’è il fattore caso, e la cosa ci è piaciuta, ma non si è dmostrato dominante, anzi sembra perfettamente integrato nelle meccaniche (e poi in archeologia come nella vita il caso ha un ruolo fondamentale). Legend Raiders è un titolo da provare, giocare e rigiocare, perfetto da intavolare sia come aperitivo prima del gioco della serata, ma anche come pezzo forte della sessione, grazie alla sua rigiocabilità. Vedremo Legend Raiders sugli scaffali del nostro negozio preferito entro la fine del 2019, magari in tempo per Lucca Comics and Games, ma sicuramente per allora saremo pronti ad affrontare giungle, deserti e tundre per dimostrare al mondo che Indiana Croft esiste e siamo proprio noi!