Mancano pochi giorni per supportarlo su Kickstarter, ma è già andato ben oltre il traguardo iniziale: stiamo parlando di Space Race, rivisitazione in salsa boardgame della casa editrice Boardcubator di un gioco di carte del 2017 a cura di Jan Soukal, Michal Mikeš, and Marek Loskot con comparto grafico curato da Dalibor Krch.
Il gioco propone una corsa – in senso lato – all’esplorazione spaziale, dove da uno a quattro giocatori (cinque con l’edizione deluxe) impersoneranno i direttori di altrettante Agenzie impegnate a progettare, costruire, sviluppare tecnologie, assumere scienziati e astronauti per scandagliare lo spazio, raggiungere gli obiettivi e avanzare il più possibile sul tracciato progresso: chi si posizionerà davanti a tutti alla fine del settimo round, infatti, sarà dichiarato vincitore.
Ognuno dei sette round rappresenta una decade di conquiste tecnologiche, a cominciare dagli anni Cinquanta per finire ai giorni nostri. I materiali appaiono nelle immagini di buona qualità, specialmente per la versione deluxe che sarà dotata di modellini di razzi tutti diversi in base alla fazione, ispirati a quelli realmente esistenti, nonché di meeple sagomati. Menzione particolare per il grande tabellone di gioco, dimensioni 90×60, che rappresenta il progetto di un razzo su sfondo blu (il classico blue print) e sembra dare davvero una veste curata e tematica al gioco.
L’elemento principale delle meccaniche è dato dalle carte: ciascuna fazione ha un proprio mazzo base con dodici carte controllo e un’abilità speciale unica. Nella riserva comune ci sono invece le carte propaganda, che rappresentano personaggi iconici come Neil Armstrong e varie attività pubblicitarie, quelle tecnologiche che permettono diverse interazioni, i programmi spaziali che contengono gli obiettivi e le carte breakthrough (scoperta importante). Ciascuna ha un colore abbinato che fa il paio con quello della fase in cui può essere giocata.
Il setup non appare particolarmente laborioso: ciascun giocatore ottiene il proprio mazzo base e i meeple associati, si forma il mazzo di pesca comune con le altre carte, se ne scoprono quattro e si dispongono sugli appositi spazi del tabellone, insieme ai token “progresso missione” e a cinque carte progetto scelte casualmente. Dopodiché si piazza un meeple per giocatore in modo casuale sul tracciato iniziativa e, in base a questo, ognuno pescherà delle carte dal mazzo comune. Infine, si dispongono le miniature i razzi sul tracciato progresso.
Come si diceva prima, il gioco si svolge in sette round, ognuno articolato in tre fasi: gestione agenzia, sviluppo agenzia e fine decade.
Nella prima ognuno pesca una carta e scarta quelle in eccesso al proprio limite di mano, sette, nell’area “universo inesplorato”. Se sono presenti meno carte del numero dei giocatori, si pescano dal mazzo comune fino ad arrivare al valore richiesto. Fatto questo si mischiano e si rivelano tutte, piazzandone solo fino a tre (in base ai partecipanti) nelle rispettive sezioni di appartenenza. Ogni giocatore sceglie e rivela poi la propria carta controllo dal mazzetto personale.
Nella seconda fase ciascuno attiva le proprie carte nel seguente ordine: propaganda, tecnologia, programmi spaziali, scoperte importanti. Da ultimo si attivano gli effetti “burocrazia” presenti in alcune carte. Per poter giocare una carta del tipo corrispondente, però, occorre aver giocato nella prima fase la relativa carta controllo: ad esempio per attivare carte propaganda bisognerà aver scelto una carta controllo propaganda. Inoltre, l’ordine di turno viene rideterminato in base al valore della carta controllo attivata, più alto è e prima si agirà.
Infine, nella terza fase si determinano i progressi ottenuti, gli obiettivi realizzati, le maggioranze nell’area breakthrough e si aggiorna il tracciato iniziativa. Si attiva poi il token “progresso missione” del round corrente.
Al termine del settimo round la partita finisce e chi è primo sul tracciato progresso è dichiarato vincitore, in caso di pareggio vince chi ha il valore più alto di “stage” o, infine, di laboratorio, in base alle carte giocate.
Il gioco sembra quindi richiedere una pianificazione tattica continua sulla base di tipo, valore ed effetti delle carte per conseguire il maggior progresso scientifico e vincere la sfida. Un card driven, dunque, dove i meeple servono a determinare le maggioranze nelle scoperte più importanti e che intende simulare le rivalità storiche tra le diverse fazioni mondiali alla ricerca del primato nella conquista dello spazio.
Un gioco dal tema particolare, sebbene non certo sconosciuto al mondo del nostro hobby, che sembra fare della fluidità del turno di gioco e cura dei componenti uno dei suoi maggiori punti di forza. Sperando di poterlo provare al più presto, non possiamo che constatare l’ennesimo successo della Boardcubator su Kickstarter.