Da qualche giorno è in distribuzione nelle librerie Storie di Giocattoli, il nuovo libro di Andrea Angiolino, famoso game designer italiano nonché giornalista ed esperto di storiografia ludica. Questa uscita, da parte dell’editore Gallucci, sembra quasi essere diventata un appuntamento ricorrente, visto che a cadenza annuale sono già stati pubblicati nelle precedenti estati Storie di Giochi prima e Ai bambini basta niente per giocare poi. Una trilogia che parla di gioco in tutte le sue sfaccettature e si rivolge tanto agli appassionati quanto ai curiosi, strizzando in particolare l’occhio a quei genitori-giocatori che vogliono farsi una “cultura ludica mostruosa”!
Storie di Giocattoli è un agile saggio di 160 pagine che in una novantina di voci racconta aneddoti, curiosità e notizie stravaganti legate ai diversi giocattoli che hanno riempito le ore della nostra infanzia e quella dei nostri figli e nipoti. In questo senso rappresenta un bellissimo ponte tra generazioni, che unisce grandi e piccoli attraverso oggetti ludici che, se a una rapida consultazione possono sembrare tratti da epoche diverse, sono invece tutti perfettamente reperibili e giocabili al giorno d’oggi.
Per la maggioranza di questi l’uso è fortemente legato al gioco inteso come sistema di regole che ne definisce precise strategie di utilizzo individuale o collettive: per quei giochi da fare in casa, per esempio i Soldatini (con una specifica trattazione per i mitici Atlantic) o le Piste da corsa o le Freccette; così come per quelli che coinvolgono attività all’aria aperta, come i Boomerang, i Cerchietti, il Volano o ancora gli Aquiloni e il Going.
Ogni voce è piena di storie intorno a quel tipo di giocattolo, e questo vi permetterà di stupire i vostri amici a cena raccontando spigolature e aneddoti, come il fatto che l’invenzione dei Gormiti sia opera di un trentenne stagista della Giochi Preziosi, profondo ammiratore di Tolkien, che poi, anche grazie all’exploit delle sua invenzione, ne è diventato Direttore Marketing. Oppure vi forniranno argomentazioni sull’utilizzo delle armi-giocattolo (ammesso lo vogliate!) portando come tesi a favore addirittura la testimonianza di Umberto Eco e la sua scelta di padre di farle usare al figlio, come atto liberatorio e stimolo alla riflessione sugli eventi bellici susseguitisi nella storia dell’uomo.
Il libro è impostato in modo da essere pieno di rimandi trasversali, come quelli che partono dalle famigerate (e temibili) Palline Clic-Clac per arrivare al moderno Fidget Spinner (che sebbene contemporaneo scopriamo aver avuto un precursore nel 1993), in un percorso sulle mode compulsive destinate comunque a cadere presto in disuso, ma anche talvolta a ritornare a distanza di anni. Oppure possiamo seguire le relazioni che gemmano dalla voce Elastico, trattato come giocatolo a sé ma anche come “punto stella” da cui partire verso diversi altri giocattoli di cui è precursore, componente o ispiratore.
Scritto nel solito stile leggero e divertente di Andrea Angiolino, questo libro si rivela una miniera di informazioni che rischiano di diventare anche uno stimolo a nuovi interessi e collezioni, soprattutto per un pubblico come quello dei giocatori, così facilmente avvezzo nel farsi coinvolgere da qualsiasi argomento abbia un carattere ludico!