Terrinoth è di nuovo in pericolo. Le armate dei non-morti di Waiqar sono sul piede di guerra, i barbari adoratori di demoni di Uthuk Y’llan spadroneggiano ovunque, e la baronia di Kell non è più. Insomma, un giorno come un altro, a Terrinoth. Un giorno che vedrà la nascita di nuovi eroi, e l’inizio di nuove leggende delle tenebre… oppure un classico TPK (Total Party Kill)?
Ebbene, sta a noi guidare queste nuove leggende, giocando contro un’IA digitale, perché il nuovo nato in casa Fantasy Flight, Descent – Leggende delle Tenebre (LdT), è pronto a sfruttare ogni bit del vostro dispositivo per lanciarvi contro creature mostruose e trappole terribili, ma anche per permettervi di costruire armi e imparare abilità. Ma laFantasy Flight Games (FFG) è andata oltre, e ha definito questo nuovo Descent come “il dungeon crawler definitivo”. Ha esagerato, o le potenzialità ci sono? Cerchiamo di capirlo dal regolamento ma anche dalle impressioni di chi oltreoceano (e oltre Manica) lo sta già giocando da un po’.
Descent – Leggende delle Tenebre è un titolo per 1-4 giocatori ideato da Kara Centell-Dunk e Nathan Hajek, contenuto in una scatola gigantesca, che include miniature in plastica, dadi, carte, plance e segnalini, ma anche, per la prima volta nella serie, ambienti 3D (in cartoncino, da montare). E' appena uscito negli Stati Uniti in inglese ed è in dirittura d'arrivo anche nella sua versione Italiana targata Asmodee. Va detto subito, per chiarezza, che non siamo davanti alla terza edizione di Descent, ma abbiamo a che fare con un titolo nuovo, del tutto incompatibile coi precedenti, con meccaniche nuove e indipendente dal resto della serie; non aspettatevi quindi un “Descent con l’app”, ma qualcosa di nuovo – anche se ci sono facce note sia nelle meccaniche che nella storia (dopotutto, sempre a Terrinoth siamo). La seconda cosa da puntualizzare all’inizio di questa disamina è che Descent LdT è un gioco totalmente dipendente da app. Nella scatola trovate carte, miniature, dadi e segnalini, ma senza scaricare l’app non potrete utilizzare questi oggetti – vero, magari le miniature potete usarle in altri giochi. L’app di Descent LdT è il motore del gioco ed è necessaria per fruire dei contenuti di questa enorme scatola. Naturalmente, dibattere sulla bontà o meno dei giochi dipendenti da app esula da questo articolo, ma ci sono alcune considerazioni che faremo più avanti e che riguardano appunto questa scelta della FFG.
I componenti sono di diverse qualità: i dadi e i segnalini sono funzionali, le miniature davvero eccezionali – ci azzardiamo a dire che siano le migliori mai realizzate dalla FFG (qualcuno ha segnalato che sono troppo piene di spigoli e parti appuntite, e quindi dolorose da tirar fuori dalla scatola). L’artwork è, come dovrebbe essere, una questione soggettiva – ricorda un po’ quello stile alla Tony DiTerlizzi di AD&D Planescape, ma non ai suoi livelli: può piacere o meno, ma è sicuramente differente da quanto visto ambientato a Terrinoth sino ad oggi. Discorso a parte invece meritano gli arredi 3-D, che sono in cartoncino pressato da montare a incastro; anche qui, le critiche nell’oceano digitale di Internet non sono mancate, sia per i materiali (ormai elementi 3D in plastica o resina si trovano davvero per tutte le tasche), sia per la laboriosità necessaria a costruirli e posizionarli ogni volta. Però Descent LdT usa moltissimo gli arredi: per la prima volta nella storia del gioco è possibile, come vedremo, cercare praticamente in ogni pezzo presente sulla mappa – grazie all’app, qualcosa succederà quasi sempre.
Ovviamente non possiamo, al momento in cui scriviamo, valutare la versione italiana dell’app. Mentre sul fronte di quella inglese, le critiche maggiori ricevute, da nomi illustri tra i creatori di contenuti internet, è che non si è investito abbastanza sul doppiaggio dei personaggi; ma dal punto di vista delle meccaniche del gioco, sembra che questa app funzioni benissimo, rimuovendo quasi tutte le necessità di bookkeeping e permettendo quindi una quantità di azioni e di meccaniche che avrebbero invece richiesto un sacco di carte (o di carta e matita), come per esempio quelle relative alla fase cittadina, in cui si possono costruire e migliorare equipaggiamenti e armi, e gestire al meglio i personaggi tra un’impresa e un’altra. A giudicare da chi ha già sviscerato l’applicazione, questa parte funziona benissimo in solitario ma in più giocatori può essere vissuta male: spesso attendere che uno finisca di gestire tutte le cose da fare col proprio personaggio diventa lungo e, diciamocelo, noioso.
La preparazione di una partita a Descent LdT è semplice: si scelgono i personaggi, si avvia l’app, e si prepara la mappa come da istruzioni su schermo. All’inizio di una campagna ci saranno solo quattro dei sei eroi disponibili: gli altri due verranno “sbloccati” dopo determinati eventi nel corso delle avventure. Il gioco funziona esattamente allo stesso modo sia in coop che in solo: in quest’ultima modalità, il giocatore controllerà due eroi.
Gli eroi sono rappresentati da una miniatura, un indicatore di salute a quadrante rotabile, e una scheda a doppia faccia. Su quest’ultima sono indicati a sinistra abilità speciali e risultati degli impulsi (come negli altri Descent), mentre a destra ci sono tutti i valori e le abilità necessarie per gestire il nostro eroe: il valore di movimento, cioè di quante caselle si può muovere per ogni azione movimento; il valore iniziale della salute; i 4 attributi (forza, agilità, intuito e volontà) espressi come bonus o penalità di successi, e necessari per le varie prove del gioco; attacco e difesa, espressi come tipo di dado da tirare; e infine la quantità di segnalini fatica con cui iniziamo la partita.
Una volta effettuate le preparazioni, si può iniziare l’impresa, e ogni round di gioco è diviso in due fasi: eroi e tenebre. Nella fase eroi, ogni personaggio può scegliere di compiere 3 azioni tra le seguenti: manovra, che permette di spostarsi di un numero di caselle pari al proprio valore movimento e interagire coi segnalini vista (che essenzialmente possono aggiungere altri pezzi di mappa o innescare incontri); combattimento, che è descritto più avanti; esplorazione, che permette di interagire con elementi 3D o segnalini esplorazione; approntamento, che consente di girare una carta nella propria area di gioco (arma, oggetto, personaggio, etc.); e eventuali azioni uniche previste da alcune carte.
Il combattimento ricorda un po’ la serie Descent classica, ma i dadi usati stavolta possono avere più facce: come indicato sulla carta arma dell’eroe. A questo proposito, una meccanica interessante introdotta qui in Descent LdT è proprio quella delle armi: ogni eroi ha due armi di partenza, inserite in una bustina trasparente, in modo da poter girare la carta risultante sul lato che ci serve, essenzialmente cambiando arma. Questa azione (“approntamento”, come vedremo più avanti) è possibile sempre durante uno scontro – in base, ovviamente, alle nostre necessità tattiche; inoltre, le armi possono essere migliorate durante la partita: in questo caso, basterà estrarre la carta dell’arma e infilarla di nuovo nella bustina con il lato migliorato visibile. Va detto che anche la carta eroe funziona allo stesso modo: ogni lato è differente, e si può scegliere quale lato usare di volta in volta.
Tirando il dado indicato dall’arma si possono ottenere tre diversi risultati: stelle, che contano come successi; segni più, che valgono come vantaggi (spendendo punti fatica i vantaggi si convertono in successi); e fulmini, che indicano gli impulsi come nel resto della serie Descent. I risultati vanno inseriti nell’apposita finestra dell’app; i nemici hanno un valore armatura che riduce i danni, e talvolta hanno abilità speciali difensive che gli eroi scopriranno solo quando vengono attivate.
Come in praticamente tutti i giochi con app della FFG, quando gli eroi hanno terminato la loro fase, si passa a quella delle tenebre, in cui l’app registra il passare del tempo, attiva i nemici, trasmette eventuali messaggi o note sull’impresa, e potrebbe anche suggerire le prossime tattiche che impiegheranno i nemici. Il gioco procede con l’alternarsi di queste due fasi finché non si vince raggiungendo gli obiettivi dell’impresa, o si perde quando un eroe con una ferita grave ne subisce un’altra oppure se gli obiettivi non possono più essere raggiunti. Vincere o perdere avrà conseguenze sugli scenari successivi della campagna, in una serie di avventure che risponderanno quindi in maniera dinamica al comportamento degli eroi. Il susseguirsi delle imprese porterà avanti la campagna, che spesso richiederà la presenza di specifici eroi per un determinato scenario. Gli eroi cresceranno in abilità e potenza, e sarà anche possibile giocare imprese secondarie, cioè non direttamente relate alla trama principale, ma che permettono magari di raccogliere oro, risorse e oggetti nuovi.
Tra un’impresa e un’altra, gli eroi possono recarsi a Frostgate, la città in cui dimorano, per riposarsi, migliorare le abilità, e fare acquisti e crafting, cioè costruire o modificare armi ed equipaggiamento. Questa fase è totalmente mediata dall’app, e quindi senza un’esperienza di prima mano non si può dire molto, se non che ogni eroe deve portare a termine tutti i propri acquisti e miglioramenti prima che il prossimo possa agire; questo significa tempi di attesa che a volte possono essere pure lunghi per gli altri giocatori. Tale aspetto è stato decisamente criticato da chi gioca in multiplayer, mentre in solitario diventa un grande vantaggio del gioco perché offre finalmente un crafting in stile videogiochi davvero completo.
Di fatto, Descent LdT si presenta come un videogioco con pezzi fisici. Qualche geek della prima ora porà ricordare Football Fortunes di Brian Clough, un gioco da tavolo manageriale sul calcio mediato dal Commodore 64, in cui eventi, partite e simili erano gestiti dal computer, mentre i giocatori muovevano le loro pedine su un tabellone fisico in stile Monopoli, acquistavano e vendevano giocatori rappresentati da carte e preparavano schemi e formazioni che poi andavano inserite nel computer prima della partita. Probabilmente questo vecchio gioco è più vicino a Descent LdT di quanto lo siano giochi con strutture simili della FFG come Case della Follia o ancora di più Viaggi nella Terra di Mezzo. In Descent LdT in pratica il dispositivo elettronico media tutto, anche se i pezzi fisici sono senza dubbio utili per condurre gli scontri. Questo è un difetto? Difficile dirlo. Le meccaniche di Descent LdT sembrano valide, il combattimento è ottimamente implementato e non si riduce a un mero tiro di dadi ma richiede anche una gestione delle risorse (principalmente la fatica e la rotazione delle carte), molto più tattico quindi di diversi concorrenti, e il crafting è al momento uno dei migliori nel genere: e soprattutto questo aspetto funziona bene proprio grazie all’implementazione di un’app ben concepita. D’altro canto, alcune delle critiche negative si concentrano sui tempi di attesa di alcuni aspetti in città (il crafting è uno di quelli) quando si gioca in gruppo. Altre sono state mosse alla storia; non che Terrinoth brilli di originalità – d’altro canto la ricerca dell’originalità a tutti i costi può risultare persino negativa; però effettivamente le storie dei personaggi sono un po’ scialbe. Altro fattore fortemente discusso nelle comunità online (e che capita sempre più spesso per questo tipo di prodotti) è: quanto verrà supportata l’app? Molti già fanno conto su app alternative sviluppate dalla comunità dei fan, il che ci sembra un discorso assurdo, considerato che il gioco è appena uscito e chiaramente avrà almeno una prima ondata di espansioni: basandoci su quanto scritto sulla scatola, siamo infatti davanti al primo Atto di una campagna, e ci aspettiamo almeno il secondo. Avere un quadro completo di Descent LdT senza giocarlo è estremamente complicato, perché la stragrande maggioranza del gioco avviene solo via app, e non c’è alcuna possibilità di poter vedere come funziona se non guardando i video di partite.
Dunque, Descent LdT è davvero il DC definitivo? No, ma solo perché al momento non esiste un DC definitivo: il genere è letteralmente esploso negli ultimi anni, investendo persino gli Euro gamer (che ora hanno i loro “dungeon crawler” esclusivamente puzzle / gestionali), e non crediamo che Descent LdT abbia quindi alzato l’asticella. Quel che ci sembra, da quanto visto e letto, è che Descent LdT rappresenti la miglior incarnazione di un sistema di gioco che esiste ormai da 16 anni, che ha cercato di espandersi con successi e insuccessi praticamente in ogni direzione, e che tuttavia è riuscito a crearsi un nucleo di fan ai limiti del fanatismo, in molti casi, che addirittura hanno i loro modi di giocare alle varie incarnazioni di Descent. Ma secondo noi questa versione (ribadiamo: non edizione, ma versione) è andata ben oltre i limiti delle precedenti. Non è affatto esente da difetti, anzi; ma sono difetti che in generale non riguardano il comparto ludico: le meccaniche appaiono infatti ottime, e il gioco è fluido e, a giudicare da praticamente tutti quelli che lo hanno giocato, è anche coinvolgente. Il nostro consiglio? Provatelo, approfittate delle prossime fiere e dei negozi che organizzeranno dimostrazioni (o magari alla prossima PLAY dove speriamo arrivi in tempo), ma fate attenzione: potreste rimanere folgorati da amore a prima vista.