Come sarà il pianeta migliaia di anni da oggi? Cosa sarà rimasto della crisi ambientale che stiamo vivendo e dei terribili danni inflitti dall’uomo agli ecosistemi? Non ci è dato saperlo: nemmeno i modelli più avanzati possono offrire un quadro anche vagamente preciso. Ma se dovessimo esistere ancora, saremmo capaci di capire che la Terra va difesa, e non sfruttata?
Questo è il principio dietro Earthborne Rangers, un gioco che ci mette nei panni di ranger che esplorano e salvaguardano le comunità umane e la natura in una sperduta Vallata, migliaia di anni nel futuro. Piante e animali si sono evoluti ulteriormente, con forme di vita simili a quelle che conoscevamo, ma abbiamo perso la capacità – o forse la voglia di classificarli, e quello che importa è usare le nostre conoscenze per il bene della comunità.
Earthborne Rangers è un Living Card Game (LCG) per 1-4 giocatori, ideato da Andrew Navaro (Marvel Champions, Arkham Horror Card Game, Journeys in Middle Earth) e Adam e Brady Sandler (Warhammer Quest The Adventure Card Game, Altar Quest), che si avvale delle illustrazioni di notevoli artisti come Evan Simonet e scrittori del calibro di Sam Gregor-Stewart. La trama, come dicevamo, segue le vicende di un gruppo di ranger che esplorano una Vallata, e devono condurre una serie di missioni. La scatola base, forte di oltre 500 carte, rappresenta una completa campagna con molte missioni secondarie e, come vedremo, con assoluta libertà di movimento da parte dei giocatori. Il gioco è appena uscito con ottimo successo (oltre 450.000$ raccolti) da una campagna di finanziamento sulla piattaforma Kickstarter, e dovrebbe essere consegnato ai backer entro luglio 2022. Tra le lingue disponibili, c’è anche l’italiano: localizzazione e distribuzione per il nostro paese sono state prese in carico da Fantasia Store, alla sua prima esperienza come editore (Fantasia Edizioni), che peraltro dovrebbe portare già all’imminente PLAY di Modena una versione demo giocabile quasi sicuramente localizzata nella nostra lingua.
Ma lo sviluppo di Earthborne Rangers non è “ambientalista” solo nel concept: Navaro in persona ha deciso di proporre questo gioco con distribuzione solo online e con materiali quanto più ecosostenibili è possibile; per esempio, le miniature opzionali sono in peltro, non in plastica o piombo. L’intero gioco è concepito e realizzato con la sostenibilità ambientale come primo requisito: una sfida davvero non da poco. Di fatto non siamo davanti a un LCG nella norma, non soltanto per l’ambientazione. Le meccaniche non saranno originali – dopotutto gli autori conoscono bene il genere e sanno cosa può funzionare meglio e cosa no, ma sono combinante insieme in maniera elegante e convincente, e soprattutto l’ambientazione si sente parecchio, cosa che non sempre negli LCG viene realmente garantita.
Abbiamo potuto provare il gioco in una sua versione “digitale”, sulla piattaforma TableTop Simulator, in un’anteprima di quel che i giocatori italiani potranno poi toccare con mano nelle prossime fiere, a quanto ci è stato detto dai nostri ospiti di Fantasia Store, Andrea Tessadri e Davide Gadenz, che ci hanno illustrato il progetto, le idee e le meccaniche, e ci hanno poi guidato in una partita introduttiva, la cui missione non vi riveleremo, per evitare di rovinarvi la sorpresa quando potrete provarlo a PLAY o in futuro.
Ogni giocatore inizia con un proprio mazzo di carte, che viene costruito in base al tipo di personaggio e alla “classe” che vogliamo interpretare. Possiamo infatti creare il nostro ranger come vogliamo, partendo da quattro Aspetti, che sono Fitness, Spirit, Awareness e Focus; ciascuno di essi avrà un valore numerico (che in termini di gioco ci fornirà dei gettoni dell’appropriato colore e tipo), e un’azione base che ci sarà utile durante la partita, come esplorare o guarire. Gli aspetti, insieme a background, personalità, interessi e specializzazione, ci porteranno a poter scegliere tra un pool di carte per formare il nostro mazzo base. La creazione del personaggio ricorda molto un gioco di ruolo, e infatti Earthborne Ranger sembra voler ricreare quel tipo di esperienza in un LCG, riuscendoci bene in diversi aspetti. La personalizzazione del mazzo iniziale è infatti solo l’inizio: durante la partita potremo esplorare liberamente la mappa e interagire con persone e animali come preferiamo. Questo è possibile grazie a una combinazione tra meccaniche di carte e lettura di paragrafi da un libro delle storie – potete un po’ immaginarlo come un gioco di Laukat combinato con un LCG in stile Arkham Horror. I personaggi non dimenticheranno quel che abbiamo fatto e come li abbiamo trattati, e l’intera campagna si adatta al modo di giocare dei ranger.
L’azione stessa si svolge in diverse aree: quello che abbiamo attorno, più l’area generale in cui ci troviamo; la difficoltà della partita è variabile (a scelta del giocatore), e determinata dalle condizioni climatiche: noi abbiamo giocato durante un temporale, che stanca progressivamente i ranger, prima di trasformarsi in insidiosa nebbia. Attenzione, però, perché stancarsi o subire danni significa scartare carte dal nostro mazzo, ma una volta esaurito non potremo rimescolarlo: avremo perso lo scenario. Come in un gioco di ruolo, una sconfitta non significa necessariamente il fallimento della campagna, ma può costarci cara.
Le meccaniche di gioco sono facili da recepire: quando vogliamo compiere un’azione, investiamo i nostri gettoni (che recupereremo alla fine del turno) e scartiamo, se vogliamo o possiamo, carte che abbiano il simbolo richiesto dalla prova; poi peschiamo una carta modificatore, che ci fornirà appunto un valore da aggiungere o sottrarre al nostro totale, e confronteremo il risultato finale con la difficoltà richiesta. Tuttavia, le carte modificatore attivano una serie di eventi nelle altre carte in gioco, creando situazioni a cascata che non sempre finiscono bene per noi: per esempio, la nostra azione riesce, ma il modificatore attiva la pioggia forte, che ci fa stancare, o magari cancella le tracce della nostra “preda”. Le azioni possono comportare la scoperta di nuovi posti, nuove opzioni, o liberarci temporaneamente o definitivamente di alcune minacce.
E qui c’è una delle parti più “GdR” di Earthborne Ranger: abbiamo davanti un grosso felino delle rocce? Coi vari LCG siamo abituati a combatterlo, il che in questo gioco potrebbe nuocerci non poco; perché invece non provare ad aggirarlo, o usare l’ambiente per liberarci di lui? Sappiamo che questi felini sono territoriali e aggressivi… magari portarlo lentamente nel territorio di un altro della stessa specie potrebbe permetterci di scappare senza rischiare ferite gravi in una lotta difficile.
La risoluzione dei problemi usando tutte le carte in gioco, quindi l’ambiente e il mondo che ci circonda, è quello che davvero distingue Earthborne Ranger dagli altri LCG, insieme, come dicevamo, all’ambientazione che si percepisce in ogni azione di gioco. Inoltre, niente ci impedisce di seguire le nostre strade e ignorare a lungo la missione principale, magari concentrandoci su aspetti che ci interessano di più, come esplorare (la mappa è gigantesca), o cercare artefatti del mondo antico, o aiutare il prossimo (o rapinarlo, è possibile pure questo, anche se non è proprio da Ranger…). La libertà di azione è davvero prossima a quella di un gioco di ruolo, e ci sentiamo di dire che si tratta di un granpunto di forza, in un settore dove dominano due o tre titoli che, anche se molto gradevoli, non hanno questo respiro così ampio. La libertà concessa e la somiglianza ad un GdR però potrebbero contemporaneamente costituire una barriera per chi invece è abituato a giocare più con le meccaniche e meno con l’ambientazione: l’idea di non dover per forza ricorrere alla sistematica distruzione dei nostri avversari, e la necessità di prendere decisioni del tutto slegate da una trama guidata potrebbero far sentire spaesati molti appassionati. Insomma, questo aspetto, insieme alle decisioni in materia di distribuzione e produzione costituiscono insieme la forza e la debolezza del progetto.
Di certo, Earthborne Ranger ci ha convinti, se dobbiamo basarci sulla partita di prova; e a detta dei nostri ospiti (ma anche di quanto visto nella campagna di crowdfunding) il gioco offre molto di più di quel che si può solo intravedere nella demo. Dobbiamo certamente aspettare la distribuzione e soprattutto la risposta del pubblico, ma già il finanziamento su Kickstarter lascia ben sperare. Da parte nostra, vi invitiamo a venire a PLAY e a Lucca Games per provare Earthborne Rangers e farvi da soli un’idea del gioco. Dopotutto, non tutti i futuri sono tenebrosi e pieni di proiettili ed esplosioni… magari è la volta buona per il nostro vecchio e unico pianeta!