sabato 23 Novembre 2024

Ristorante Italia: apriamo un localino… è sempre un buon business!

“Noi italiani ci dovete lasciar perdere su tre cose: moda, design e ristorazione!” E tra le tre, Red Glove punta senza alcun dubbio sulla terza. Ristorante Italia è una delle novità che la piccola ma dinamica casa editrice di Carrara presenterà alla prossima edizione di Essen. Un gioco che mescola ricette e capacità manageriali per far portare il proprio ristorante ai fasti delle tre stelle Michelin. Prevediamo un notevole interesse da parte dei giocatori internazionali, “perché come si mangia in Italia non si mangia in nessun altro paese!”. Noi lo abbiamo provato e ve ne parliamo… a bocca piena!

Ristorante Italia è un titolo di tre esordienti (Riccardo Guerra, Giulio Guerra e Marco Mutta) che coniuga finzione ludica e realtà gastronomica su un tema caro a tutti: il buon mangiare. Uno degli aspetti più singolari, sicuramente destinato a suscitare la curiosità di molti, è l’utilizzo nel gioco di ricette vere che possono essere scaricate via internet per poterle comodamente riprodurre nella propria cucina. Ma nel gioco cosa si fa?
I giocatori rappresentano imprenditori che, aperto ognuno un nuovo ristorante, cercano di farsi concorrenza per diventare, in quattro stagioni, i titolati del migliore ristorante della città!
Ogni stagione si articola in tre turni azione seguiti da tre turni punteggio.
In ogni turno azione il giocatore può fare due azioni scegliendole liberamente tra pescare una carta ricetta o pescare una carta vino o comprare un ingrediente al mercato.
Ogni carta ricetta rappresenta una portata (antipasto, primo, secondo o dessert) la cui difficoltà di realizzazione è indicata dal numero di cappelli da chef sopra riportati. In un dato momento, si possono realizzare solo quelle ricette che richiedono il numero di cappelli che si possiede. Inoltre a ogni ricetta è assegnata una categoria di cibo (carne, pesce o vegetale) e una di ristorante (agriturismo o ristorante di lusso). Tutte queste combinazioni sono fondamentali per cercare di comporre i mix che permettono di guadagnare a fine partita punti prestigio bonus (per esempio, un menu tutto di carne o di pesce, piuttosto che un menu completo composto da tutte le portate). Ogni ricetta produce di per sé un valore specifico di monete e di punti prestigio, e contiene l’indicazione del vino che meglio le si accompagna.
Le carte vino hanno un costo di acquisto ma generano guadagno e punti prestigio (se i vini sono correttamente accostati alle ricette forniranno anche altri punti bonus).
Gli ingredienti sono di sei tipologie e possono essere comprati da altrettante rivenditori, pagandoli e sostituendo sul banco l’ingrediente preso. Insieme all’acquisto l’azione può comprendere anche un nuovo totale rifornimento del banco, con cui sperare di ottenere un ingrediente non disponibile o da usare per gettare nel cesto della spazzatura ingredienti utili ai nostri concorrenti!
Dopo i tre turni azione, si passa ai tre turni punteggio.
Il primo è il turno del critico, in cui ogni giocatore realizza quelle ricette di cui dispone l’intero set di ingredienti (e solo se ha i cappelli da chef necessari). Ogni giocatore prende così i punti prestigio per le ricette realizzate (ma deve rispettare dei limiti, per esempio non può preparare più di due ricette per lo stesso tipo di portata). Poi, in funzione della quantità di punti prestigio delle ricette realizzate, si definiscono le scelte del critico, che permettono al giocatore di avanzare sul misuratore della qualità del cuoco di ogni ristorante (in modo da acquisire nuovi cappelli chef).
Il turno del vip si sostanzia in un’asta con cui attrarre il vip (di turno… appunto!) nel proprio ristorante e guadagnare i relativi punti prestigio.
Infine il turno dei guadagni fa incassare tante monete quanto è il valore di ricette e vini che si è riusciti a calare.
La sequenza si ripete per quattro stagioni e al termine si calcolano tutti i punteggi, in funzione delle combinazioni di menu, di specialità preparate, della migliore ricetta, del numero di cappelli del nostro chef e altro.
Tutto qui? No, perché questa è solo la versione base del gioco, quella per “principianti cuochi”. Nella versione avanzata, dedicata agli “chef famosi”, ci sono carte bonus che si possono comprare per acquisire poteri speciali, come rovistare tra la spazzatura per recuperare ingredienti necessari… roba da veri chef tre stelle!
Ci sono gli ingredienti per dare un tocco speciale alle ricette (forniscono punti critica in più); sono disponibili sale aggiuntive che fanno guadagnare ulteriori punti prestigio; si possono prendere lezioni di cucina per avanzare più velocemente sulla scala dei cappelli chef.
Le meccaniche utilizzate sono tutte assai classiche ma ben amalgamate.
Il gioco risulta così divertente e gira bene, offrendo molte strade per raggiungere la vittoria.
I giocatori interagiscono in alcuni momenti (cambiando gli ingredienti dei banchi oppure puntando nell’asta dei vip) ma soprattutto gestiscono individualmente il proprio turno, senza però troppi tempi morti per chi non è di turno.
 I materiali sono deliziosi (abbiamo giocato con un mock-up composto da componenti definitivi o quasi) e le illustrazioni, dell’ottimo Guido Favaro (Jerusalem, De Vulgari Eloquentia) sono di alta qualità, anche se il taglio umoristico rischia di dare al gioco una connotazione esclusivamente da family game mentre (sia per la versione avanzata, sia per il tema trattato con molta competenza) è in grado di soddisfare palati ludici decisamente più fini.
Insomma, da questa prima impressione Ristorante Italia, sembra il classico gioco destinato a piacere un po’ a tutti, principianti e non, oltre a presentare un potenziale non indifferente per intrigare anche quella parte di pubblico femminile che normalmente non gioca. Un buon prodotto che, incentrato com’è sulla cultura gastronomica italiana, può rivelarsi anche un ottima idea per un regalo strenna!

Galleria di immagini di Ristorante Italia a Norimberga 2011

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