martedì 5 Novembre 2024

[Lucca Games 2011] EVO: dinosauri ed evoluzione in gioco

Nel 2001 la Eurogames pubblicò la versione inglese di un gioco francese scritto da Philippe Keyaerts, intitolato Evo – The last gasp of the dinosaurs. Adesso sta per uscire la versione italiana della nuova edizione di questo gioco che ha rapidamente raggiunto lo status di “classico” grazie ai meccanismi semplici, ma che forniscono un’esperienza di gioco piuttosto ricca ed intrigante. Noi di Gioconomicon abbiamo avuto occasione di provare qui a Lucca Games 2011 la nuova edizione, che si presenta praticamente inalterata come regolamento, ma con un restyling che potremmo definire totale dal punto di vista della grafica.

Evo è un gioco dal funzionamento semplice: ciascuno dei 3-5 giocatori possibili controlla una popolazione di animali (ci sono 4 dinosauri ed uno pterosauro tra cui scegliere, ma a parte la grafica non hanno differenze apprezzabili in termini di gioco). Questa popolazione, rappresentata da 8 dinosauri in legno, esiste su una mappa divisa in aree di diversi colori che rappresentano una sorta di “fasce climatiche”. Ma prima di parlare in dettaglio delle meccaniche, vale la pena spendere due parole sulla veste grafica di questa nuova edizione.

Fin dalla scatola, il prodotto presenta una veste radicalmente diversa da quella dell’edizione originale. In qualche modo persino la mappa è leggermente cambiata, mentre i cambiamenti più grandi riguardano gli altri componenti del gioco.

A proposito della mappa, va detto ancora che cambia a seconda del numero dei giocatori, diventando più grande per consentire maggior spazio di manovra ai giocatori stessi.
La dotazione del gioco comprende, oltre a 5 set di dinosauri ed un cilindro in legno in 5 colori diversi,  una quantità di segnalini (geni e clima), un dado per risolvere gli scontri, un mazzo di carte, una grande ruota del clima in cartoncino, una plancia in cartone per indicare l’iniziativa ed anche per gestire le aste (ne saprete di più continuando a leggere) e 5 plance, ciascuna con una splendida illustrazione di un dinosauro, contornato da aree in cui andranno piazzati i geni che potenziano la specie controllata dal giocatore.

Il gioco si svolge in turni e termina quando la cometa colpisce la terra, causando la famosa estinzione che gli studiosi chiamano KT. Quella in cui si sono estinti i dinosauri (ma non gli uccelli), intendiamoci. Ogni turno inizia con l’estrazione di un segnalino clima, che determina come e di quanto si sposta la ruota che indica il clima sul pianeta.
Ogni volta che la ruota si sposta, un tipo di area diventa vivibile, due diventano più calde e più fredde ed un quarto diventa mortale. Questo significa che i dinosauri prosperano nel clima vivibile, hanno bisogno di adattamenti per sopravvivere nei climi più caldo e più freddo, e si estinguono invariabilmente nelle aree in cui il clima è mortale. Il clima cambia di turno in turno e questo comporta un’attenta pianificazione degli spostamenti dei propri dinosauri.
Determinato il clima, vengono estratti alcuni segnalini “gene”, che forniscono adattamenti ed abilità, ed una carta coperta. I giocatori a questo punto partecipano ad un’asta per acquistare uno ed uno solo dei geni disponibili. Gli effetti dei geni sono variabili: da adattamenti al caldo e freddo al movimento, riproduzione, difesa ed attacco, e persino abilità speciali. Per l’asta si usano i punti vittoria, quindi puntare alto può convenire ma al prezzo di punti che potrebbero essere utili per un rush finale.
Dopo la fase asta, i cui risultati peraltro determinano anche l’iniziativa per il resto del turno, i giocatori spostano i loro dinosauri, e possono causare scontri tra diverse popolazioni. Il combattimento viene risolto col tiro di un dado speciale, il cui risultato può essere alterato da alcuni geni ed alcune carte.

La fase movimento naturalmente serve a posizionare i propri dinosauri in posizione tale da sopravvivere al cambiamento di clima, ma anche tale da permettere la riproduzione, cioè il posizionamento di nuovi dinosauri in aree limitrofe (anche qui i geni possono modificare questa fase).
Una volta ultimata questa fase, c’è la fase estinzione, in cui tutti i dinosauri incapaci di adattarsi al nuovo clima vengono rimossi dalla mappa. Per ogni dinosauro rimasto, il giocatore che li controlla ottiene un punto vittoria.
Poi inizia un nuovo turno, e si procede così finchè dalla pila dei segnalini del clima non spunta la cometa (che sta sempre tra gli ultimi tre segnalini).
In conclusione, Evo è un bel gioco, adatto ad un pubblico molto vasto e persino (per esperienza diretta) utilizzabile come ausilio didattico per esempio per spiegare le correlazioni tra genetica, popolazioni, ambiente ed estinzioni. Il lavoro grafico effettuato per questa nuova edizione è notevolissimo e dà un tocco di “serietà” ad un gioco che prima alcuni avevano considerato troppo da “cartoon”. I cambiamenti in fatto di regole rispetto alla vecchia edizione sono praticamente nulli, eccetto il modo di cambiare del clima (e francamente quello precedente era più soddisfacente e più vario). In breve, Evo è un titolo che probabilmente incontrerà il successo di pubblico che merita, e che troverà il suo posto in ogni ludoteca che si rispetti.

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