Lucca Games 2011 è l'occasione di debutto di una nuova casa editrice: District Games ha infatti allestito il suo stand nell'area Games per presentare e promuovere il proprio gioco di lancio, intitolato Warage e sviluppato dai due fondatori Luca Grasso e Pietro Puglisi.
Si tratta di un gioco di carte collezionabile fantasy in cui i partecipanti impersonano eroi di un universo fantastico impegnati a darsele di santa ragione.
Se, come probabile, starete pensando che non si tratta della più originale delle premesse non possiamo che avallare la vostra impressione: l'originalità non è certo il punto di forza di Warage.
Fortunatamente, dopo aver provato il gioco con gli autori possiamo premettere che questa mancanza viene apparentemente sopperita con una certa qualità delle meccaniche stesse.
Ciascun giocatore può assemblare un eroe selezionando una delle sei razze disponibili – umano, elfo, orco, nano, angelo e tritone – e una delle tre classi attualmente previste – guerriero, paladino e mago, per un totale di diciotto possibili combinazioni. All'eroe così creato va abbinato un mazzo di almeno 50 carte, formato da artefatti, armi, incantesimi e altre tipologie.
La creazione del mazzo dovrebbe rispecchiare le peculiarità della razza e della classe selezionate: ogni carta è infatti utilizzabile in un mazzo senza particolari limitazioni (se non di quantità), sebbene alcune di esse siano evidentemente studiate per avvantaggiare un classe/razza. Dunque, può esistere ad esempio un'arma che guadagna un bonus in attacco se impugnata da un orco o una magia particolarmente efficace se lanciata da un elfo, il tutto senza aumento di costo per utilizzare la carta stessa.
Già che lo abbiamo citato, vale la pena indicare come funziona il costo per mettere in gioco le carte: ciascun giocatore parte con 100 punti vita e perde la partita quando questo valore decresce fino a zero. Ogni carta che viene giocata ha un costo che va corrisposto in punti vita, di fatto indebolendo il nostro eroe. In qualsiasi momento il giocatore potrà anche scartare le carte equipaggiate riguadagnando una parte dei punti-vita perduti per metterle in gioco, un'operazione che va valutata con grande attenzione dal momento che va a ridurre l'equipaggiamento dell'eroe. Alcune carte come elmi, armature o armi hanno inoltre indicatori che specificano in qualche parte del corpo vanno applicate, creando così delle ovvie limitazioni di equipaggiamento (non è possibile indossare due elmi o impugnare più armi di quanto consentito da due mani): a questo limite si aggiungono anche particolari valori di soglia massima per oggetti comuni e magici che non possono venire superati, obbligando così il giocatore ad operare ulteriori scelte sia durante la partita che in fase di assemblaggio del mazzo stesso.
Il combattimento tra gli eroi avviene in modo molto semplice, sommando i valori di attacco di chi aggredisce l'altro e confrontandoli con i totali di difesa di chi viene attaccato: alcuni lanci di dado aggiungono una componente aleatoria al risultato degli scontri.
Esistono altri elementi che apportano varietà agli scontri, come ad esempio effetti “flash” che agiscono in modo istantaneo o lo scorrere delle stagioni che applica bonus/malus a determinate classi, razze e/o carte. A parte tutto però le partite in Warage scorrono via senza particolare complessità e il regolamento risulta accessibile e facile da comprendere: si tratta probabilmente del miglior pregio del gioco e al tempo stesso di uno dei suoi possibili difetti, almeno in questa fase di pre-pubblicazione. Warage supporta sia partite per due partecipanti, sia modalità multiplayer 2 contro 2 e 3 contro 3, mentre gli autori segnano che ulteriori varianti sono in fase di sviluppo.
Un aspetto che può lasciare perplessi relativamente a Warage è il modello di commercializzazione scelto da District Games: il formato collezionabile. In un panorama ludico che ha visto la migrazione di massa dei publisher verso il formato del “living card game” (cioè, privo di componente casuale delle espansioni), Warage andrà ad uscire nei negozi con i classici booster pack a composizione casuale che includeranno 12 carte al prezzo di 3 euro (con tanto di livelli di rarità): una scelta coraggiosa che rischia di impattare sul successo del gioco stesso, dal momento che allo stesso prezzo di quattro booster pack di Warage un giocatore potrebbe acquistare un'espansione completa di uno dei giochi di carte non collezionabili che vanno per la maggiore come Warhammer Invasion o Summoner Wars.
Di fianco ai booster pack troveranno spazio nei negozi uno starter set che contiene il necessario per iniziare a giocare (per un singolo giocatore) al prezzo di 18 euro e un Battle Pack da 60 euro contenente materiali per quattro mazzi completi.
Merita una menzione particolare la componente artistica del gioco, con ben ventisette illustratori che hanno assemblato un set di ottimi artwork per le carte, fornendo a Warage un aspetto particolarmente appariscente e pregevole, in grado di non sfigurare di fronte a produzioni più blasonate.
Warage arriverà nei negozi entro fine anno, portando con se un gameplay snello e abbastanza valido, un buon aspetto estetico e qualche dubbio riguardo il modello commerciale scelto da District Games: a breve dunque sapremo come questi elementi si siano combinati in relazione al successo o meno del gioco.