Alla Fiera del Gioco di Essen accade spesso che, tra la massa dei titoli più ricercati grazie all’hype che sono stati in grado di generare (talvolta anche immeritatamente), spunti qualche gioco poco noto che si riveli però una bella scoperta. È questo il caso di Drako, gioco da due giocatori che coniugando semplicità e velocità con una qualità di materiali di tutto rispetto è riuscito ad attirare, durante la scorsa edizione di Essen, l’attenzione di parecchi visitatori verso lo stand della Rebel.
Ora Drako sta per arrivare in Italia grazie alla giovane casa editrice romana DAST WORK.
Drako è un bel giochino che propone uno scontro asimmetrico tra due giocatori che si fronteggiano su un tavoliere di soli 19 esagoni, su cui è rappresentata un’angusta vallata.
Quattro piacevoli miniature in plastica compongono le due squadre avversarie.
Da un lato si schierano tre nani cacciatori, ognuno con una specifica caratteristica (Urpen, il lanciatore di rete ha il ruolo di bloccare l’avversario; Morin l’arciere, tira dardi in linea retta e il prode Brald, resistente grazie alla sua robusta armatura).
L’altro lato è composto soltanto da un “povero” drago, attirato nella vallata da un’appetitosa esca: la carcassa sanguinolenta di una pecora. Ma anche se da solo, il drago fa per tre visto che è in grado di volare (spostandosi su un qualsiasi esagono libero), attaccare un nano a lui adiacente o soffiare fiamme colpendo tutti i nani che si trovano su una stessa linea retta di esagoni.
Ogni squadra è gestita attraverso un suo mazzo di carte e una scheda su cui poter segnare danni e ferite inflitte a ogni personaggio.
Ogni giocatore, a turno, compie due azioni, scegliendole tra due alternative: pescare due carte dal proprio mazzo o giocare una delle carte della mano (con la possibilità di ripetere la stessa scelta due volte con il vincolo di avere non più di sei carte in mano).
Le carte riportano dei simboli (uno o due) che permettono di muovere, attaccare (o lanciare) e difendersi.
Sulle carte sono presenti dei numeri che, accanto ai relativi simboli, indicano la portata in esagoni del movimento o la forza dell’attacco.
Quando si subisce un attacco, se si possiede una carta col simbolo di difesa ci si può difendere, altrimenti si prende il danno; per il nano attaccato è una ferita certa, mente per il drago si procede prima distruggendo la sua armatura e poi iniziando a ridurre le sue abilità speciali (attacco, volo e fiamme) a scelta del giocatore nano.
La partita termina se una delle parti viene sterminata o se il giocatore nano termina il mazzo di carte prima della morte del drako.
Il gioco di Adam Kaluza (lo stesso del più noto K2 ), è tutto qui: semplice e divertente.
Entrambe i giocatori sono chiamati a gestire oculatamente le loro risorse portando l’attacco nel momento giusto senza farsi trovare scoperti, e se il gruppo di nani deve cercare di incastrare il drago portando attacchi combinati, quest’ultimo deve tentare di affrontare individualmente gli avversari cercando di farli fuori uno alla volta.
Una partita dura circa mezz’ora e questa caratteristica, insieme alle altre già descritte e ai bei materiali, lo rende un ottimo titolo all round, in grado di fornire spunti strategici ai giocatori più consolidati ma anche di porsi come un ottimo introduttivo da giocare con amici e partner… magari davanti un bel boccale di idromele (o di semplice birra, se preferite).
L’edizione italiana sarà edita dalla DAST WORK che offrirà la completa localizzazione di tutte le sue componenti testuali (manuale e scatola).
Drako, il cui prezzo previsto è di € 29,90, dovrebbe essere presentato alla prossima PLAY di Modena. Almeno questo è l’obiettivo che i ragazzi della DAST WORK stanno perseguendo.
E c’è da sperare che ci riescano… d’altronde è materia a loro familiare, considerando che la loro casa editrice è nata proprio intorno al gioco di carte “I signori dei draghi”!
ndr: la foto dell'articolo mostra una versione deluxe del gioco realizzata apposta per Essen 2011, tratta dalla nostra galleria fotografica.