E’ stato reso disponibile online il regolamento di Libertalia, ultima fatica di uno dei più valevoli rappresentanti della scena autoriale italiana, Paolo Mori.
Abbiamo avuto occasione di provarlo di persona a Lucca Games 2011, quando ancora andava sotto il provvisorio titolo di Damascus.
E considedando l’ottima prima impressione che il gioco ci fece lo scorso autunno, è un piacere per noi parlarvi della versione definitiva che giungerà nei negozi il prossimo settembre…
Il tema è cambiato, per esigenze editoriali (pare che i pirati vadano fortissimo quest’anno!), così come il titolo, ma le meccaniche del gioco restano quelle immediate ed eleganti che ci hanno fatto subito pensare ad un best seller. Ed eccovi quindi, pronto per uscire nei negozi, Libertalia.
L'ambientazione è presto descritta: i giocatori impersonano dei pirati prossimi al "pensionamento", che stanno pensando di costruire dal nulla – usando le loro ricchezze – un'isola felice per loro ed i loro colleghi, chiamata appunto "Libertalia". Per fare questo, però dovranno dare il massimo in termini di saccheggio e bottino, prima di ritirarsi a vita privata. Il gioco si svolge in tre settimane di campagne di bottino, ed alla fine della terza settimana chi è più ricco (l'avreste mai detto?) è anche il vincitore. Libertalia è un gioco di carte che può essere giocato da 2 a 6 persone, e con una durata piuttosto contenuta: circa mezz'ora per una partita, una volta che si conoscono bene le regole – già di per sè semplici da spiegare e da ricordare.
"Eccolo in vista! E' lui con tutta la ciurma!"
Il contenuto della scatola include diversi segnalini (per il punteggio e per il bottino, oltre che i segnalini per le monete), tutti in cartoncino. Troveremo poi una plancia di gioco, 6 plance per i giocatori (detti "covi", ovviamente), e 180 carte (30 per giocatore), che sono il motore del gioco stesso. Le illustrazioni di tutti i componenti ovviamente sono di tema piratesco, e realizzate piuttosto bene da Bejamin Carré e Stéphane Gantiez. Ci preme peraltro notare quanto lo stile degli illustratori francesi stia diventando davvero sempre più bello ed evocativo, come avevamo avuto già occasione di apprezzare in diversi titoli della Asmodée; ci piace menzionare per esempio l'estrema somiglianza tra l'anziano pirata al centro della copertina ed il simpatico quanto malvagio Barbossa di una famosa tetralogia piratesca-fantasy cinematografica.
Il regolamento è lungo solo 6 pagine, di cui 3 sono virtualmente inutili (copertina, ringraziamenti e lista dei componenti), ed il resto ci spiega in dettaglio le poche ma ben architettate regole di Libertalia.
Le carte meritano un discorso un po' più di dettaglio perché, come abbiamo detto, rappresentano il vero motore del gioco. Ogni giocatore ha a sua disposizione 30 carte, ciascuna rappresentante un personaggio iconico del mondo dei pirati. Queste carte hanno un valore numerico diverso (da 1 a 30), ed hanno un'abilità speciale, un po' come in Citadels, che può essere giocata in un momento particolare della "giornata", come vedremo tra poco parlando delle regole. Ciascun giocatore ha le stesse carte a disposizione, quindi starà a lui decidere come e quando giocarle, sapendo praticamente cosa abbiano in mano gli avversari.
"Della pirateria io sono la teoria…"
Le regole del gioco sono presto spiegate: all'inizio della partita il primo giocatore pesca a caso 9 delle sue carte, una alla volta, e le elenca ad alta voce. Gli altri giocatori identificano e pescano le medesime carte dal proprio mazzo, e quelle costituiranno la mano iniziale. Pertanto, come accennato poc'anzi, ogni giocatore inizia con le stesse carte.
Poi si distribuiscono sulla plancia di gioco i tesori per i sei giorni della settimana corrente (sono 6, perchè la settima giornata è di riposo e conta dei soldi… anche i pirati battono la fiacca, corpo di mille balene!).
Una volta pronta la campagna, inizia la partita vera e propria. Ciascun giorno di una settimana è diviso in quattro fasi (il che è importante perchè le abilità delle carte sono attivabili solo in una determinata fase della giornata). All'inizio di ogni giornata, ciascun giocatore sceglie segretamente una carta, e la piazza coperta sull'apposita sezione della plancia. Poi tutte le carte vengono scoperte, e vengono risolte in ordine numerico (dal più alto al più basso).
Questo è il meccanismo per i sei giorni di una campagna. Nel settimo giorno i pirati contano le loro ricchezze. Poi ci si prepara per la nuova campagna, mantenendo le tre carte non usate a cui vanno aggiunte sei carte pescate dal primo giocatore e che vanno pescate uguali per gli altri.
Alla fine della terza campagna, chi ha più soldi vince. Easy.
Da qualche settimana Asterion Press, che produrrà il gioco per l’Italia, sta pubblicando sulle pagine del suo sito le singole carte di Libertalia. Vi invitiamo a dargli un’occhiata per meglio comprendere il sistema di interazione tra i personaggi.
"Veri pirati noi siamo…"
O forse no. In realtà il tema è forse l'unico punto debole di Libertalia, perchè non si sente minimamente; d'altronde, come abbiamo detto, il gioco in origine era ambientato a Damasco nel medioevo… quindi il tema non ha enorme rilevanza. Quello che conta, invece, è il meccanismo di gioco; e quello, ciurma, quello funziona proprio bene. L'ingrippo sta nel fatto che tutti i giocatori hanno in pratica le stesse carte, quindi sanno cosa aspettarsi dagli altri, ma non sanno quando. Dovranno pianificare la loro strategia cercando di capire quale sarà quella degli altri. Rischiare una carta quando magari potrebbe essere troppo presto o attendere per giocarla, col rischio che diventi troppo tardi?
Libertalia sembra essere uno di quei giochi astratti nei quali del tema sinceramente non importa granchè, perchè si viene coinvolti dalle meccaniche stesse di gioco, e quindi si va avanti perché si vuol vedere quanto si è bravi ad ingannare gli avversari. Da questa prima lettura del regolamento ufficiale, e dalle prove su strada fatte in fase prototipale, Libertalia ci è parso avere diversi aspetti in comune con l’arcinoto capolavoro francese 7 Wonders, e gli auguriamo di ottenere anche un successo paragonabile, perchè è immediato, rapido, interessante, e fin troppo coinvolgente. Che poi ci siano i pirati per lo mezzo… beh, la cosa ci rende solo più felici.
Aspettiamo dunque che si issino queste vele, e che il bottin… cioè, che il gioco colpisca gli scaffali dei negozi (dovrebbe accadere a settembre o giu di li)! Ed una pinta di rum ci sta bene!