Fantasy Flight sa come far fruttare i propri filoni d’oro… o meglio, sa come far rendere al meglio le licenze mainstream che riesce ad accaparrarsi. Dopo averlo dimostrato con il Signore degli Anelli e, abbondantemente, con il Trono di Spade, sta ora concentrando la sua attenzione anche sull’universo di Star Wars e dopo il gioco di combattimenti tra caccia spaziali, ora annuncia il gioco di carte, o meglio il Living Card Game, previsto in uscita per l’ultimo trimestre del 2012.
Firmato dal noto Eric M. Lang (autore di altri LCG di successo come Call of Cthulhu, Il Trono di Spade o Warhammer: Invasion) e ambientato nel contesto della trilogia originale della serie, Star Wars The Card Game era stato inizialmente presentato come un gioco di carte cooperativo (un po’ come quello del Signore degli Anelli). A seguito di una brusca sterzata (e forse delle molte polemiche suscitate tra gli appassionati che volevano poter giocare anche il lato oscuro!), la sua versione definitiva è arrivata a contrapporre i due canonici lati della forza: da una parte il giocatore Ribelle, che vince distruggendo 3 obiettivi del lato oscuro della forza (o quando il mazzo dell’Impero termina), dall’altra il giocatore Imperiale, la cui vittoria avviene se la Morte Nera raggiunge una determinata potenza; il valore della potenza si incrementa a ogni turno ma cresce anche conducendo attacchi vittoriosi contro l’avversario.
Come nel film, quindi, il giocatore Ribelle sa che il trascorrere del tempo gioca a suo sfavore e deve quindi ingegnarsi a colpire velocemente e duramente, cercando di raccogliere quanta più potenza di fuoco possibile per superare le difese degli obiettivi avversari; questo ovviamente attraverso le proprie carte (personaggi, abilità, creature, droidi, armi, veicoli e astronavi).
Per attivare le proprie forze, i giocatori devono porvi sopra dei gettoni “focus” che rappresentano le risorse a loro disposizione. Per poterle incrementare, alcune carte possono essere attivate anche per generare nuove risorse. Da tener presente che una carta attivata è considerata “esaurita” finché non vengono tolti tutti i gettoni “focus” presenti sopra di essa (cosa che avviene durante la fase di aggiornamento). Ma su una carta possono essere presenti anche due gettoni, ed è anche possibile mettere gettoni sulle carte dell’avversario con il subdolo scopo di ritardare la loro prossima attivazione.
Indubbiamente questo sistema, nella sua semplicità, introduce interessanti elementi di pianificazione nell’uso delle proprie forze (e nel contrasto di quelle nemiche).
Durante il combattimento i giocatori giocano a turno, segretamente, delle carte per determinare l’iniziativa. Terminate le carte (o se entrambi passano il turno) si confrontano i valori della Forza presenti sulle carte giocate (che si scartano) e il vincitore acquisisce l’iniziativa in modo da poter colpire per primo.
Forte di questo vantaggio, assegna “focus” alla sua unità e applica gli effetti di tutte le sue icone di combattimento: danni, esplosioni o tattica (che permette di mettere focus sulle carte avversarie per bloccarle).
Questo sistema dovrebbe assicurare parecchi colpi di scena, almeno nell’intenzione dell’autore.
Infine, in una fase della Forza i giocatori cercano di alterare gli equilibri in loro favore. Così, in caso di conquista della Forza da parte del Ribelle questi può fare a ogni turno un danno a un obiettivo imperiale, mentre in caso di supremazia dell’Imperiale, questo aumenta la potenza della Morte Nera di un punto a ogni turno.
Un’altra novità di Star Wars: The Card Game risiede nel sistema di costruzione del mazzo, la cui concezione rende questa fase assai rapida e semplificata. Ogni giocatore sceglie dieci o più obiettivi. Ogni obiettivo porta con sé cinque carte corrispondenti, che vanno usate per comporre il mazzo di comando. Quindi basta scegliere i dieci obiettivi e il mazzo è fatto!
I vari set presentano carte utili e meno utili, e verranno opportunamente scelti in funzione delle strategie dei giocatori, ma questa modalità pone fine alle interminabili selezioni delle singole carte per formare il proprio mazzo!
Nello starter set vengono suggeriti quattro mazzi precostituiti per altrettante affiliazioni: due per l’Impero (Marina Imperiale e Sith) e due per i Ribelli (Alleanza e Jedi). Naturalmente ognuno di questi mazzi è caratterizzato in modo da permettere strategie riconducibili alle consuetudini dei personaggi della trilogia.
Ovviamente i giocatori possono creare combinazioni diverse e, comunque, tranquilli… sono già state annunciate espansioni che permetteranno l’utilizzo di altre affiliazioni!
Come potete immaginare, il titolo sta già suscitando parecchie discussioni sulla rete.
C’è chi apprezza la soluzione del deck building costruito su set vincolati e chi no, chi è felice per l’abbandono del sistema co-op e chi lo rimpiange, chi vorrebbe un contesto più realistico (in fondo, ora, una unità di truppa può scontrarsi e sconfiggere un’astronave) e chi ritiene che in un gioco di carte debba esserci il giusto livello di astrazione. Insomma… il solito film (anzi, la solita saga).
Quello che conta è comunque il giudizio che potremo farci non appena sarà possibile una prova diretta…
E per l’Italia?
Non sappiamo se il gioco verrà localizzato nel nostro idioma, ma se voi foste Giochi Uniti come vi comportereste davanti a una licenza simile?