"In una caverna viveva uno hobbit"… chi tra noi appassionati di fantasy non riconosce questa mitica frase, che dà inizio a quello che è forse il più bel racconto del professor Tolkien? Ebbene oggi, in pieno fervore pre-film, vi presentiamo un'anteprima del gioco di carte relativo allo Hobbit appena presentato a Lucca da Giochi Uniti.
Lo Hobbit è un gioco di carte rapido e semplice che può accomodare da 2 a 5 giocatori. La scatola è piccola e le carte sono illustrate davvero molto bene, ed in generale il comparto grafico di questo gioco dà sin dall'apertura della scatola un'ottima impressione.
Lo Hobbit è un gioco di carte dalle regole immediate, ma con una certa profondità. Le carte sono divise in diversi colori: giallo, verde, rosso, blu e viola; e sono anche numerate (col 12 come valore più alto e 1 come più basso). Diverse carte riportano oltre al valore e colore anche un simboletto, che può essere una stella bianca (i popoli liberi), un'ala di pipistrello nera (l'Ombra), o una pipa. Inolte ci sono 5 carte personaggi, tre del bene e due del male. Tra i personaggi spiccano Smaug il dorato e Thorin (oltre all'immancabile Gandalf). Ogni personaggio ha un'abilità speciale concernente la distribuzione delle carte in seguito ad una presa (che spiegheremo tra un attimo).
La partita si gioca su due round, ed i giocatori sono divisi in due squadre: l'Ombra da una parte ed i Popoli liberi dall'altra. Ciascun giocatore riceve una carta personaggio e poi riceve 8 carte (se Smaug gioca da solo contro il bene riceve 13 carte e ne scarta 5), e poi si inizia la partita. Ogni round è composto da 8 giocate, che si concludono con una presa, cioè col giocatore che ha giocato la carta più alta che prende le carte.
Ciascun giocatore è obbligato a giocare una carta dalla propria mano, che normalmente deve essere del colore della prima carta giocata (es. se il primo giocatore gioca giallo, gli altri devono giocare giallo), in mancanza del colore "base" un giocatore può giocare qualsiasi altro colore, ma non prende, oppure giocare il viola – ed in questo caso se la carta è sufficientemente alta di valore, il viola permette di prendere anche se il colore base è diverso.
Una volta che tutti hanno giocato, chi ha giocato la carta più alta del colore base (o viola) raccoglie le carte, e normalmente può distribuirne alcune a seconda della sua abilità (es. Smaug può distribuire una carta ad ogni giocatore, incluso sè stesso, se vuole). La distribuzione delle carte è importante perché le carte coi simboli (stella, ala e pipa) influenzano la partita. Se un "buono" riceve una carta con l'ala, riceve una ferita (che può essere "curata" se quello stesso personaggio riceve una carta stella), ed è valido il contrario per un cattivo (la stella è una ferita, l'ala una cura). Le carte pipa si conservano ed hanno effetto dopo la fine del round.
Quando il round è finito, cioè quando è stata giocata l'ultima carta, si controllano le condizioni di vittoria. Un personaggio che abbia 2 ferite viene scartato. Se una fazione perde tutti i personaggi, perde anche la partita (e l'altra fazione, ovviamente, vince). Se questa condizione non si verifica, ciascun giocatore riceve nuovamente 8 carte, più una per ogni carta pipa che possiede, e ne scarta un numero pari alle carte pipa che possiede, e si gioca poi un secondo round. Se nemmeno alla fine del secondo round c'è un vincitore, automaticamente vince la fazione dell'Ombra.
Lo Hobbit ci è sembrato un gioco rapido e divertente, adatto ad ogni tipo di giocatore. Si basa su meccanismi ben conosciuti che qui vengono implementati in maniera efficace, ed anche se tutto sommato l'ambientazione non è resa bene dalle meccaniche, le splendide illustrazioni supplliscono a questa "mancanza" in maniera più che adeguata. In breve, questo rapido filler potrà sicuramente trovare un posto nelle collezioni di quasi tutti i giocatori, grazie anche al tema ed al fatto che è davvero adatto a chiunque.