mercoledì 25 Dicembre 2024

[LuccaGames2012] Aztlan: benvenuti nella terra dimenticata… Finalmente!

Secondo la leggenda le tribù di Aztlan dovettero gradualmente abbandonare questo paradiso terrestre per occupare il resto del mondo conosciuto. Delle 7 tribù l’ultima a partire, quella degli Atzechi, impiegò 302 anni per arrivare alla propria meta, prima di stanziarsi definitivamente a Tenochtitlán che divenne la capitale del loro impero.

Non ci son voluti 302 anni (per fortuna), ma dopo 2 lunghi anni di attesa la leggenda di Aztlan si è finalmente concretizzata in versione da tavolo nell’omonimo gioco di piazzamento  (di cui vi avevamo già dato un’anteprima del gioco nel 2010).

Le meccaniche e le regole non variano molto rispetto a quanto provato nel 2010, la vera evoluzione è nella componentistica. I cubetti di legno del prototipo sono stati sostituiti da modelli in plastica rappresentanti le 4 tribù, inoltre ad ogni tribù è stato associato il simbolo di un animale in “stile Azteco”, rappresentato sul retro delle “Carte Potere”, incrementando così il legame con l’ambientazione. Infine il tabellone ha un’ottima resa grafica, dai colori vivi e che distinguono nettamente le 5 tipologie di terreno disponibili nel gioco: Jungla, Deserto, Montagne, Campi coltivati e Città.

All’inizio del gioco tutti i giocatori ricevono 6 carte potere e 25 pedine. Le carte potere contengono ciascuna un tipo di territorio (più 1 Jolly che permette di scegliere il territorio nella fase di conteggio punti) ed il valore di forza che le unità avranno nel turno in cui la carta viene giocata. Infine su ogni carta è segnalato anche un numero di punti vittoria inversamente proporzionale alla forza che i giocatori si aggiudicheranno se la mantengono a fine partita senza giocarla.

Il gioco si svolge in 5 epoche (Turni) prima che gli Dei decretino l’inizio dell’era dell’esilio. Il primo turno i giocatori avranno a disposizione 7 pedine tribù, ogni era successiva le pedine diminuiranno di uno, fino all’ultima in cui potranno posizionare solo 3 pedine sulla mappa.

All’inizio di ogni epoca ciascun giocatore sceglie una “carta potere” dalla propria mano, mettendola coperta davanti a se. Poi a turno i giocatori posizioneranno le proprie pedine su un territorio, libero o già occupato. Nella prima epoca l’ordine dei giocatori è determinato a caso, successivamente sarà seguito in base al totale dei punti realizzati. 


Dopo aver posizionato tutte le pedine disponibili per l’era in corso si risolvono gli scontri li dove sono presenti pedine di fazioni diverse. La forza di ogni pedina è indicata dal valore rappresentato sulla carta potere (che a questo punto viene scoperta). Il giocatore che vince lo scontro può decidere di eliminare le pedine dell’avversario o lasciarle vivere ricevendo così la benevolenza degli dei attraverso una carta prosperità (che possono dare favori negli scontri, permettere di guadagnare punti extra a fine partita o aiutare nel controllo dei territori).

L’era in corso si conclude con il calcolo dei punti vittoria conseguiti, ogni giocatore ottiene punti nel seguente modo:

  • Un punto per ogni territorio occupato da cubetti del proprio colore.
  • Un tot di punti in base al numero di territori corrispondenti a quelli della carta potere giocata (moltiplicato esponenzialmente se questi territori sono collegati tra di loro dalle pedine tribù del giocatore, premiando così l’omogeneità delle zone controllate).
  • Eventuali punti extra si possono raccogliere in questa fase con l’utilizzo delle carte prosperità.

Vera novità nelle regole, rispetto a quanto segnalato nella precedente anteprima, è la versione per 2, in cui i giocatori non si troveranno più a gestire direttamente una tribù, ma ad interpretare degli Dei che dovranno portare avanti due fazioni ciascuno, scambiandosele dopo ogni turno e quindi rendendo il tutto molto più competitivo. Alla fine di ogni turno i giocatori prenderanno infatti i punti per le fazioni che hanno gestito nell’epoca appena conclusa, passando poi, nel turno successivo, ad accumulare punti con una fazione diversa.

Le meccaniche finali non sono molto diverse da quelle già provate, ed in linea con molti giochi di piazzamento già esistenti sul mercato, costituisce tuttavia uno spunto interessante la dinamica per cui i giocatori si trovano spesso nel dilemma tra l’eliminare le tribù avversarie rallentandole o il guadagnare carte prosperità per guadagnare più punti durante il gioco.

Realizzato da Leo Colovini, edito dalla Ares Games e pubblicato in Italia da Red Glove, la lunga gestazione del gioco è legata principalmente all’esito della Nexus Games, di cui oggi altri titoli, come questo, stanno finalmente venendo alla luce con il marchio Ares Games.

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