lunedì 23 Dicembre 2024

[LuccaGames2012] Village, il ciclo della vita in gioco

La placida, forse persino monotona, vita di un pacifico villaggio di campagna, con tutte le sue variegate armonie e tutti i suoi colori dissonanti… ecco cosa non era ancora stato preso di mira dal mondo ludico! Ma niente paura, in Village (vincitore del prestigioso Kennerspiel Des Jahres 2012) appena localizzato in italiano da Uplay, potrete provare a vivere le emozioni di un villico. Anzi, di una dinastia di villici! Si, perchè in Village il vero protagonista è il ciclo della vita, il che include anche la triste mietitrice, che nel gioco in effetti ricopre un ruolo assai importante. Beh si, anche nella vita reale, certo. Ma torniamo a parlare di giochi…

 

Village è un gioco per 2-4 persone, che simula tramite un sistema di piazzamento lavoratori la vita in un villaggio di campagna. I componenti del gioco, che come abbiamo detto è stato tradotto in italiano proprio per questa edizione di Lucca Games, sono decisamente notevoli. Infatti ogni giocatore ha a disposizione una nutrita schiera di omini di legno numerati (ben 11), dei dischetti di legno, e una marea di cubetti di legno colorato. Ci sono poi gli immancabili tasselli di cartoncino che rappresentano diverse cose fondamentali in un villaggio tipico (come mucche, cavalli, aratri, carri) e le pergamene legali, oltre agli acquisti del mercato. La mappa, davvero bella, rappresenta per l'appunto il vostro tipico villaggio, con piazza del mercato, botteghe, municipio, chiesa, e persino la parte "esterna", in cui ci si può avventurare per vedere… ehm, il mondo. L'immancabile segnapunti attorno al tabellone è fatto con caselle che sono disegnate come pergamene. Ma attenzione, ecco la novità: in basso a sinistra c'è un simpatico cimitero con 5 allegre fosse vuote, mentre in basso a destra c'è un registro delle morti del villaggio.

La dotazione è completata da due sacchetti in tela (uno nero ed uno verde), tre plance che indicano alcune regole di gioco, ed una plancia dedicata per ogni giocatore, su cui si svolge la vita, e la morte, della propria dinastia.

Lo scopo del gioco, come in tutti i giochi di piazzamento lavoratori, è quello di trovarsi con più punti degli altri alla fine della partita, e la partita stessa termina quando il cimitero è pieno o quando è pieno il registro delle morti.

Ma veniamo al gioco, proviamo a riassumere in breve le meccaniche principali.
La mappa di gioco viene preparata estraendo dal sacchetto verde i cubetti ivi contenuti (il sacchetto viene preparato con diversi numeri di cubetti a seconda del numero di giocatori). I cubetti sono di diversi colori e servono a compiere diverse azioni, eccetto i cubetti neri, che invece rappresentano le malattie e faranno solo scorrere più velocemente il tempo dei nostri villici lignei. Infatti molte azioni che si possono compiere richiedono tempo, e sulla plancia della propria famiglia il tempo scorre inesorabile. 
Quando si vuol compiere un'azione si prende un cubetto dall'area apposita, e quando non ci sono più cubetti in teoria non si può fare più quell'azione. In pratica si possono spendere tre cubetti di ugual colore per fare un'azione in teoria non più selezionabile. Quando tutti i cubetti sono stati rimossi dalla plancia, finisce il turno, ma ne parliamo tra poco.

Le azioni possibili sono diverse: si può espandere la famiglia, cioè aggiungere pedine abitanti con numeri sempre più alti (dall'1 al 4), si può costruire qualcosa, andare al mercato, produrre grano, svolgere mansioni al municipio o dedicarsi alla carriera ecclesiastica. Si può anche viaggiare, per vedere il mondo all'esterno del microcosmo villico. Tutte queste azioni sono finalizzate a fare punti, ovviamente, ma molte azioni – come abbiamo detto –  richiedono tempo, e le preziose sabbie del tempo scorrono rapide. Man mano che si usa tempo, l'apposito segnalino si sposta inesorabile, e quando supera un punto sulla nostra plancia, uno dei nostri villici passa a miglior vita, andando nel regno dei più. Esso viene quindi piazzato o nel registro all'apposita sezione (p.es. se muore mentre è in viaggio viene messo nella sezione viaggiatori), o – se nella sezione non c'è spazio –  viene seppellito nel cimitero tra i defunti meno memorabili. Ed è proprio questo meccanismo di morte che rende Village piuttosto originale rispetto ad un tipico worker placement. Alla fine del turno, quando i cubetti sul tabellone sono finiti, si passa alla fase ecclesiastica, in cui è possibile fare carriera nella chiesa del paese.

In questa prima prova Village ci è sembrato sicuramente un gioco ben concepito, con alcune idee originali. A differenza di giochi vagamente simili, come Agricola (con cui il paragone viene quasi immediato), qui sembra che il tempo per fare le azioni ci sia eccome! La partita scorre relativamente serena, ma l'incedere del tempo si percepisce come una minaccia, e quando i villici iniziano a dipartire si può quasi avvertire la futilità della ricerca dei punti sulla mappa… ma tornando al gioco, le regole sono semplici e semmai il problema all'inizio (come con tutti i worker placement) è capire cosa fare e come investire i propri lavoranti. Tuttavia alla fine della partita, quando il registro dei defunti viene chiuso, c'è una sensazione di incompleto, come se avessimo voluto fare qualcosa in più senza poterlo fare. In ogni caso, se cercate un gioco di piazzamento lavoratori che sia vario, relativamente ben ambientato, e con meccaniche e concetti originali, Village ci sembra un'ottima scelta.

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