Mancano ormai pochi giorni ai 70 anni di uno dei libri di riferimento mondiale nella letteratura per ragazzi.
Era infatti il 6 aprile 1943 quando la casa editrice americana Reynald & Hitchcock mise sugli scaffali un racconto scritto e disegnato da un pilota della seconda guerra mondiale: Antoine de Sainte-Exupéry.
Da allora sono rimaste per sempre nell’immaginario collettivo le avventure del Piccolo Principe, in viaggio sul suo asteroide ed in continua lotta contro il Baobab che minaccia la sua amata rosa.
Il romanzo narra gli incontri del protagonista durante i suoi viaggi, ma ad una lettura più profonda l’opera si rivela essere l’incontro con il bambino che è dentro di noi e ci rileva un modo alternativo di vivere la vita: “…non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
Visto il pubblico principale a cui si rivolge il libro, il mondo ludico non poteva di certo rimanere indifferente all’evento. La Ludonaute ha quindi riunito due tra i migliori autori del panorama francese, quali Antoine Bauza e Bruno Cathala, per realizzare un titolo semplice ma interessante, e soprattutto ricco delle illustrazioni utilizzate dall’autore stesso nelle pagine del suo racconto: The Little Prince – Make me a Planet.
Abbiamo avuto l’opportunità di provare il titolo ed apprezzarne la semplicità durante la fiera di Norimberga, occasione in cui la Ludonaute ha proposto “Le Petit Prince – Fabrique-moi une Planéte” a numerosi distributori stranieri, che hanno risposto con interesse esportando il titolo in Germania, Polonia, Giappone e, non ultima, Italia, tramite la Giochi Uniti.
Ma entriamo nel dettaglio del gioco per scoprire un regolamento composto solo da due pagine a prova di bambino. Il gioco, della durata di circa una ventina di minuti, vede da 2 a 5 giocatori intenti a costruire ciascuno il proprio asteroide per il Piccolo Principe. Chi riuscirà a costruire il migliore sarà il vincitore, donando una nuova casa al Principe vagabondo dello spazio.
La componente principale del gioco è costituita da una serie di tessere che raffigurano le parti dell’asteroide e che si dividono in 4 tipologie: Centro del pianeta, Bordo ascendente, Bordo discendente e Spazio. Sopra ognuna sono presenti varie figure come pecore, Baobab, rose, lampioni, serpenti, volpi, elefanti, vulcani e stelle; tutti elementi presenti nel racconto di Antoine. All’inizio di ogni partita vengono composte al centro del tavolo delle pile coperte di tessere in base alla tipologia, in modo che ce ne siano abbastanza perché ogni giocatore possa costruire il proprio pianeta (per ciascun giocatore ne servono quindi 4 di ogni tipologia).
Ogni turno un giocatore dovrà scegliere una pila da cui prendere un numero di tessere pari a quanti sono i partecipanti alla partita. Queste vengono scoperte e poste sul tabellone. Ogni giocatore, a cominciare da chi ha scelto la pila, potrà prendere una tessera ponendola nella costruzione del proprio pianeta; dovrà poi indicare un altro giocatore che potrà a sua volta prendere una tessera e passare la palla. L’ultimo giocatore a scegliere diventa il primo del turno successivo, scoprendo una nuova tipologia.
Il gioco prosegue fino a che tutti i giocatori avranno costruito il proprio pianeta composto da 12 tessere e quattro personaggi, dopodiché si sommano i punti ottenuti (definiti dai quattro personaggi) e ovviamente chi avrà ottenuto il punteggio più alto sarà dichiarato vincitore.
A dare al tutto il fascino del romanzo sono i disegni delle tessere e le modalità di calcolo dei punteggi. Le tessere spazio infatti contengono i personaggi che il Piccolo Principe potrà incontrare nel suo viaggio. Se il giocatore avrà posto intorno al proprio asteroide l’Astronomo, ad esempio, guadagnerà 2 punti per ogni tessera tramonto che sarà riuscito ad inserire. Il Lampionaio invece darà 1 punto per ogni lampione, mentre il cacciatore darà 3 punti per ogni specie animale presente sulle tessere del proprio pianeta e così via…
Ovviamente non mancheranno gli ostacoli: il temibile Baobab infatti rischia di minacciare quanto da noi ottenuto. Se un pianeta arriva a contenere 3 tessere Baobab queste vengono coperte oscurando i punteggi, che il giocatore avrebbe potuto ottenere dai restanti elementi da esse contenuti. Infine, come chi avrà letto il romanzo si ricorderà, i vulcani sono una bella seccatura da ripulire per mantenere un pianeta. Chi a fine partita avrà il maggior numero di vulcani prenderà un punto di penalità per ciascuno di essi.
Ma ogni minaccia potrebbe trasformarsi in opportunità, infatti l’Ubriacone vi permetterà di ottenere 3 punti per ogni tessera coperta dall’effetto dei Baobab, sempre ammesso che gli altri giocatori vi lascino l’opportunità di prenderlo.
Il titolo si rivolge evidentemente ad un pubblico giovane, così come il racconto, e centra in pieno il suo obiettivo con un regolamento semplice ma non banale, un illustratore ideale, trattandosi delle tavole dello stesso Saint-Exupéry, ed un duo di autori di tutto rispetto. Ma, proprio come il racconto, il gioco è decisamente fruibile anche dai meno-giovani, che potrebbero cogliere in esso un diverso livello di strategia, specialmente con la variante avanzata “personaggi nascosti”.
Il prezzo contenuto (in Italia la Giochi Uniti lo distribuisce a 19.90 €) e la possibilità di scaricare il regolamento on-line (sempre dal sito della Giochi Uniti), potrebbero dare al gioco il giusto interesse anche nel nostro paese, soprattutto se a questo si affiancasse una logica di distribuzione vicina a quella del racconto.
E per la stesura di questo articolo vanno ringraziati anche Luca Mizzoni e Massimiliano Calimera, che si domandano ancora se le stelle sono illuminate perché ognuno possa un giorno trovare la sua.