mercoledì 27 Novembre 2024

[PLAY 2013] Robinson Crusoe: Lost nel XVIII secolo

Il nome Robinson Crusoe è sinonimo di naufrago da quando Daniel Defoe pubblicò l’omonimo libro; e a PLAY è stato presentato un gioco cooperativo ambientato su un’isola deserta che ha per tema la vita di un gruppo di naufraghi del XVIII secolo. Il gioco si chiama Robinson Crusoe: Adventures on the Cursed Island (da ora RC per brevità), ma con il personaggio di Defoe sembra non avere granchè a che vedere (se non il fatto di essere naufraghi su un’isola deserta). RC, pubblicato dalla Portal e ideato da Ignacy Trzewiczek (Neuroshima Tactics, 51st State) dovrebbe vedere presto una localizzazione in italiano da parte della Uplay.it Edizioni, dal titolo Robinson Crusoe: Viaggio verso l'Isola Maledetta. Si tratta di un gioco cooperativo in cui fino a 4 giocatori hanno come  principale scopo la loro sopravvivenza e – ovemai possibile – soddisfare anche le condizioni di vittoria dello scenario.

RC si presenta molto interessante dal punto di vista grafico, con delle schede dei personaggi abbastanza leggibili (ma i caratteri sono veramente piccoli), ed accompagnate da un bella illustrazione monocromatica del personaggio. Abbiamo poi una pletora di carte, divise in diversi mazzi (tre di avventure: raccolta, costruzione ed esplorazione; eventi; tracce di animali; più un mazzo di carte oggetti che avrà una sua modalità d’uso). Ci sono poi tanti tanti segnalini in legno, alcuni segnalini in plastica trasparente, alcuni segnalini in cartoncino (tempo atmosferico, scoperte, morale, “incidenti”), 9 dadi (in tre diversi colori, serviranno per risolvere alcune situazioni di gioco), e schede per gli scenari. Infine, la mappa, che è divisa in varie sezioni: la zona esagonata su cui si “costruisce” l’isola man mano che la si esplora; la scala del morale; un vasto spazio per ospitare le carte oggetti che si possono costruire e che sono già costruiti; una sezione sul “livello tecnologico” dei naufraghi; ed una sezione per mettere le varie carte. Ci sono pure (ovviamente) gli esagoni di cartone che rappresentano l’isola; ogni esagono riporta un’illustrazione dell’ambiente locale, più varie importanti notizie (tipo di terreno, eventuali scoperte, e risorse presenti nella zona).

Senza entrare in troppi dettagli, il gioco è – come abbiamo detto – un cooperativo in cui però il fattore fortuna gioca un ruolo sufficientemente importante (come d’altronde accadrebbe su una vera isola deserta, anche senza gli sceneggiatori di “Lost”), ed è piuttosto ben ambientato. Da notare che se muore anche un solo personaggio, la partita termina con la sconfitta di tutti i giocatori.

Ogni giocatore controlla un diverso personaggio (nella nostra esperienza a PLAY ne abbiamo visti quattro: cuoco, soldato, esploratore e carpentiere), ed ogni personaggio ha delle specifiche abilità utili a far sopravvivere il gruppo. Inoltre, ogni naufrago ha una sua particolare “idea”, cioè un oggetto che deve costruire e che oltre a portare notevoli benefici per il gruppo, fornisce due punti morale al costruttore (p.es. il soldato “anela” a costruire una lancia, che aumenta il livello tecnologico delle armi di ben tre punti, permettendo migliori risultati nella caccia). Ogni turno è diviso in varie fasi, che si susseguono durante la “giornata” dei nostri naufraghi. All’inizio del turno si assegnano le proprie pedine (ogni giocatore ha due pedine azione) alle azioni che intendiamo compiere. Le azioni possono essere scelte in due modi: o si assegnano entrambe le pedine ad una sola azione, avendo così la certezza di compierla senza problemi, oppure ciascuna pedina può essere assegnata ad un’azione diversa, ma in questo caso ogni azione andrà risolta con un lancio di dadi. In genere le azioni possibili sono: riposare (recuperando punti ferita), costruire, raccogliere risorse (incluso cibo), andare a caccia, esplorare.

Dopo che tutti i giocatori avranno assegnato le loro due pedine azione, si procede: prima si può riposare, poi si effettuano le eventuali azioni di costruzione, poi si raccolgono risorse, e infine si esplora. Le azioni vanno sempre a buon fine se abbiamo investito due pedine azione su di esse, mentre  se si decide di usare una pedina sola si devono tirare dei dadi. Ogni tipo di azione ha tre dadi assegnati: uno per scoprire se l’azione ha successo o fallisce, uno per verificare eventuali incidenti (che comportano perdere punti ferita), ed infine un dado che ci dice se dobbiamo pescare o meno una carta avventura relativa al tipo di azione scelta. In genere le carte avventura comportano guai aggiuntivi per i già miserandi naufraghi.

Le azioni sono ovviamente fondamentali ai fini del gioco. Il cibo è importantissimo perché i naufraghi devono mangiare ogni giorno (viziati!), altrimenti perdono punti ferita (e ogni tot punti ferita si perde pure morale). Le risorse (come legno o pelli) servono a costruire attrezzi ma soprattutto riparo e tetto, che diventano importantissimi quando inizia a piovere (o nevicare) sull’isola (eh si, succederà). Esplorare è l’unico modo per trovare posizioni difendibili e bonus di vario tipo, oltre che per localizzare risorse, ed infine costruire è di importanza vitale perché produce oggetti, attrezzi , ed i già menzionati riparo e tetto. Cacciare, per concludere, è un’azione particolare, che prevede di pescare una carta da uno specifico mazzo, affrontare la creatura rappresentata in base al nostro livello tecnologico delle armi, e poi se si sopravvive raccogliere cibo e pelli.

Infine cala la notte, e bisogna nutrire i naufraghi e controllare il tempo atmosferico (in una partita ha iniziato a nevicare e piovere nella stessa giornata, causando disastri inenarrabili ai naufraghi). Ad ogni turno si pesca pure una carta evento (ce n’è una per ogni turno dello scenario), che aggiunge condizioni (generalmente poco piacevoli) alla già precaria situazione dei dispersi.

Tutto questo rende la vita dei naufraghi molto difficile, ma oltre alla sopravvivenza è importante pensare al raggiungimento dell’obiettivo; già, perché RC funziona a scenari, ed ogni scenario ha diversi eventi speciali e differenti condizioni di vittoria (nello scenario alla PLAY si doveva raccogliere legna e fare un falò di segnalazione, perché negli ultimi tre turni di gioco sarebbe passata una nave presso l’isola).

Man mano che i turni procedono, si scoprirà che due azioni sono pochissime, e che vanno gestite al meglio; che il cibo è poco, e che gli eventi negativi davvero non mancano mai. Il tutto rende RC un cooperativo non certo facile, che probabilmente scoraggerà i giocatori alle prime armi, ma che in realtà è una bellissima sfida per chi ama i collaborativii; la varietà del gioco è notevole, e nonostante la nostra sia stata una singola prova nutriamo pochi dubbi pure sulla rigiocabilità. Il gioco è dipendente dalla lingua, anche se metà del testo del gioco è solo ai fini dell’ambientazione (che comunque si sente parecchio ed è coinvolgente), ma in generale una volta capite le regole (che a prima vista sembrano caotiche), tutto fila liscio (tranne la vita dei naufraghi). Va detto che il gioco può sembrare caotico a prima vista, perché le scelte da fare sono tantissime, ma questo nella nostra esperienza ha ridotto l’effetto “leader”, cioè il fatto che uno dei giocatori decida per tutti cosa fare. I ruoli sono ben differenziati, ed ogni abilità va usata al meglio per permettere al gruppo di sopravvivere, altrimenti non ce la si fa.

RC quindi si presenta come un gran bel cooperativo, difficile, cattivo, e non troppo lento (una partita dura 45-60 minuti).

uPlay.it ha fatto decisamente bene ad accaparrarsi questo prodotto: vale davvero la pena aspettare qualche tempo per accaparrarsi la versione localizzata di RC che sarà distribuita nei negozi italiani. Per chi cerca nuove sfide in questo genere di giochi probabilmente RC rappresenta la nuova frontiera: difficile, pericoloso, micidiale. Benvenuti nell’isola maledetta.

Curiosità: la genesi di questo RC è stata decisamente meno travagliata di un altro cooperativo popolato da naufraghi e che portava lo stesso nome e che, proprio per questo, è diventato Naufragos; ve ne abbiamo parlato pochi giorni fa,presentato sempre in occasione di PLAY 2013. I due giochi, per quanto simili nel setting, approcciano all’argomento sopravvivenza in maniera differente e offrono esperienze di gioco diverse, ma è sempre interessante notare come alcuni temi diventino involontariamente ricorrenti nello stesso periodo.

Potete dare un'occhiata ai componenti di gioco in questa nostra galleria fotografica.

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