C’erano una volta tre porcellini, che volevano trovare la loro indipendenza. Un giorno presero su un sacco con le loro cose, salutarono la mamma e partirono in cerca di un luogo adatto dove erigere la loro casa. Lungo il loro cammino, incontrarono un contadino che stava mietendo il grado, il porcellino più giovane si fermò e disse ai fratelli: “Io mi fermo qui, costruirò una casa di paglia”. Finita di costruire la casa, arrivò il lupo cattivo che con un soffio, buttò giù la casa di paglia e mangiò il porcellino. Il secondo porcellino si fermò poco più avanti quando trovò una catasta di legna, e disse “Io mi fermo qui, mi costruirò una casa di legno!” Finita di costruire la casa arrivò il lupo cattivo che con 2 soffi buttò giù la casa e mangiò il porcellino. L’ultimo porcellino si fermò quando trovò una catasta di mattoni. Costruì la sua casa e…il lupo soffiò parecchio più forte!
In occasione degli Asterion Gaming Days abbiamo avuto occasione di provare il nuovo gioco di Laurent Pouchain che cerca di portare sul tavolo la ben nota favola dei tre porcellini. E a parere di chi vi scrive, ci riesce benissimo!
Il gioco è molto semplice ed è pensato principalmente per un pubblico di piccini, fatto sta che gli “adulti” che si sono alternati attorno al tavolo demo non hanno lesinato risate. Scopriamo come funziona I Tre Piccoli Porcellini.
Prima di tutto, apparecchiamo il gioco: ci sono tre colonne e tre file di tessere che rappresentano le parti di una casa: entrata, finestra e tetto. Le file vengono ordinate per tipologia (tetto, finestra e porta); le colonne per materiale: paglia, legno e mattoni.
Ci sono poi 5 dadi, tre con i simboli neri e due con i simboli bianchi. Sulle facce dei dadi bianchi ci sono solo le parti di una casa, sui dadi neri, c’è anche il simbolo del lupo.
Ci sono infine sei obiettivi riassunti da apposite tessere:
– Il primo che costruisce un’intera casa di paglia
– Il primo che costruisce un’intera casa di legno
– Il primo che costruisce un’intera casa di mattoni
– Chi a fine gioco ha la casa più alta
– Chi a fine turno ha più case
– Chi a fine turno ha più vasi di fiori
Gli obiettivi non devono essere utilizzati per forza, rappresentano una variante per i giocatori più “esperti”.
E adesso iniziamo a giocare. Ogni giocatore (da 2 a 5) durante il proprio turno tira i cinque dadi con il blasonato sistema dello Yatzee: nell’arco di tre lanci si sceglie quali risultati mantenere e quali ritirare nel tentativo di ottenere la migliore combinazione possibile. Se escono due lupi (i lupi non possono essere ritirati) il giocatore per quel turno fa il lupo, vedremo dopo in cosa consiste. Se invece esce uno o nessun lupo, ci si può dedicare a costruire case.
Sulle facce sono presenti i simboli della porta, della finestra e del tetto. In base al numero di simboli usciti (da uno a quattro) si può scegliere di quale materiale costruire quella parte di casa. Ovviamente le parti in paglia “costano” meno, poi vengono quelle di legno e infine quelle di mattoni. Si possono comprare una sola porta, un solo tetto e quante finestre si vuole per la propria casa. L’unico vincolo da seguire è che se si costruisce il tetto la casa è conclusa. Per concludere una casa sono necessarie il tetto e o la porta o finestra. Insomma, ci possono essere case senza porta e case senza finestre. Bisogna prestare anche attenzione al numero di fiori con cui i porcellini hanno abbellito la sezione di casa prescelta, non per nulla c’è un obiettivo che premia la casa più fiorita.
Il giocatore che invece veste i panni del lupo punta a distruggere le case edificate dagli avversari. Sceglie una casa di un altro giocatore e prende la ruota del soffio.
La ruota del soffio è divisa in 6 “spicchi”. Tre rappresentano la paglia, 2 il legno e una i mattoni…eh sì, in questo gioco il lupo può buttare giù anche i mattoni. E’ l’unica licenza che il gioco si concede come variante della favola! Con un soffio, fa girare la lancetta posta sulla ruota, che si fermerà su un materiale. Le parti di quella casa con quel materiale crollano. Se facendo il lupo, di una casa rimane solo il tetto, quella non viene più considerata una casa.
Quando finisce il gioco? Quando finiscono tante pile di parti di casa (quelle disposte a inizio partita) quanti sono il numero dei giocatori, dopodiché si passa a calcolare i punteggi.
I punti vengono determinati dai componenti delle case complete rimaste in piedi (la paglia darà meno punti dei mattoni), dal numero di fiori visibili e dal numero di case completate. Questi ultimi due elementi però non vengono conteggiati se si sta giocando con la variante degli obiettivi, che offrono altri modi di fare punti. Ovviamente il vincitore è quello che ha più punti.
Il gioco si è dimostrato estremamente veloce e divertente, soprattutto per la dinamica del soffio sulla ruota. La partita che abbiamo giocato è finita con pochissime case rimaste in piedi perché abbiamo puntato di proposito a tirare lupi! Insomma, forse perché tutti adulti, abbiamo prediletto la componente più cattiva della competizione.
Graficamente tutto è molto curato e il tratto di Xavier Collette rimanda alla storia originale. La scatola è a forma di libro, all’interno oltre ai componenti c’è un opuscolo con la favola e il manuale. Non è chiaramente un titolo che brilla per originalità, ma sfruttando la classica meccanica del push your luck, riesce a creare un’esperienza veramente divertente da provare con i più piccini e perché no, per ritornare anche noi un po’ bambini.
I Tre Piccoli Porcellini è totalmente indipendente dalla lingua, ma possiamo contare su un’edizione localizzata e distribuita da Asterion a partire dal prossimo novembre.