Si può affermare senza tema di smentita che la Lookouts games abbia costruito il suo successo su quel bestseller noto in tutto il mondo come Agricola, non per nulla il titolo più famoso di Uwe Rosenberg è a tutt’oggi tra i più giocati e apprezzati ed è soprattutto supportato da una serie infinita di espansioni. E certo che gli appassionati non ne abbiano mai abbastanza, Rosenberg continua a battere questo caldissimo ferro con un titolo che ne ripropone le dinamiche in una nuova ambientazione fantasy: Caverna: il Popolo delle Montagne.
Abbandontati i panni dei contadini nell’Europa medievale di Agricola, siamo chiamati ora a impersonare onesti lavoratori minerari, dei Nani impegnati a scavare nelle viscere della terra alla ricerca di preziosi rubini e minerali, a coltivare terreno “strappandolo” alla foresta e a rendere sempre più grande e confortevole la caverna dove abitiamo con la nostra sposa e con la prole che genereremo nel corso della partita.
A prima vista Caverna sembrerebbe proprio una versione in salsa fantasy di Agricola, ma sarà vero?
Caverna: il Popolo delle Montagne consente a 1-7 giocatori di misurarsi con la difficile vita di una famiglia di Nani, secondo la classica meccanica del piazzamento lavoratori.
Il gioco ha una durata indicative di circa 30 minuti per giocatore ed è una revisione completa del suo “papà” Agricola. Rispetto a quest’ultimo scompaiono le carte, sostituite da un set di tessere “edificio” e da diverse nuove opzioni come l’acquisto di armi o la possibilità di inviare in missione i membri della propria famiglia di Nani per acquisire ulteriori risorse. Lo stesso Rosenberg ha dichiarato che “Caverna è in parte Agricola e in parte qualcosa di totalmente nuovo”facendo riferimento alla sezione della Caverna presente sul tabellone di gioco, dove è possibile scavare miniere in cerca di rubini. Il gioco presenta, inoltre, un paio di animali nuovi (rispetto ad Agricola e alle sue espansioni e varianti): i cani e gli asini.
Ogni giocatore possiede all’inizio della partita una plancia di gioco suddivisa in due parti: la foresta e la caverna. Nessuna delle due è, però, sfruttabile fin dall’inizio. Occorre infatti scavare cunicoli nella montagna e/o tagliare gli alberi dalla foresta per fare spazio alla propria dimora e alle costruzioni che saranno edificate nel corso del gioco.
Scavare dentro la montagna (niente paura, nessun Balrog nascosto in fondo a pozzi tenebrosi!) consente di produrre pietra e di creare cunicoli e stanze. Queste possono essere “arredate” con differenti tessere che rappresentano i piccoli miglioramenti che abbiamo imparato a conoscere giocando ad Agricola. Come accennato sopra, in Caverna: il Popolo della Montagna le carte sono sostituite da tessere ma sostanzialmente l’utilizzo è il medesimo.
Nei corridoi, utilizzando le opportune azioni, è possibile impiegare i propri Nani per scavare miniere che forniranno minerali o rubini. I preziosi rubini fungono da jolly, nel senso che consentono di acquisire minerali specifici che a loro volta servono per forgiare le armi. Da sottolineare che la presenza delle miniere non è una condizione obbligatoria per ottenere i minerali, a differenza dei materiali di Agricola che si accumulano nei rispettivi spazi azione. Una miniera, nondimeno, consente di avere un bonus di risorse ogni volta che si sceglie l’azione raccolta minerali.
La zona della foresta, se ripulita dagli alberi (chissà cosa diranno gli Elfi?), può essere occupata da tessere che rappresentano campi da coltivare o pascoli per gli animali. Infine, sui bordi della plancia di ciascun giocatore ci sono spazi ulteriori, su cui è possibile costruire altre migliorie e che forniranno alcune risorse.
In Caverna: il Popolo delle Montagne i Nani possono allevare gli animali, ma a differenza di Agricola non c’è bisogno di costruire un focolare per trasformali in cibo: si presume che ogni famiglia ne abbia già uno a inizio partita. Le bestie da allevare in Caverna sono i cinghiali, le pecore e i bovini. Non ci sono i cavalli ma, in compenso, entrano in gioco i cani e gli asini.
I cani non possono essere mangiati (tra i Nani di Rosenberg evidentemente non c’è Bigazzi!) e non si riproducono (tutti sterilizzati?). La loro utilità è quella di proteggere le pecore al pascolo. I cani, infatti, custodiscono un numero di ovini pari al numero dei cani +1. I muli, invece, vengono posizionati nelle miniere, senza dubbio per trasportare i minerali estratti e far funzionare i macchinari dei minatori.
Tornando alle caverne, l’estrazione dei minerali è propedeutica alla forgiatura delle armi che sono rappresentate da tessere e la cui forza e proporzionale al numero di risorse minerale utilizzate per creare l’arma. Queste sono poi impiegate per equipaggiare i membri della nostra famiglia di Nani e mandarli a compiere delle “spedizioni” utili alla raccolta di ulteriori risorse. In pratica, ogni spedizione è caratterizzata da un valore e si può intraprendere solo se si possiedono armi dello stesso valore o superiore (una missione di valore “3” può essere affrontata solo da un Nano con un’arma realizzata con almeno 3 minerali). A ogni spedizione, in base alla sua difficoltà, è collegata una ricompensa in materiali (legno, cibo, minerali, ecc.) e animali (cani, asini, cinghiali, ecc.).
Il punteggio finale è dato dalla somma dei vari miglioramenti e dalle ricchezze accumulate, a cui andranno sottratti i malus per la cattiva condotta (come i nani non sfamati o gli spazi non sfruttati).
Apparentemente il gioco non sembra stravolgere le ben note meccaniche di Agricola, ma per capire veramente se Caverna: il Popolo delle Montagne è una semplice riproposizione del famoso gestionale tedesco in chiave “nanesca”, o se effettivamente l’autore è riuscito a realizzare una nuova esperienza di gioco, aspettiamo di metterci le mani sopra.
Una cosa è certa: la dotazione di materiali risulta quanto mai ricca. L’elenco dei componenti presenti nella scatola è impressionante con 16 tabelle di gioco, oltre 350 pezzi in legno tra animali, pepite, minerali, rubini, ecc., un profluvio di tessere e di segnalini indicatori … non potevano mancare delle bustine ziplock per organizzare il contenuto (grazie!) e un manuale con regolamento e appendice con i dettagli delle spedizioni.
Caverna: il Popolo delle Montagnesarà localizzato in Italia dalle edizioni Uplay.it con un prezzo al pubblico di 69,95 euro. Li vale tutti? Aspettiamo di provarlo in modo approfondito per fornirvi ulteriori strumenti di giudizio.