I ragazzi della Sir Chester Cobblepot colpiscono ancora e l’ultima proposta di questa “casa di produzione di giochi di qualità”, come si definiscono loro stessi, riecheggia nientepopodimeno che la vicenda di Paolo e Francesca, da folte schiere di studenti liceali amata (o odiata, dipende dal professore di lettere che si aveva al liceo), grazie al quinto canto dell’Inferno di Dante Alighieri.
A scanso di equivoci, il gioco Paolo e Francesca: intrighi a Gradara, nulla ha che a vedere con Dante e la sua Divina Commedia, ma, partendo dai riferimenti storici delle vicende che hanno visto protagonista la famosa coppia di amanti Paolo Malatesta e Francescada Polenta, consente ai giocatori di rivestire i panni di potenti famiglie del Rinascimento mentre cercano di farsi le scarpe a vicenda, primeggiando sugli altri a suon di intrighi e colpi bassi.
Alla redazione di Gioconomicon abbiamo studiato il regolamento che Sir Chester Cobblepot ha pubblicato online (bravi!) per darvi una rapida anteprima delle meccaniche del gioco e analizzarne gli aspetti salienti.
Prodotto dell’ingegno di Filippo Gasperi e Paolo Mulazzani, Paolo e Francesca: intrighi a Gradara è un gioco di carte basato su una mappa modulare, creata dalla disposizione di alcune carte luogo che fanno capo al Castello della città marchigiana sulla quale i giocatori si affrontano a suon di bluff per il controllo di Gradara, utilizzando opportune combinazioni di carte pescate da un mazzo comune.
I due autori sono all’esordio nella realizzazione di un gioco di carte, ma non li si può certo considerare dei novellini dal punto di vista ludico, appassionati giocatori di ruolo sin dalla tenera età hanno anche pubblicato il manuale Gnosis i signori del Mondo per Rose & Poison. Paolo e Francesca: intrighi a Gradara è stato inizialmente concepito con l’obiettivo di diventare uno strumento di marketing e di promozione turistica per la città di Gradara, ma la cura con cui è stato realizzato e l’accuratezza storica che lo caratterizza hanno convinto i ragazzi della Sir Chester Cobblepot a credere in questo progetto, ritenendolo interessante anche per il mercato specializzato.
Diamo una veloce occhiata al sistema di gioco. Fino a cinque giocatori possono partecipare a Paolo e Francesca: intrighi a Gradara. Il numero minimo consentito per una partita è di tre giocatori, ma gli stessi autori consigliano di essere almeno in quattro, per apprezzare appieno la sfida che pone questo gioco.
All’inizio del gioco ognuno sceglie una famiglia nobile, pescandola a caso tra le cinque disponibili e la rivela agli altri … almeno nella versione base del gioco. Eh sì, infatti, in Paolo e Francesca: intrighi a Gradara è possibile condurre una partita a livello “base” (il gioco è adatto per giocatori da 8 anni in su) oppure per “esperti”. Il regolamento fornisce le istruzioni per entrambe le versioni e, in questo caso, per esempio, la versione avanzata consente di tenere nascosta agli avversari la propria affiliazione.
La plancia di gioco viene creata disponendo secondo uno schema prestabilito le varie locazioni, rappresentata da diverse carte: la piazza, la taverna, la banca, la chiesa, ecc. Ogni giocatore posizione la pedina del proprio colore sulla piazza. Dal mazzo di pesca comune, si estraggono due carte per giocatore. Tutte le carte di Paolo e Francesca: intrighi a Gradara appartengono a delle categorie specifiche. Ci sono le carte Evento, le carte Personalità, Sigilli, Eventi e Paolo e Francesca.
Un cenno ulteriore meritano le carte (80), finemente illustrate da Alan D’Amico e Demis Savini, che sono di grandi dimensioni (61 x 112 mm) e che, quindi, una volta disposte sul tavolo a formare la mappa sulla quale si svolgerà la partita, sembreranno quasi un vero e proprio tabellone di gioco!
La partita si svolge in turni, ognuno composto da quattro fasi: pescare una carta dal mazzo di pesca, muovere la propria pedina su un luogo della mappa modulare, effettuare un’azione tra quelle disponibili (corrompere, esercitare il proprio potere su un luogo della mappa, assassinare una personalità) e passare il segnaposto di primo giocatore all’avversario che, così, inizia il proprio turno di gioco con le identiche quattro fasi.
La partita ha termine quando il mazzo di pesca si esaurisce oppure nel momento in cui uno dei giocatori ha piazzato sulla mappa tutti i suoi segnalini che vengono usati per indicare i luoghi dove la famiglia che si impersona (Malatesta, Borgia, Della Rovere, Sforza, Montefeltro) ha esercitato il proprio potere. La dotazione di ciascun giocatore, infatti, è costituita dalla mano di carte in proprio possesso (non ci sono limiti alle carte che si possono conservare), una pedina che indica il luogo dove attualmente la famiglia si trova e dei segnalini colorati che mostrano i luoghi sotto il controllo della famiglia.
L’azione di corrompere costringe un avversario a consegnare una carta personalità che ha un simbolo corrispondente al luogo dove il giocatore che esercita l’azione di corruzione ha posizionato la propria pedina. Esercitare il potere su un luogo consiste nel giocare una carta personalità, che riporta il simbolo corrispondente al luogo in cui si trova la propria pedina. A tale carta personalità si possono poi assegnare altre carte (comprese le carte Paolo e Francesca che forniscono punti extra a fine partita) per rafforzarne il potere. Per indicare l’esercizio del potere si pone anche un proprio segnalino sopra al mazzetto delle carte. L’assassinio è l’azione che consente l’eliminazione di una personalità in gioco sulla mappa e la possibilità di prendere nella propria mano tutte le carte giocate in precedenza per il rafforzamento del potere su quel luogo.
Il regolamento base può essere ulteriormente arricchito con opzioni per esperti e per giocatori molto esperti che sono riportate in riquadri a parte, per consentire la loro aggiunta alle regole. Nelle versione “per esperti” aumenta la possibilità di giocare bluff, poiché le carte vengono giocate solo coperte e possono essere rivelate con apposite azioni di spionaggio.
Al termine della partita si effettua il conteggio dei punti positivi (per ogni personalità giocata, per ogni sigillo di famiglia correttamente assegnato, per ogni Paolo o Francesca giocato) e negativi (per ogni carta Paolo o Francesca che sono rimasti in mano).
Il regolamento indica che una partita a Paolo e Francesca: intrigo a Gradara dura circa 30 minuti. Dalla sola lettura del regolamento, pare molto interessante la possibilità di giocare in diverse modalità, in pratica tre: base, per esperti e per molto esperti. Il ruolo di Paolo e Francesca diventa effettivo con l’introduzione del gioco per esperti, nel quale si introduce la carta Giovanni Malatesta (il marito di Francesca) che può essere utilizzata per annullare i punti delle carte Paolo e Francesca di un avversario. Sempre nella versione “per esperti” vi è anche l’opzione di scoprire l’adulterio che, di fatto, è un’azione ulteriore e che fa terminare immediatamente la partita se il giocatore che la sceglie riesce a individuare Paolo e Francesca tra le carte assegnate a una personalità in gioco controllate da un avversario.
Prima di emettere qualsiasi giudizio, come di consueto, attendiamo la prova al tavolo da gioco per verificare se i meccanismi di Paolo e Francesca: intrigo a Gradara siano oliati a dovere! Come abbiamo detto, il prodotto è già andato oltre la sua natura promozionale: sicuramente sarà disponibile nei negozi di Gradara, ma sarà possibile acquistato anche nello shop online di Sir Chester Cobblepot e non è affatto escluso che un distributore non si attivi per portarlo sugli scaffali dei negozi di giochi.
Nelle intenzioni del produttore, il gioco dovrebbe essere disponibile entro Natale, nel frattempo vi presentiamo in anteprima assoluta alcune delle carte che andranno a comporre il gioco nella nostra galleria dedicata.