martedì 5 Novembre 2024

Splendor: non è tutto oro quello che luccica, ci sono anche i diamanti!

Si dice che i diamanti siano i migliori amici delle donne, ma in Splendor non si parla certo solo di diamanti ma anche di rubini, zaffiri, ametiste e opali! Insomma tutte quelle gemme che passano sotto il nome di pietre preziose (e che sono sicuramente amici delle donne quanto i diamanti).
In Splendor, infatti, siamo mercanti del rinascimento che devono accumulare ricchezza gestendo il mercato delle gemme, dalla loro estrazione al trasporto e infine al commercio in dettaglio.
Splendor è il primo titolo partorito da quella fucina creativa francese che si è “distaccata” da Asmodee per dedicarsi allo sviluppo di nuovi titoli e tornare a lavorare “con le mani in pasta”: gli Space Cowboys. Le aspettative sono molto elevate per questo titolo di Marc Andrè (il secondo della sua carriera) tanto è vero che Splendor potrà contare su una prima pubblicazione in almeno 7 lingue, tra cui l’italiano ad opera di Asterion Press.
Come per tutte le sue novità in arrivo, l’editore ha allestito un tavolo dimostrativo di Splendor durante gli Asterion Gaming Days, potevamo noi forse esimerci dal cogliere questa occasione ?

Il gioco si presenta con parecchi gettoni che rappresentano le gemme, belli grandi e colorati ad hoc, e tre mazzi di carte. Le carte del primo mazzo rappresentano le miniere da cui si estraggono le gemme, le carte del secondo sono i mezzi di trasporto e le carte del terzo, infine, sono i negozi che le vendono. Tale distinzione però è puramente di facciata, infatti, anche se rappresentano tre distinti momenti delle nostre vicende mercantili , seguono tutte le stesse regole. Ogni carta ha riportato sopra di essa un prezzo (in gemme), un valore di  produzione (sempre in gemme) e, eventualmente, un valore in punti vittoria.

A inizio partita sono formati i tre mazzi, e di ogni mazzo si scoprono quattro carte.

Il giocatore di turno può eseguire una delle seguenti azioni:

–          Prendere gemme: può acquisire, dalla pila dei gettoni, tre gemme diverse tra loro, oppure due uguali. La coppia di gemme uguali però si può prendere solo se ce ne sono almeno quattro disponibili nella pila.

–          Prenotare una carta: il giocatore può prendere una carta da terra e tenerla in mano, per acquistarla dopo. Assieme alla carta il giocatore che prenota prende anche un gettone "Oro", che è un jolly che vale come qualunque gemma.

–          Acquistare una carta: come ultima opzione il giocatore può pagare il suo prezzo in gemme e acquistare una carta, sia da terra sia dalla sua mano. Le carte già a terra che producono gemme danno uno sconto sull'acquisto pari alle gemme prodotte.
Ad esempio: ho a terra una miniera di Zaffiri, e ho due gettoni Rubino. Voglio comprare una carta che costa uno Zaffiro e un Rubino, dato che ho la miniera posso farlo pagando solo un gettone Rubino.
 Le carte hanno un costo crescente in base alla loro posizione, le carte di tipo uno (le miniere) sono le più economiche, mentre quelle di tipo tre (i negozi) sono molto costose, ma permettono anche di ottenere punti vittoria.

Oltre alle carte ci sono anche dei tasselli che rappresentano i nobili, sono estratti quattro personaggi a caso a inizio partita. Questi nobili possono essere attratti da un giocatore, a patto che questi abbia, a terra, il numero e il tipo di carte richiesto dal nobile. Ad esempio, per attirare un nobile potrebbe essere necessario avere tre carte Rubino, tre Diamante e tre Opali, mentre un altro potrebbe volere quattro Zaffiri e quattro Rubini. Appena un giocatore raggiunge per primo una di queste combinazioni può reclamare per se l’attenzione del nobile, che sostanzialmente gli fornirà tre punti vittoria.

In sostanza la sfida si articola nel raccogliere gemme e  scegliere saggiamente le carte più adeguate a perseguire i propri obiettivi, siano essi i nobili o le carte che forniscono punti vittoria. Ci si rende conto abbastanza presto che è indispensabile costruire un po’ di miniere per non dover dipendere unicamente dai gettoni gemma, dovremo però esser bravi a trovare il giusto equilibrio tra gli investimenti per il futuro e le carte più ambiziose, stando bene attenti a quello che fanno i nostri avversari.

La partita termina quando un giocatore raggiunge un punteggio stabilito, quindici nella nostra partita di prova .

Dopo questa prima prova su strada possiamo ben dire che Splendor risulta sicuramente una scelta gradevole se si vuole concludere velocemente una partita (le nostre sfide sono durate sempre non più di 10 minuti) ed è anche apprezzabile da  giocatori non esperti . Questo perché Splendor è semplice, veloce e intuitivo, la regola del prenotare la carta s’innesta molto bene nello svolgimento della partita, permettendo ai giocatori di pianificare almeno in parte le proprie mosse o di togliere risorse agli avversari, il tutto su una variante del collaudato sistema del motore di efficienza tipico di tanti giochi.
Insomma, non ci stupisce affatto che Splendor sia in lizza tra i candidati dello Spiel des Jahres di quest’anno.
Oltre che durante le nostre partite, anche osservando gli altri avventori al tavolo demo abbiamo riscontrato approcci parecchio differenti a Splendor, ma il dubbio che un gioco cosi veloce e immediato possa avere una scarsa longevità ci è rimasto. Per scoprire se avremo ragione dovremo attendere  l’analisi in fase di recensione, sicuramente dopo agosto, mese di pubblicazione fissato da Asterion per l’edizione italiana di Splendor.

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