martedì 5 Novembre 2024

Magic Strategy Boardgame – Miniature, dadi e esagoni per il famoso CCG

Tra le tante novità dello Spiel 2014 ad Essen, probabilmente la più discussa è stata quella del gioco da tavolo di Magic: The Gathering. Annunciato pochissimi giorni prima dello Spiel, senza che venissero fornite informazioni oltre al titolo, questo Magic: The Gathering Strategy Boardgame (MtB) è davvero stato sulla bocca di tutti gli amanti del titolo originale, e di moltissimi giocatori "ameritrash". 

Nel padiglione Hasbro ad Essen era possibile provare un prototipo giocabile ma assolutamente non definitivo in fatto di grafica, artwork e componenti. Erano ammessi test di un'ora, quattro volte al giorno, con un rigidissimo programma di prenotazioni. Così, quando siamo finalmente riusciti a sederci al tavolo, davanti alla plancia ed alle miniature, abbiamo ripercorso con la mente gli anni passati ad aprire bustine di Magic fin dai tempi della prima edizione, guardando con meraviglia ed interesse la strada percorsa dall'invenzione rivoluzionaria di Richard Garfield…

Prima di discutere del gioco in sé, due parole sui componenti usati nel prototipo. La mappa era chiaramente un assemblato provvisorio, studiato solo per funzionare e non per impressionare. Non c'era praticamente artwork, e le uniche cose di rilievo (anche fisicamente parlando) erano due muri e due colline costruite con gli esagoni di Heroscape (e le similitudini tra MtB ed Heroscape sono appena all'inizio); sulla mappa c'erano anche tre esagoni speciali che fornivano bonus alle creature su di essi (come in Heroscape).
Le carte erano in versione provvisoria (ad alcune infatti mancavano persino le illustrazioni), ed erano chiaramente delle riproposizioni di quelle dell’originale gioco collezionabile. I dadi erano normali dadi a sei con adesivi per indicare le varie facce (colpo, parata, e vuota); Per gli amanti delle statistiche, ogni dado ha 3 hit, 2 block ed 1 faccia vuota. Infine, c'erano delle miniature.
La versione di MtB mostrata ad Essen, come prototipo, include miniature di personaggi e creature di quattro dei cinque colori di Magic, e precisamente blu, nero, verde e rosso. Ogni colore ha un Planeswalker (una miniatura dipinta), e due squadre di tre creature ciascuna, tipiche di quel colore; per esempio, il nero aveva due squadre di zombi (di due tipi diversi), laddove il rosso aveva fenici e mastini infernali, il blu aveva due tipi di creature illusorie/fantasmi, e il verde aveva uomini-albero ed arcieri elfi. Le squadre di creature non erano dipinte, e le rosse e le blu erano in plastica trasparente.

Visto che lo abbiamo già citato un po di volte, chiariamo per chi non lo conoscesse che Heroscape è un gioco Hasbro del 2004 che ebbe un discreto successo (anche in Italia) e che ha sfornato espansioni fino al 2010, prima che la linea venisse chiusa. Il gioco combinava miniature predipinte con un sistema modulare di terreno ad esagoni tridimensionale. Si trattava di uno skirmish dalle regole molto leggere, in cui le miniature erano divise in squadre; all'attivazione di una squadra, tutte le miniature ad essa appartenenti si muovevano ed agivano. Il terreno contava molto: l'altezza (o la profondità dei baratri) forniva bonus o penalità, l'acqua fermava il movimento, e così via. L'aspetto più notabile del gioco, tuttavia, era proprio quello visivo: l'impatto di un tavolo preparato per una partita era notevolissimo, con colline, laghi, foreste, e miniature predipinte tratte da ogni setting, dal fantasy al cyberpunk, dalla storia alla fantascienza.

Veniamo al gioco. Nella partita dimostrativa si giocava a squadre, due colori contro due colori (a noi è capitato blu/nero contro verde/rosso), e lo scopo della partita era distruggere i due Planeswalker avversari. Ogni giocatore riceve il proprio mazzo di carte – gli incantesimi, le sei miniature delle creature, e la miniatura del proprio Planeswalker, più tre schede, una per ogni unità (Planeswalker e creature). Le schede riportano l'immagine della creatura, il nome, i dati (movimento, raggio d'attacco, attacco, difesa, punti ferita), e le abilità speciali, oltre ad un'illustrazione della sagome delle creature con delle parti evidenziate (come nelle schede di Heroscape).
Ogni giocatore inizia la partita posizionando il proprio Planeswalker sul bordo della mappa rivolto verso di lui, e con tre incantesimi in mano. Le creature restano fuori dal gioco, e possono essere evocate in un secondo momento. Poi, ciascun giocatore tira 1d20 per determinare l'iniziativa. Si, esattamente come in Heroscape.

Nel proprio turno, un giocatore prima pesca una carta, se il suo Planeswalker è ancora sulla mappa; poi può attivare una ed una sola squadra. Per "squadra" si intende il Planeswalker o un gruppo di creature. Non c'è invece limite al numero di carte che si possono giocare, a patto di seguirne le regole riportate (che ricordano quelle del gioco originale: enchantment, sorcery, e così via). Attivare una squadra permette di muovere e compiere un'azione con essa. Nel caso delle creature in genere si tratta di muovere ed attaccare, mentre il Planeswalker può anche evocare una squadra di creature, entro 5 esagoni da lui/lei. Le creature evocate soffrono di Summoning Sickness, cioè non possono compiere azioni appena evocate (con l'eccezione dei mastini infernali rossi, che possono attaccare appena evocati).

Movimento ed attacco funzionano esattamente come in Heroscape. Una squadra può muovere ciascuna delle sue miniature di un massimo di esagoni pari al valore movimento riportato sulla scheda appropriata, e se una delle creature della squadra sta su un terreno che fornisce bonus, il bonus viene trasmesso all'intera squadra, indipendentemente da dove si trovino le altre creature della squadra stessa. Per attaccare, si identifica un bersaglio in raggio e poi si tira un numero di dadi pari al proprio valore di attacco. Per ogni risultato "hit" (due spade incrociate, nella demo), si infligge un punto di danno al bersaglio. Il bersaglio può però tirare un numero di dadi pari al proprio valore di difesa, e per ogni "block" (uno scudo, nella demo) annulla un hit. Se il bersaglio subisce più danni del suo valore di punti ferita, è eliminato. Semplice, ed efficace. Se una squadra perde l'ultima miniatura, viene eliminata (ma può essere evocata di nuovo dal Planeswalker). Se un Planeswalker viene eliminato, il giocatore non può più evocare squadre nè usare carte, ma può continuare a giocare con le squadre eventualmente rimastegli in campo.

Gli incantesimi, come accennato, si usano più o meno come in Magic. Non hanno costo di lancio, e vengono usati in molteplici modi, per esempio per potenziare una squadra, per indebolire un avversario, o per pescare carte o farle scartare al Planeswalker avversario. Le carte sono tutte piuttosto chiare e possono dar vita a delle combinazioni micidiali (il blu e il nero insieme, in particolare, ci sono sembrati mortali). Ovviamente perdere il proprio Planeswalker è un colpo devastante, perché non si potranno più evocare creature né lanciare incantesimi, e questo penalizza in maniera determinante. Ma d'altronde ha senso, in uno scontro tra creature magiche.

Quali sono quindi le nostre impressioni "a caldo" su MtB? Il primo pensiero che ci è venuto in mente è "si tratta di Heroscape con le carte di Magic". Non per nulla il designer è sempre Craig Van Ness, lo stesso di Heroscape e di molti altri titoli di WotC. Ed in effetti sembra proprio che sia questo l'intento della Hasbro: riutilizzare un sistema collaudato ed efficace, anche in termini di vendita, applicandolo a un altro brand di successo.
Quindi se vi è piaciuto Heroscape, MtB vi piacerà altrettanto se non di più, date le opzioni tattiche più numerose rispetto al suo antenato. Sicuramente il prodotto non sarebbe potuto essere pensato come “semplice” espansione di Heroscape: il motore è lo stesso, ma gli elementi aggiuntivi introdotti (a partire dalle fazioni dei colori) lo rendono un gioco di fatto nuovo e molto più legato all’ambientazione di quanto non fossero i vecchi Heroscape Marvel o Heroscape D&D.

La formula di vendita non è ancora chiara, a detta del team dimostrativo ad Essen, ma dovrebbe essere con una scatola base (sette miniature per colore? Chissà), e con "booster" aggiuntivi in stile Heroscape, appunto.
Quelli tra noi appassionati di Magic si sono chiesti invece come sia stato risolto l'equilibrio tra gli incantesimi (ribadisco: nella nostra prova il nero e il blu sono sembrati praticamente invincibili, eccetto che per tiri sfortunati di dadi), e se e come introdurranno in gioco una delle parti più interessanti di Magic, cioè le combinazioni tra colori – che nel caso di MtB potrebbero seriamente rovinare l'eventuale equilibrio di gioco.
Ma al di fuori dei dubbi, questo MtB ci è piaciuto. Si, è essenzialmente il ritorno di Heroscape, ma a chi non fa piacere il ritorno di auge di un gioco di battaglie rapido e leggero e di grande impatto visivo?
Il lungometraggio cinematografico tratto da Magic è in piena lavorazione e onestamente ci piace sapere che il gioco da tavolo che probabilmente lo accompagnerà non sarà affatto banale ma anzi, godrà di un sistema che ci ha fatto divertire già parecchio e che sappiamo che funziona bene anche con i neofiti.

La pubblicazione di Magic: The Gathering – Strategy Boardgame è prevista per il prossimo agosto, nell’attesa confidiamo di ricevere nuovi dettagli su questo attesissimo gioco. Potete dare un'occhiata alle fotografe usate in questo articolo, anche in alta risoluzione, nella nostra galleria fotografica dedicata.

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