Per chi ha tra i 35 e i 45 anni le prime consolle per i videogame erano Atari e Intellevision, ma i giochi elettronici più belli si trovavano nelle sale giochi e nei bar ed erano, per la maggior parte, di ambientazione fantascientifica: i mitici “sparatutto”, dove astronavi in 2D sfrecciavano sullo schermo in movimento orizzontalmente o verticalmente, sparando a tutto quello che appariva e acchiappando armi aggiuntive, punti extra o miglioramenti per affrontare schemi via via più complessi, pieni di ostacoli e di nemici … e alla fine di ogni livello arrivava il Boss, l’astronave o il mostro gigante da sconfiggere per passare allo schema successivo.
Con The Battle at Kemble Cascade, la Z-Man Games porta sui tavoli dei gamer la trasposizione dei classici videogame shoot ‘em up, in cui da 2 a 5 giocatori al comando di altrettante astronavi spaziali si fanno largo tra buchi neri, asteroidi e alieni ostili nella zona della Cascata di Kemble, un asterismo vicino alla costellazione della Giraffa.
La prima cosa che colpisce di The Battle at Kemble’s Cascade è il tavoliere di gioco “dinamico”. Eh sì, infatti la plancia cambia a ogni turno per simulare il movimento dello schermo del computer. Per ottenere questo effetto i designer Anders e Olle Tyrland hanno pensato di costruire un tabellone costituito da vassoi di plastica che, accostati l’uno all’altro vengono riempiti di minacce pescate da un mazzo di carte apposito. Al termine delle azioni di ciascun giocatore, il vassoio più basso viene tolto, come se fosse sparito nella parte bassa dello schermo, mentre un nuovo vassoio viene aggiunto in alto e dotato di carte che mostrano le navi aliene, gli ostacoli e le ricompense che i coraggiosi capitani spaziali potranno affrontare e conquistare.
La componentistica di The Battle at Kemble’s Cascade è piuttosto ricca e la grafica ricorda i vecchi arcade anni ’80 con tanto di figure e immagini “pixelate”. Una finezza, a parere di chi scrive.
Ogni giocatore sceglie una propria astronave e il relativo capitano, prendendo la plancia di controllo relativa. Su di essa saranno accumulati i miglioramenti, che l’astronave acquisterà nel corso della partita, e i livelli di energia e di “minaccia” che determinano, rispettivamente, le opzioni a disposizione nel proprio turno e i danni provocati dai nemici sullo schermo … ehm, sul tabellone.
La moneta del gioco è rappresentata dal Bellonium, un materiale fantascientifico che consente di acquistare miglioramenti e nuove armi per la propria astronave. Materialmente, i frammenti di Bellonium sono delle gemme di plastica trasparente, mentre i vari indicatori a disposizione dei giocatori sono dei cubi di plastica trasparente del colore dell’astronave.
Prima di iniziare il gioco vero e proprio si deve costituire il mazzo di partenza con i Level Packs, le cui carte serviranno a riempire i vassoi di plastica del tabellone. Esistono diversi Level Packs, ognuno caratterizzato da un tema diverso: squadroni di navi aliene, asteroidi e minerali preziosi, flotte con Boss (astronavi meglio armate e difficili da distruggere) e così via. Il mazzo di partenza viene formato pescando un certo numero di carte per ogni tipo di Level Packs presente, secondo uno schema suggerito nel regolamento; ma nulla vieta di creare mazzi di pesca personalizzati in base ai gusti dei giocatori.
A questo punto si inserisce il gettone e la partita ha inizio!
Una partita a The Battle at Kemble’s Cascade è organizzata in turni, durante i quali ogni giocatore può scegliere se muovere e fare fuoco con la propria astronave o giocare un turno “passivo” per recuperare energia e ridurre il livello di minaccia, che determina i danni potenziali a carico della propria astronave. Non manca, ovviamente, la possibilità di andare in “sovraccarico”, spendendo energia aggiuntiva per muoversi e sparare più volte nel corso del proprio turno … ma attenzione! Quando il livello di energia scende a zero per avere chiesto troppo alla propria nave o a causa dei danni causati dalle minacce sul tabellone, si viene distrutti e si torna in gioco con un livello energetico più basso.
Al termine del turno di ciascun giocatore, si procede allo scrolling del tabellone, con l’eliminazione della parte più bassa e l’aggiunta di un nuovo vassoio (con relative carte) nella parte alta. A rendere il tutto ancora più simile a un vero e proprio “videogame da tavolo”, vi sono le carte missione e le carte miglioramento (armi, opzioni di movimento, scudi, ecc.) acquistabili con il prezioso Bellonium.
L’azione di movimento e fuoco è estremamente semplice. A inizio partita ogni nave può muoversi di uno spazio in qualsiasi direzione, anche diagonale. Per sparare occorre orientare il proprio cannone laser in una delle quattro direzioni possibili (ma per farlo si spende energia). Quando si spara, il laser produce un danno alla prima minaccia che incontra lungo la direzione prescelta (a meno che non ci siano ostacoli a bloccarlo). Se la potenza dell’arma è pari o superiore al valore di resistenza del bersaglio, quest’ultimo viene distrutto. L’icona della nave bersaglio viene coperta da una carta speciale nera a indicare che lo spazio è ora libero e il giocatore raccoglie la ricompensa collegata alla nave distrutta, per esempio un cristallo di Bellonium.
La fase passiva, invece, consente di recuperare energia, di azzerare il livello di minaccia accumulato (perdendo un pari valore di energia) ed effettuare acquisti per il miglioramento della propria astronave, utilizzando il Bellonium guadagnato distruggendo i nemici alieni.
Il regolamento di The Battle at Kemble’s Cascade cerca di riprodurre nel modo più fedele possibile una partita a un classico shoot ‘em up e i materiali e la grafica sono stati pensati e realizzati per aiutare i giocatori a immergersi in un’atmosfera “anni 80” arcade.
Ci sono riusciti? Le prime impressioni sembrano dire proprio di sì, per quello che abbiamo potuto vedere alla scorsa fiera di Essen (dove il gioco era disponibile in pochissime copie) l’attività al tavolo era parecchio frenetica e come unico feedback negativo ci è stata segnalata una durata eccessiva rispetto al tipo di esperienza di gioco. Ma come ben sanno i lettori che ci seguono abitualmente, non ci sbilanciamo finché non viaggeremo di persona alle Cascate di Kemble e metteremo nella stiva delle nostre navi una copia di The Battle at Kemble’s Cascade per provarlo in maniera approfondita.
The Battle at Kemble’s Cascade è in (lento) arrivo nei negozi di tutto il mondo, anche quelli nostrani.
Allacciatevi le cinture di sicurezza, accendete i motori a curvatura e stay Gioconomicon.