Si narra che ai piedi di ogni arcobaleno risieda una pentola colma di monete d’oro e che diverse creature siano molto desiderose di potersela accaparrare.
Grazie al lavoro della coppia di autori francesi Arnaud Urbon e Ludovic Vialla, avremo la possibilità di prendere parte a questa simpatica “caccia al tesoro” con Korrigans – titolo presentato alla scorsa edizione di Essen mediante l’opera congiunta di edizione e distribuzione di Matagot e Asmodee – e che, non senza qualche ritardo, dovrebbe essere in uscita da noi per questo mese di Gennaio e riportare il marchio di Asterion. Per consentirvi di arrivare preparati all’evento, abbiamo studiato per voi il materiale finora messo a disposizione ed eccoci qui pronti a fornirvi questa anteprima. Preparatevi dunque perché stiamo per iniziare un piccolo viaggio nel variopinto mondo delle leggende celtiche.
In Korrigans, da 2 a 5 giocatori impersoneranno alcune tribù di creature dell’immaginario fiabesco della Britannia: i Korrigan appunto che, con l’aiuto offertogli dai loro amici animali, dovranno scorrazzare in lungo e in largo nelle campagne bretoni per accumulare il maggior numero di monete d’oro, fino a che l’apparizione dell’arcobaleno non gli indicherà la via per raggiungere il premio più ambito: la pentola d’oro, che garantirà altri ricchissimi guadagni.
A inizio partita vengono consegnati a ogni giocatore 2 korrigan di un colore tra quelli disponibili e uno schermo per nascondere il proprio bottino, mentre al centro del tavolo viene sistemato il tabellone che rappresenta la mappa di gioco, formata da un insieme variopinto di appezzamenti di terra affiancati tra loro in diversi modi (direttamente confinanti, con ponti, tramite piattaforme acquatiche, oppure separati da porte). Su ognuno di questi terreni vengono disposti un menhir di plastica e alcuni gettoni quadrifoglio coperti, mentre da parte sono tenuti i gettoni per i compagni di scorta (token su cui una faccia raffigura una lepre e l’altra uno scoiattolo) gli elfi, i goblin, il troll e il calderone d’oro. Poco prima di iniziare, infine, le 14 pedine arcobaleno (ce ne sono 2 per ognuno dei 7 colori) vengono inserite nella sacca di tela.
A partire dal primo giocatore (il più barbuto) tutti dovranno piazzare i propri folletti uno alla volta sui campi, rispettando l’ordine numerico di questi ultimi (così il primo giocatore dovrà usare i campi contrassegnati dal numero 1 e così via), e successivamente, dopo aver guardato tutti i gettoni quadrifoglio ivi presenti, sceglierne segretamente uno per sé da porre dietro il proprio schermo. Questi token possono nascondere sia monete d’oro (da 1 a 4) che un compagno animale da poter usare per i futuri spostamenti. Terminata la disposizione iniziale si può dare inizio alla partita vera e propria. Il ciclo del gioco viene scandito dalle seguenti 2 fasi: apparizione dell’arcobaleno e movimento.
Durante l’apparizione dell’arcobaleno, il giocatore con il sacchetto pesca da questo una pedina colorata, la dispone su uno degli spazi appositi sul tabellone e passa il sacchetto all’avversario alla sua sinistra. Gli spazi di cui si è fatta menzione sono identificati da 7 caselle sole e 7 caselle nuvola, le quali individuano sul paesaggio rurale una griglia di rispettivamente 7 righe per 7 colonne. Se la pedina è di un colore che appare per la prima volta, allora questa va messa su una casella sole disponibile, altrimenti va piazzata su una casella nuvola non ancora occupata. Qualora esca per la prima volta la pedina del settimo e ultimo colore, allora si procede con l’apparizione del calderone che vedremo più avanti.
Finita la prima fase, è il momento di procedere con il movimento dei propri korrigan. Partendo dal primo giocatore, a turno, ognuno dovrà spostare uno dei propri folletti tramite uno dei compagni animali precedentemente trovati sulla faccia coperta dei gettoni quadrifoglio. Nel dettaglio, ne dovrà scegliere uno e usufruire della relativa azione di movimento. Le bestioline presenti sono sono: la lepre, che permette lo spostamento tra due campi adiacenti, l’uccello che permette di volare tra due regioni qualsiasi dello stesso colore, lo scoiattolo che consente di superare le porte, il topo che fa attraversare i ponti, la talpa che permette di muoversi tra campi comprendenti una tana, la rana che consente di saltellare tra le piattaforme acquatiche. Ogni volta che si usa un compagno il cui gettone è presente dietro lo schermo del giocatore, questo andrà mostrato e rimarrà visibile a tutti, anche se resterà usabile per tutta la partita. E’ altresì possibile nel turno, una sola volta per partita, sacrificare un gettone quadrifoglio dietro il proprio schermo per ottenere un compagno di riserva. Il token sacrificato verrà eliminato dal gioco senza essere svelato, mentre la lepre o lo scoiattolo così ottenuti saranno posti in vista e usabili come compagni normali. Spostato il korrigan, ogni giocatore poi potrà scegliere e tenere per se un ulteriore gettone quadrifoglio presente sull’appezzamento di terra raggiunto con il movimento, con la modalità già vista per il piazzamento inziale. Qualora i token fossero esauriti, si ha diritto a prendere il menhir ,il quale, anche lui, può nascondere sorprese piacevoli o meno. In particolare ci si potrebbe trovare un elfo, il token del quale accompagnerà d’ora innanzi il korrigan che lo ha trovato e garantirà un bonus a fine partita di 2 monete; purtroppo però gli elfi sono anche molto volubili e quindi cambieranno proprietario non appena un altro folletto li raggiungerà sullo stesso terreno, oppure scapperanno (venendo rimossi dal gioco) se vengono sostituiti da un'altra creatura (elfo o goblin). Sollevando il menhir sarà anche possibile scovare dei goblin i quali, pur comportandosi allo stesso modo degli elfi, daranno un malus di 2 monete a fine partita, oppure il leprecauno, che forzerà un giocatore (a scelta di chi lo ha stanato) a rimuovere per il resto della partita il proprio schermo di protezione. Ci sarà la possibilità di incontrare inoltre la fatina, che garantirà al fortunato un movimento extra (e quindi una nuova pesca dei gettoni quadrifoglio), oppure ancora il troll che di lì in avanti inibirà un passaggio tra due campi (sempre a scelta di chi lo ha trovato). Sotto i megaliti, infine, potrebbero trovarsi anche semplicemente delle monete d’oro.
Come accennato poco fa, quando un giocatore pesca una pedina arcobaleno del settimo colore, si verifica l’apparizione del calderone e, in particolare, il relativo indicatore viene posizionato su uno dei campi presenti (anche parzialmente) negli incroci della griglia individuati da righe e colonne liberi dalle pedine arcobaleno, ma (se possibile) in cui non sia presente un korrigan del giocatore che ha attivato questa fase.
E’ il momento di chiudere la partita con un “rush finale” e tutti i giocatori, a turno, dovranno scoprire i loro compagni animali rimasti ancora dietro lo schermo e potranno muovere i loro folletti quante volte lo desiderano, ma sfruttando una sola ultima volta ogni animaletto in loro possesso (non potranno però ottenere ulteriori compagni di scorta).
Arrivare con un korrigan nell’area del calderone garantirà 10 monete d’oro bonus, mentre raggiungerlo con entrambi i folletti, ne frutterà al proprietario ben 15. Chi avrà totalizzato la fortuna più ingente, sommando tutte le ricchezze ottenute sarà il vincitore.
L’attesa e la curiosità che si stanno creando attorno a questo titolo non sembrano a quanto pare prive di fondamenta. Korrigans sembra un gioco scanzonato (complice anche la grafica simpatica e colorata di Olivier Fagnère), ma sufficientemente articolato per poter attrarre anche giocatori un po’ più esperti. La durata indicata (45’) non è “spaventosa” e l’approccio “in crescendo” alle scelte strategiche (si hanno pochissime alternative all’inizio, ma sempre di più man mano che la partita procede) potrebbe permettere a tutti di giocare in maniera ragionata senza per questo perdersi sin da subito in meandri di opzioni. La possibile ripetitività del setup iniziale è risolta passando alla modalità per esperti (in cui il posizionamento dei korrigan è a scelta dei giocatori), mentre qualche dubbio in effetti permane sul quanto possa incidere in partita il nascondere o meno i token guadagnati.
In definitiva, aspettando di poterlo recensire, non possiamo che figurarci questo titolo come una possibile opzione verso chi desidera qualcosa più di un filler, ma che possa essere giocato anche da chi è alle prime armi.